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Archivio per il tag: antifascismo

Letture per ragazzi: “Giuditta e l’orecchio del diavolo”.

In un paese di montagna, nell’autunno del 1944, una bambina viene portata di nascosto a casa di Caterina, la moglie di Sandokan, il capo della banda partigiana che opera su in montagna. È cieca, con occhi inquietanti. Si chiama Giuditta, ed è scampata alla deportazione di tutta la sua famiglia. Giuditta è strana: è in grado di andare in giro per i sentieri della montagna come se ci vedesse, conosce tutte le erbe e i rimedi come le fattucchiere e parla con gli animali. Un giorno scopre l’Orecchio del Diavolo, un posto misterioso e maledetto dove si trova un muro alto e concavo, con al centro un sedile. Seduta lì, Giuditta sente le voci che arrivano dal fondovalle. Così, ogni giorno, torna all’Orecchio del Diavolo. ascolta le voci e i rumori, e riesce ad avvertire in anticipo i partigiani quando i tedeschi si mettono in moto. Per la vigilia di Natale Sandokan e otto dei suoi tornano in paese. Ma quando all’uscita dalla messa, passata la mezzanotte, sono circondati dai tedeschi è chiaro che qualcuno ha fatto la spia e li ha venduti. Giuditta allora sale all’Orecchio del Diavolo e resta lassù in ascolto, giorno e notte, per scoprire chi è il traditore…
Giuditta e l’orecchio del diavolo ha vinto la settima edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi nella categoria 11+.

Docu-film: Brucia ancora dentro

Vent’anni dalla Notte Nera di Milano, con Dax nel cuore

Dopo decenni Milano torna teatro di un omicidio politico: il 16 marzo 2003 Dax, giovane antifascista cresciuto nella periferia milanese che frequenta gli spazi occupati del quartiere Ticinese, viene ucciso a coltellate da tre estremisti di destra. A distanza di poche ore compagni e compagne giunti al pronto soccorso vengono massacrati dalle forze dell’ordine.
È la Notte Nera di Milano e segna uno spartiacque nella vita di un’intera generazione di giovani, incidendo nella loro storia l’obbligo del ricordo: da allora la vicenda di Dax diventa un patrimonio collettivo, in Italia e in Europa, una memoria viva che, anniversario dopo anniversario, riempie le strade di Milano e contamina le lotte di oggi.

Voci di amici e amiche, di compagni e compagne, di una madre instancabile ripercorrono fatti e antefatti di quella notte, vicende giudiziarie, vissuti personali capaci a vent’anni di distanza di ispirare ancora con forza le nuove generazioni.

Un progetto a sostegno della campagna 130mila 

Autoproduzione Ass. Dax 16 marzo 2003 & FOA Boccaccio 003 

https://bruciancoradentro.it/

Ungheria: attaccare i nazisti è giusto!

