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Lettera di Vanessa dalla Dozza – 13 ottobre 2013

Lettera di Vanessa dalla Dozza – 13 ottobre 2013

C’è chi lascia un vuoto… per poi tornare a riempirlo come mai aveva fatto prima… con una forza acquisita in anni di esperienza… e in quel vuoto rimbomba la voce di chi grida per far arrivare lontano ciò che c’è di marcio nel mondo e sto per portarvi in una di queste realtà. È facile condannare una persona, ma molto meno cercare di capire il perché l’ha fatto… infatti ci dovremmo focalizzare bene su tutto il sistema che gira attorno alla giustizia.

‘La legge è uguale per tutti’. Ah sì?! Non ha senso… non lo trovate contraddittorio? Io sì! Perché una persona di potere e/o ricca e/o famosa si fa molto meno carcere di una persona cosiddetta “comune”? attenzione: può essere che nemmeno ci metta piede! Il punto è che colpevoli o no, poco importa… non ci dobbiamo abbassare mai a chi detiene il potere e ne abusa!
Ma vorrei riflettere con te che stai leggendo in questo momento, seguimi…
REATO: cos’è un reato? È l’infrazione di una legge…
LEGGE: cos’è una legge? Ogni statuazione di norma espressa da parte degli organi cui, secondo la costituzione dello stato, è demandata la potestà di emanare precetti politici.
OK, tralasciando il fatto che siamo nel 2013 e ancora seguiamo il complesso delle leggi che stanno a base dell’ordinamento giuridico dello stato fondato nel 1948. La famosa “Costituzione”.
Negli anni tutto cambia, la tecnologia, le idee, l’abbigliamento, la scienza e quant’altro, ma per quanto riguarda le leggi siamo fermi a 65 anni fa.
Reato, reato, reato… cos’è giusto e cos’è sbagliato… ma in fondo chi è che decide e può definire concretamente che cos’è giusto e cosa non lo è? Lo stato. E chi sono loro? Persone, persone come me che scrivo a te che stai leggendo.
Niente di più e niente di meno.
Ma ciò che non capisco è perché loro hanno il potere di imporre ad altre persone il loro concetto di giusto e sbagliato.
Forse loro sono in grado di farlo meglio di me? O di te? No, non credo… Anche io ho un concetto di giusto e sbagliato, non è da me imporlo, ma condividerlo sì…
Ipotizziamo che in questo momento ho un potere decisionale… sicuramente non perderei del tempo, non sprecherei energie per creare reati e poi far apparire magicamente una soluzione geniale per risolverli. Come posso evitare che vengano commessi reati?! Io non provo piacere nello sbattere “il problema” in prigione e dimenticarmene.
No! Io vado a fondo e mi chiedo perché quella precisa persona si è comportata in quel determinato modo. Rubare… eh, al giorno d’oggi lo si ritiene un reato, ma possiamo anche essere onesti… perché molto spesso è una necessità.
Perché una persona ruba?… Ruba perché lo stato la spinge a farlo… Salari miseri, tasse carissime e chi più ne ha più ne metta… paghiamo l’acqua che è un bene primario, è necessaria e non mi stupirei se arriveranno a farci pagare l’aria che respiriamo.
Allora, qual è il problema? Che c’è troppa differenza tra il ricco e il povero, chi ha troppo e chi non ha niente. Perché chi trovandosi in condizioni di povertà ruba e commette un reato e chi sta comodamente sulla sua poltrona della sua reggia, con la pancia è piena e resta a guardare chi vive per strada e muore di fame senza far niente non commette un reato? A te valutare…

DETENZIONE A FINE DI SPACCIO: la droga si sa esiste da sempre… arrestare chi spaccia non ha mai fermato nessuno, né chi spaccia né chi ne fa uso…
Perché una persona spaccia? Perché lo stato ci spinge a farlo! Chi ha deciso di far uso di sostanze (prendiamo come esempio la marijuana) non può piantarsela e riprodurla. Perché? Perché è illegale. Allora è costretto ad acquistarla… e per acquistarla ci vuole qualcuno che la venda. E attorno a questo mondo ci sono sistemi che hanno il loro proficuo guadagno sulle vite altrui. Allora qual è il problema? Che sempre più persone muoiono per la droga tagliata male, le persone spesso prendono i cosiddetti “pacchi” e scoppiano guerre per quantità, qualità e denaro.
Se fosse liberalizzata tutto questo non succederebbe. Auto-producendosela nessuno andrebbe ad acquistarla dagli spacciatori, che diventerebbero delle figure inutili. Si saprebbe cosa si sta consumando perché è stata fatta con le proprie mani e non ci sarebbero più morti per i tagli con sostanze nocive. E i sistemi che ci guadagnavano sopra, perderebbero il potere sulle vite altrui.

E chi si preoccupa di arrestare, giudicare, di fare nuovi decreti e leggi, ma non combatte il problema dalle fondamenta, pur sapendo che c’è, non sta commettendo un REATO? A te valutare… E potrei andare avanti così ancora per molto!
Per me che in questo momento sono piena di rabbia e di dolore i veri reati sono di coloro che non fanno nulla per aiutare tutti i bambini che muoiono di fame ogni giorno nel mondo, coloro che si impadroniscono delle ricchezze di terre che non gli appartengono, solo perché ne hanno il potere e non il diritto, rendendo i terreni incoltivabili, l’ambiente invivibile e povero e spingono le persone che ci vivono ad abbandonare la loro terra. Le guerre… chi fa ancora le guerre nel 21° secolo, le guerre distruggono tutto, emanando nell’ambiente gas tossici, sprecando denaro e risorse per costruire armi di tutti i tipi e l’atto più grave… togliere la vita. Questi sono i veri “criminali”, come si usa definire chi sbaglia, ed ecco cos’è per me giusto e sbagliato.

Allora mi chiedo: quanti siamo a pensarla così? Quanti come me non si girano dall’altra parte di fronte a qualcosa che fa male, che costa fatica o che non si riesce a comprendere?
Con la perseveranza, la convinzione in ciò in cui si crede, la forza di volontà, ma soprattutto la solidarietà, possiamo insieme fare qualcosa per cambiare la parte del mondo che è marcia e infame e valorizzare tutte le meraviglie della parte del mondo che ancora ci dà la speranza di poter vivere un domani migliore.

13 ottobre 2013, Vanessa

2 commenti

  1. buongiorno mi chiamo roberto potete per favore darmi degli indirizzi di detenute o anche detenuti x iniziare una corrispondenza sto scontando una piccola pena e ho bisogno di confrontarmi con altre persone per parlare dare conforto e allo stesso tempo riceverne vi ringrazio attendo risposte

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