La sezione del cactus può essere schematizzata nel modo seguente partendo
dall'esterno:
- una sottilissima pellicola trasparente esterna (è la parte più indigesta e
quasi priva di alcaloidi)
- una parte verde dello spessore di circa 1/5 del raggio della sezione
(è la parte con più alto contenuto di alcaloidi)
- una parte bianca (dal basso contenuto di alcaloidi)
- una parte fibrosa e dura interna
Tuttavia, sebbene la parte verde sia indicata come quella con maggior
contenuto di alcaloidi, è bene sapere che scartando il resto si può arrivare
a perdere fino ad 1/3 del contenuto totale di alcalodi del cactus.
Questo tipo di preparazione consente di utilizzare tutte le parti del cactus
riducendo allo stesso tempo le sue proprietà emetiche(=di indurre al
vomito), poichè alla fine della preparazione i residui solidi vengono
scartati, mentre gli alcaloidi rimangono nella parte liquida. (tuttavia,
specialmente nell'uso sciamanico tradizionale del san pedro, il vomito viene
cercato, xkè il vomito porterebbe via i mali per curare i quali viene
assunto il san pedro).
- Eliminare le spine (è preferibile farlo al momento della preparazione; se
viene fatto qualche giorno prima c'è il rischio che nel frattempo il catus
marcisca nei punti in cui è stato tagliato)
- Tagliare il cactus in pezzi più piccoli e frullarlo, aggiungendo succo di
limone (circa 6 limoi ogni 500 g di san pedro fresco)
- Mettere in congelatore per almeno un giorno la sostanza verde
mucillaginosa così ottenuta (ma a questo punto la sostanza può essere tenuta
in congelatore per tempo indeterminato, finchè non la si desidererà
consumare)
- Dopo averla scongelata, far cuocere la sostanza per 15-20 minuti, al
massimo 2 volte (se aumenta il tempo di cottura aumenta il rischio di
vomito)
- A questo punto si può strizzare il risultato della cottura per separare la
parte liquida (quella da consumare) da quella solida (da scartare). Per
strizzarla si può per esempio utilizzare una maglietta bianca pulita.
Eventualmente, se la sostanza da strizzare è diventata troppo asciutta,
aggiungere altro succo di limone e acqua (ma il meno possibile).
Ogni passo di questa preparazione è importante: Il succo di limone serve per
aumentare l'acidità della soluzione e quindi la solubilità della mescalina;
il congelamento-scongelamento serve a rompere le cellule del cactus affinchè
rilascino più facilmente gli alcaloidi.
Consiglio di bere la sostanza liquida tutta d'un fiato o nel minor tempo
possibile senza assaporarla (perchè è assolutamente disgustosa).
Ovviamente esistono altri metodi di preparazione: per esempio si può
scartare fin dall'inizio, insieme alle spine, la pellicola trasparente
esterna e la parte fibrosa più interna e poi tagliere a pezzetti e cuocere
per ore la parte verde e quella bianca in modo da far evoparorare l'acqua
contenuta nel cactus e poi bere o mangiare il residuo (in questo modo
aumentano le proprietà emetiche).
Valerio
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