Solidarietà agli antifascisti e alle antifasciste arrestati/e in Ungheria

Ogni anno a Budapest, intorno alla data dell’11 febbraio, si commemora il cosiddetto “giorno dell’onore” con uno dei maggiori raduni neonazisti in Europa. La commemorazione ricorda il sanguinoso assedio da parte dell’Armata rossa alla città di Budapest, difesa dalla Wehrmacht tedesca appoggiata dagli alleati ungheresi. L’11 febbraio 1945 venne dato alle truppe tedesche ordine di uscire dalla città e rompere l’accerchiamento nemico: fu una carneficina. Meno del 2 per cento dei soldati che presero parte all’azione riuscì a raggiungere le vicine linee tedesche.
A partire dagli anni Novanta, questo evento storico acquisisce un particolare valore tra i gruppi neonazisti e neofascisti e i soldati tedeschi coinvolti nell’assedio iniziano a essere celebrati come eroici difensori dell’Europa bianca dall’avanzata del Comunismo.
L’evento della durata di più giorni, all’interno dei quali si susseguono una grande marcia commemorativa, concerti “nazi-rock” e altre iniziative, richiama nella capitale ungherese migliaia di neonazisti da tutta Europa e dal mondo. Gruppi paramilitari, organizzazioni di estrema destra, delegazioni di partiti neofascisti e neonazisti che hanno in questa commemorazione occasione di incontro.
Quest’anno, in concomitanza del raduno, proprio nei giorni in cui migliaia di nazi passeggiavano sfrontatamente per Budapest, alcuni di loro hanno ricevuto il comitato di benvenuto che si meritavano: diversi militanti di estrema destra giunti in città sono stati infatti riconosciuti come neonazisti e picchiati da diversi gruppi di persone, uscendone decisamente malconci.
In seguito a questi attacchi, sabato 11 febbraio, la polizia ungherese ha arrestato nella capitale 6 persone ritenute dalle autorità coinvolte in questi fatti e quindi sottoposte ad indagini. 4 di queste sono state rilasciate dopo pochi giorni, mentre una compagna italiana di Milano, un compagno tedesco e una compagna ungherese, arrestata in un secondo momento, si trovano ancora in carcere a Budapest in attesa di sviluppi nelle indagini. Il reato di cui sono accusati è “aggressione a un membro della comunità”, accusa piuttosto grave nell’ordinamento ungherese che prevede condanne fino a otto anni di detenzione. I tre compagni si trovano ora rinchiusi in custodia cautelare per un periodo di 30 giorni che potrà essere prorogato ulteriormente.
L’ ideologia che le “vittime” di questi attacchi e i loro camerati portano avanti è carica d’odio nei confronti delle minoranze e si è sempre espressa nella pratica come braccio armato del padronato a difesa degli interessi capitalisti. Questi gruppi, più o meno organizzati, agiscono una sistematica violenza nei confronti di quelle comunità già marginalizzate e vessate dal resto della società. Sono centinaia le aggressioni e gli omicidi ai danni di migranti, membri della comunità Lgbtqia+ e militanti politici di sinistra ad opera dei neonazisti in tutta Europa negli ultimi decenni.
Pensiamo che fino a quando esisteranno gruppi e individui come quelli che si ritrovano a Budapest ogni anno intorno all’11 Febbraio, fino a quando questi infami neonazisti cammineranno a testa alta nelle nostre strade sfoggiando svastiche e tatuaggi, difenderci da loro e contrattaccarli sarà tanto giusto quanto necessario. Non crediamo al falso ritornello della non-violenza o all’idiota comparazione tra fascisti e antifascisti. I militanti di estrema destra che si organizzano nelle nostre città sono pericolosi e vanno affrontati come nemici. Arginare la loro diffusione e combatterli non significa ricercare uno scontro “corretto” e sportivo. Non si tratta di un gioco.
Non esiste nessuno “scontro tra gang” o “agguato a cittadini innocenti” (come recitano i giornali) ma soltanto la messa in pratica di quell’antifascismo militante che rimane per noi una necessità primaria.
Una necessità che va esercitata nei luoghi dove i camerati si riuniscono e si fortificano così come nei luoghi dove viviamo, che ogni giorno attraversiamo e che devono quindi rimanere liberi dalla presenza fascista e nazista.
È sotto gli occhi di tutti come negli ultimi decenni gruppi neofascisti e formazioni di estrema destra abbiano continuato a proliferare e ad agire, spesso violentemente, in molte città europee e nel nostro paese.
Questi gruppi approfittano dell’ascesa di vari governi nazionali di estrema destra (come nei casi dell’Ungheria, guidata dal fascista Victor Orban, e della recente vittoria di Giorgia Meloni alle elezioni nazionali in Italia) per ritrovare agibilità politica e una copertura istituzionale ancora più marcata. Ne sono un esempio i fatti accaduti in questi giorni a Firenze, dove all’ingresso di un liceo alcuni militanti di Azione Studentesca (movimento giovanile di estrema destra che fa riferimento a Fratelli d’Italia) hanno aggredito degli studenti del collettivo scolastico che cercavano di opporsi al loro volantinaggio.
Questi fatti non fanno altro che confermare la necessità di organizzarsi concretamente per contrastare i fascisti ad ogni latitudine.
Siamo solidali con le compagne e i compagni inquisiti per le azioni in Ungheria.
Esprimiamo forza e vicinanza alle compagne e al compagno che si trovano tutt’ora reclusi a Budapest.
Dalle poche informazioni che abbiamo non è possibile inviare loro telegrammi e lettere. Sarà necessario sostenere le spese legali che sono già molto alte.

