Ennesima notte di tensione in un CPR, stavolta in quello di Gradisca d’Isonzo (GO), dove la ricostruzione dell’accaduto da parte della questura, parla di alcuni prigionieri della struttura che hanno cercato di evadere, respinti dagli agenti antisommossa. Al momento tre migranti tunisini sono stati arrestati con l’accusa di danneggiamento, resistenza, lesioni e incendio. Questo a riprova che le tensioni in quei lager non cessano anche se le telecamere e i “social” sono puntati altrove.
Archivio per il tag: proteste
Battitura a Secondigliano
6 aprile 2020
I detenuti del carcere di Secondigliano, a Napoli, protestano con la cosiddetta ‘battitura’ per un caso di coronavirus all’interno del penitenziario di Santa Maria Capua Vetere. Oggetti metallici sono stati sbattuti sulle sbarre delle celle per attirare l’attenzione sulla situazione del carcere. . . .(Immagini di Ciro Fusco)
Pestaggi nel carcere di Caserta
Alta tensione nel carcere casertano di Santa Maria Capua Vetere dove vengono riportate notizie di rivolte di detenuti e pestaggi da parte delle guardie. I fatti risalgono a domenica 5 aprile, quando una cinquantina di detenuti hanno iniziato una protesta dopo aver appreso che un detenuto è risultato positivo al COVID-19. E’ stata occupata un’intera sezione, il reparto “Nilo”, alla richiesta di maggiori controlli sanitari per garantire la salute dei prigionieri. Il giorno dopo la risposta delle guardie, feroce e spietata. “Ci picchiano a turno: una volta a uno, una volta un altro … Vengono e dicono che tanto dobbiamo morire tutti prima o poi…” è la drammatica testimonianza di chi sta dentro, più di 200 agenti coinvolti, 150 del reparto G.O.M. in supporto agli agenti di servizio nella struttura. Barbe e capelli tagliati, denti che saltano, contusi e feriti, video-chiamate e colloqui con i parenti sospesi per nascondere e tacere i pestaggi. La stessa Camera Penale del foro casertano solleva la questione e chiede chiarimenti al Direttore del carcere Francesco Uccella, al provveditore dell’amministrazione penitenziaria ed al Garante Samuele Ciambriello. Diversi parenti dei detenuti hanno protestato sotto i cancelli dell’istituto chiedendo verità e garanzie sull’incolumità dei prigionieri.
Questo messaggio è stato inviato tramite WhatsApp da alcuni parenti dei detenuti a testimonianza dell’accaduto:
“#FATEGIRARE
Hanno picchiato i detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere tutto è successo Perché sono stati trovati 3 detenuti positivi al corona virus i detenuti hanno fatto una rivolta per avere tamponi la rivolta inizia dalle 8:30 è finita a mezzanotte i detenuti sono rientrati nella loro celle alle 3 del mattino mentre Stavano dormendo sono stati picchiati da 400 poliziotti penitenziari con caschi blu e Manganelli hanno proibito ai detenuti di fare le videochiamate per non far vedere ai loro familiari che avevano segni in faccia perché sono stati massacrati i detenuti non possono dire di essere stati maltrattati durante la notte perché la Polizia ha minacciato che se usciva qualcosa fuori riguardo a ciò che è successo durante la notte avrebbero preso delle conseguenze ci sono familiari moglie e figli e mamme detenuti che non sanno che fine hanno fatto e come stanno i loro familiari”
Le proteste dei detenuti non si fermano!
Appello dal carcere di Rieti
Pubblichiamo questo drammatico appello lanciato dai parenti dei detenuti del carcere di Rieti, teatro anch’esso di una rivolta nei giorni scorsi.
“Mi ha chiamato mio marito dal carcere di Rieti la situazione e’ brutta vengono tutti picchiati, cercano di salvarsi almeno la testa. E mi ha pure detto che non mi può dire tutto, ovviamente, sappiamo che le telefonate sono controllate”
Visto che siamo chiuse in casa, anche distanti da Rieti, tempestiamo la direzione del carcere di mail: Criminali siete voi, giù le mani dai prigionieri!
Facciamolo tutte e tutti, in modo che sappiano che non aspetteremo altri morti e si sentano guardati a vista.
La Pec, per chi ce l’ha, è cc.rieti@giustiziacert.it
BOLOGNA – RIGUARDO ALLA RIVOLTA NEL CARCERE DELLA DOZZA
Comunicato dei detenuti dal carcere di Chieti
Il carcere di Madonna del Freddo da oggi 9/3/2020 comincerà uno sciopero
della fame, tutti i lavoratori detenuti non andranno più a lavoro, tutti
i detenuti non faranno la spesa di ogni genere, tutte le spese saranno
distrutte, tutte le sere dalle 20.00 alle 21.00 si farà la battitura
fino a quando non saranno soddisfatte le nostre richieste:
– tutti i detenuti sotto i termini devono essere mandati immediatamente
nelle misure alternative che spettano per legge
– immediata chiusura sintesi comportamentale
– fornitura di mezzi adeguati per sopperire alla sospensione dei
colloqui con i famigliari (skype, telefonate giornaliere 7 a settimana)
– fornitura di prodotti igienici disinfettanti per cose e persone
– fornitura di acqua potabile
– chiusura di tutti gli agenti e addetti ai lavori interni al
penitenziario per tutta la durata della chiusura dei colloqui, in
subordine, accesso dei famigliari alle stesse condizioni degli agenti
penitenziari (con mascherine e controlli medici)
– per i detenuti senza contratto, fare una autocertificazione per le
chiamate
– no ritorsioni per i lavoranti che partecipano allo sciopero e
protestanti leader
Puntata del 28/09/2019 Rassegna stampa e notiziario
Notizie su ciò che è avvenuto nel “pianeta carcere” durante l’estate 2019
Disordini nel carcere di Pisa dopo il suicidio di un detenuto
Apprendiamo la notizia di disordini avvenuti nel carcere Don Bosco di Pisa la notte del 30 agosto, a seguito del suicidio di un detenuto tunisino di 21 anni. La rabbia dei reclusi, che lamentano oltre il ritardo nei soccorsi anche la difficile situazione carceraria, si è sfogata su suppellettili lanciati nei corridoi e lenzuola e materassi a cui è stato appiccato il fuoco. E’ il drammatico rituale a cui siamo soliti ad assistere, dove all’esigenza di più giustizia sociale e libertà vengono opposte repressione e burocrazia ignorante e assassina.
puntata 41, stagione 1, 10 luglio 2014
puntata n° 41 – stagione 1 – del 10 luglio 2014