Ultime notizie
Home » Archivio » Libri e Film » La tortura in Italia di Patrizio Gonnella

La tortura in Italia di Patrizio Gonnella

 

tortura 1Scritto da Patrizio Gonnella e pubblicato da Derive e Approdi nel 2013, La tortura in Italia – parole, luoghi e pratiche della violenza pubblica– ci informa innanzitutto di un fatto sconcertante: la tortura nel nostro paese non è un reatoNonostante l’Italia abbia ratificato nel 1988 la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, di fatto questa non è si mai tradotta in norma di legge: chi pratica la tortura resta impunito, come amaramente dimostrano le vicende giudiziarie relative alla violenza di Stato consumatasi nella scuola Diaz e a Bolzaneto nel 2001, che hanno visto poliziotti e dirigenti – in assenza di un reato di tortura – condannati per semplici lesioni, condanne oltretutto prescritte dalla Cassazione nel giugno del 2013.

 

Patrizio Gonnella, partendo dal punto fermo che siamo in presenza di tortura ogniqualvolta è leso il diritto universale alla dignità umana da parte di funzionari pubblici, fa a buon titolo rientrare nella definizione ogni limitazione alla dignità, quindi anche molte pratiche carcerarie come l’art. 41 bis, l’arresto obbligatorio di consumatori di sostanze stupefacenti e di migranti clandestini, l’esclusione dei recidivi dai benefici giudiziari, nonché i patimenti fisici e psichici derivanti dal cronico sovraffollamento delle carceri.

 

E’ in effetti proprio nell’ambiente carcerario, dove il soggetto privato della propria libertà soggiace indifeso all’arbitrio degli agenti di custodia, che la tortura si pratica con regolarità sistematica. Le morti in carcere -Uva, Cucchi solo per citare due nomi noti- sono la conseguenza estrema e letale di quest’arbitrio protetto dall’impunità di Stato.Ma perché l’Italia, nonostante i ripetuti appelli degli organismi sovranazionali, continua ad escludere dal proprio codice penale un reato così grave? Per continuare ad avere le mani libere, ovvero sporche è la risposta di Gonnella.

 

In questa fase storica che vede le democrazie infragilirsi sotto i colpi di un potere finanziario che non ammette leggi se non le proprie, allo Stato, indebolito nella propria sovranità economica e politica, sembra essere rimasto solo il potere di punire senza restrizioni. L’unico ambito in cui la sovranità dello Stato resta intatta è quello dell’esercizio repressivo e penalePer questo l’assenza di un reato di tortura nel nostro Paese smaschera un’assenza più grave: l’assenza di una politica che non abbia bisogno di reprimere i propri cittadini per essere forte.

 

 

Inserisci un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Required fields are marked *

*

Antispam * Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Scroll To Top