Invitiamo chi può a contribuire
Alice Zaffaroni e Martina Franchi

IBAN: LT523250062922492633
BIC: REVOLT21
CAUSALE: BENEFITBU

LIBERTÀ PER LE\GLI ANTIFASCISTE\I
LIBERTÀ PER TUTTI E TUTTE
alcuni e alcune antifascisti\e milanesi

ATTACKING THE NAZIS IS RIGHT!
SOLIDARITY WITH ANTI-FASCISTS ARRESTED IN HUNGARY

Every year in Budapest, around February 11th, the so-called “Day of honour” is commemorated with one of the greatest neo-Nazi rallies in Europe. The commemoration recalls the bloody siege of Budapest by the Red Army, city which was defended by the german Wehrmacht, supported by the Hungarian allies. On February 11th 1945, German troops were ordered to leave the city and break the enemy encirclement: it was a carnage. Less than 2 percent of the soldiers who took part in the action managed to reach the german lines nearby.

Since the Nineties this historical event acquired a particular value among neo-Nazi and neo-fascist group: the german soldiers involved in the siege began to be celebrated as heroic defenders of a white Europe, opposing the advance of Communism. The multi-day event, comprehends a great memorial march, “nazi-rock” concerts and other initiatives, draws in the Hungarian capital thousands of neo-Nazis from all over Europe and from all over the world. Paramilitary groups, far-right organisations, neo-fascist and neo-Nazi parties delegations see this commemoration as an opportunity to meet.

This year, when the gathering was and just in the days when thousands of nazis brazenly strolled around Budapest, some of them received the welcome committee they deserved: several far-right political activists were recognized as neo-nazis and beaten by groups of people: they ended up being pretty battered.

Following these attacks, on Saturday, February 11th, the Hungarian police arrested in the capital six people believed by the authorities to be involved in the beatings, and therefore they subjected them to investigations . Four of then were released after a few days, but an italian comrade from Milan, a German comrade and a Hungarian comrade arrested at a later time, are still in prison in Budapest, awaiting developments in the investigation. The crime they are accused of is “assault on a member of the community”, a rather serious charge in the Hungarian legal system: the sentence can be up to eight years. The three comrades are now imprisoned and in pre-trial detention for a period of 30 days, which can be further extended.

The idea that the “victims” of these attacks and their friends support is full of hatred against minorities and in practice it becomes the armed wing of capitalism. These groups, whether they are well or badly organized, use systematic violence against those communities already marginalized and oppressed by the rest of society. In the last decades there have been hundreds of attacks and murders against migrants, members of the LGBTQIA+ community and left-wing political activists made by neo-Nazis across Europe.

We think that as long as groups and individuals such as those who gather in Budapest every year around February 11th exist, as long as these infamous neo-nazis walk tall in our streets showing off swastikas and tattoos, defending ourselves against them and fighting them back will be as good as necessary.  We don’t believe in the false refrain of non-violence or in the idiotic comparison between fascists and anti-fascists. The far-right activists in our cities are dangerous and they must be faced as enemies.

Curbing their spread and fighting them does not mean seeking a “correct” and sporting match. This is not a game. There is no “clash between gangs” or “innocent citizens ambushed” (as the newspapers say), just anti-fascism being put into practice, a primary necessity for us. A necessity that must be exercised in the places where fascists gather and fortify themselves as well as in the places where we live, where we walk every day, therefore places that must remain free from fascist and nazi presence.

It is clear for everyone that in the last few decades neo-fascist groups and far-right organisations have continued to proliferate and to act, often violently, in many European cities and in our country. These groups take advantage of the rise of various far-right national governments (as in the cases of Hungary, led by the fascist Viktor Orban, and Italy, where Giorgia Meloni recently won the national elections) to gain political feasibility and even more institutional coverage. An example can be what occurred some days ago in Florence, where in front of a high school entrance some Azione Studentesca (an extreme right-wing youth movement that refers to the Brothers of Italy) activists attacked some students from the school political group who were trying to oppose their leafleting.

These facts do nothing but confirm the need to organize concretely to oppose the fascists at everywhere. We stand in solidarity with the comrades under investigation for the actions in Hungary.
We express strength and closeness to the comrades who are still imprisoned in Budapest.
 AGAINST ALL KINDS OF FASCISM
  FREEDOM FOR THE ANTI-FASCISTS
  FREEDOM FOR EVERYONE
some milanese anti-fascists

DONATE TO COVER LEGAL EXPENSES

From the little information we have about the comrades arrested in Budapest, we learnt that is not possible to send them telegrams and letters. It will be necessary to cover the legal expenses which are already very high.
We invite those who can to contribute

Alice Zaffaroni e Martina Franchi

IBAN: LT523250062922492633
BIC: REVOLT21

CAUSALE: BENEFITBU
Martina.demichela@gmail.com

sp04p39 – Labile istante di vuoto

TAGS: mezzoradaria, Musumeci, 41bis, musica, lettera, labile istante di vuoto, contrasto, partigiani, antifascismo, lotta armata, rivoluzione, carcere, amore, odio

Una trasmissione diversa, dove non si parlerà di carcere ma bensì se ne canterà insieme progetto acustico “Labile istante di vuoto”

Matteo e Peppino su Devastazione e Saccheggio – s04p36

TAG: mezzodararia, repressione, devastazione e saccheggio, codice rocco, Roma, Milano, Cremona, Dozza, Emilio, antifascismo, primo maggio, 15 ottobre

Con Matteo, un ragazzo arrestato con l’accusa di Devastazione e Saccheggio per gli scontri avvenuti a Cremona durante la manifestazione chiamata in solidarietà dopo che un gruppo di fascisti di Casapound aggrediscono mandando in coma Emilio un compagno del centro sociale Dordoni, e Peppino, della campagna scateniamoli che si occupa di seguire con attenzione i processi per il reato di Devastazione e Saccheggio, facciamo il punto della situazione su Cremona, il 15 Ottobre romano e il 1 Maggio a Milano.

TAG: mezzoradaria, carcere, 41bis, pagine contro la tortura, coreca, l’aquila, manifestazione, campagna, libri

In compagnia di Francesco, un compagno del collettivo anticarcerario regionale, andiamo a fare una desamina di quello che è stata la campagna “Pagine contro la tortura” partendo da quelli che sono stati i presidi e le iniziative contro l’assurdo divieto, per i detenuti in reclusi nelle sezioni di 41 bis, di ricevere libri arrivando alla manifestazione nazionale che si terrà a l’Aquila il 25 giugno.

Michelangelo Antifascista – s04p33

TAGS: mezzoradaria, antifascismo, Dozza, Bologna, neonazisti, pratello, Michelangelo, corsi, narrativa, avoc, lettura, scrittura, libertà
1- Intervista a Michelangelo, antifascista bolognese, condannato a qualche anno di reclusione alla Dozza per aver sparato per reazione ad un gruppetto di 3 neonazisti  che in via del pratello inneggiavano il duce, aggredivano e molestavano passanti, donne e venditori ambulanti. Che cos’è oggi l’antifascismo? Com’è stato entrare nella Dozza e qual’è la situazione al suo interno? Parlaci del corso di scrittura a cui hai partecipato in carcere? Cosa ha significato incontrare la scrittura? Raccontaci cosa ti ha lasciato il carcere e dacci un tuo giudizio critico.

TAGS: mezzoradaria, racconto, lettura, occupazione, Michelangelo, Bologna, Dozza
2- Michelangelo ci legge uno dei suoi racconti

TAGS: mezzoradaria, Michelangelo, poesia, Bologna, Dozza
3- Michelangelo ci legge uno sua poesia

puntata 37, stagione 2, 18 giugno 2015

Cronologia dei fatti di cremona, dal 18 gennaio, giorno in cui avviene l’aggressione da parte di Casapound al Csa Dordoni dove lasciano in coma Emilio prima di fuggire come conigli a gambe levate, al 24 gennaio giorno del corteo dove la rabbia si è diffusa per la città, fino ai giorni della repressione degli ultimi giorni

Parliamo insieme ad un amico di Matteo, arrestato giovedì 11 giugno 2015 per i fatti di Cremona ed ora detenuto al carcere della Dozza.  Chi è Matteo e quali sono i fatti di cui è imputato? Matteo viene accusato di devastazione e saccheggio, sappiamo che è una legge del passato.. Sabato c’è stato l’interrogatorio di Matteo hai qualche novità che viene da quel giorno? State organizzando presidi o benefit a favore di Matteo?

puntata 36, stagione 1, 5 giugno 2014

puntata n° 36 – stagione 1 – del 5 giugno 2014

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puntata 34, stagione 1, 22 maggio 2014

puntata n° 34 – stagione 1 – del 22 maggio 2014

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