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Ott
25
Sab
Presentazione ‘Mi bastava uno spicchio di cielo’ @ Modena
Ott 25@19:00–23:45
Giu
16
Gio
Il carcere frammentato. La circuitazione della popolazione penitenziaria: transessuali, psichiatrici, stranieri + Cena di autofinanziamento @ Vag 61
Giu 16@16:00–23:45
Il carcere frammentato. La circuitazione della popolazione penitenziaria: transessuali, psichiatrici, stranieri + Cena di autofinanziamento @ Vag 61 | Bologna | Emilia-Romagna | Italia

Antigone Emilia Romagna presenta:

Ore 19 – Presentazione: “Il carcere frammentato. La circuitazione della popolazione penitenziaria e la creazione di microcosmi: transessuali, psichiatrici, stranieri“.

Intervengono: Porpora Marcasciano (presidente del Movimento Identità Transessuale – Mit), Alvise Sbraccia (Osservatorio nazionale e curatore del rapporto), Francesca Cancellaro (Osservatorio Emilia-Romagna), Giulia Fabini (Osservatorio Emilia-Romagna)

Modera: avv. Elia De Caro (Osservatorio nazionale)

Ore 20,30 – Cena di autofinanziamento Antigone Emilia-Romagna: buffet con piatto unico a 10 euro, cucina etiope e sudanese a cura di Taifur.

Prenotazioni entro lunedì 13 giugno. Scrivere a antigone.emiliaromagna@gmail.com oppure telefonare al 393451254990 o al 393774406191

Accompagnamento musicale durante e dopo la cena con dj set Marcus X

Durante la serata sarà possibile acquistare le copie di “Galere d’Italia. XII rapporto Antigone sulle condizioni di detenzione” e tesserarsi all’associazione.

Ott
11
Gio
Modena- OPEN ARMS: dibattito con un soccorritore
Ott 11@20:30
Ott
14
Dom
Presentazione del libro “Indagine su un’epidemia” di Robert Whitaker a Modena @ la Scintilla
Ott 14@17:00
Apr
25
Gio
25 aprile contro i CPR corteo a Modena
Apr 25@15:00
Mar
6
Sab
Modena – Presidio davanti al carcere @ Casa Circondariale
Mar 6@15:00

È passato un anno da quell’8 marzo 2020 in cui, mentre le strade si svuotavano a causa delle prescrizioni governative che imponevano a tutti il “Restate a casa!”, all’interno delle galere in Italia, e in tantissimi Paesi del mondo, le persone detenute hanno urlato la loro rabbia e paura. Tante le rivolte e le forme di protesta.

La risposta dello Stato è stata brutale: 14 i detenuti morti ad oggi accertati. Tredici di loro dentro i corridoi dei penitenziari di Modena, Alessandria, Verona, Ascoli, Parma, Bologna, Rieti; un altro morirà successivamente dopo il ricovero nell’ospedale di Rieti.

Torture a suon di pestaggi e umiliazioni. E poi le denunce, i processi avviati nei confronti delle persone detenute: a Bologna, Modena, Frosinone, Milano Opera, Milano San Vittore, Roma Rebibbia, Foggia, Pavia.

Eppure è solo grazie a quelle rivolte che ci si è dovuti ricordare delle condizioni di chi in quei posti vive la sua quotidianità.

Posti in cui la pandemia ha solo peggiorato una situazione già precedentemente al collasso. Luoghi fatiscenti, sovraffollati e con un sistema sanitario assolutamente inefficiente.

Lo Stato, con le sue propaggini, come unica risposta ha reso le carceri dei veri e propri fortini, chiusi a tutto e tutti, tranne alle guardie e a quelli che ci lavorano e che veicolano all’interno il contagio. Prova ne sono i numerosi casi positivi nelle sezioni di 41bis a regime di totale isolamento.

Sono stati tolti i colloqui con i propri affetti e quelli con gli avvocati, sospesa qualsiasi attività, incluse quelle lavorative e scolastiche, mentre i prigionieri continuano a essere stipati dentro le celle.

In questo lungo anno la voce di chi vive sulla propria pelle tutte queste vessazioni e la condizione di persona sacrificabile non ha mai smesso di farsi sentire. Testimonianze, proteste e un esposto fatto da cinque coraggiosi detenuti hanno fatto emergere quanto realmente accaduto durante e dopo le rivolte a Modena e in altre galere e così non venisse infangata la memoria dei 14 reclusi morti. Morti velocemente liquidate con un vago “Per lo più dovute ad assunzioni di farmaci”, parole del ministro Bonafede .

Al di là di quello che strillano le trombe del potere sappiamo bene di chi sono le responsabilità di queste 14 morti.

A un anno dalla strage commessa nelle carceri vogliamo portare tutta la nostra solidarietà a chi si è ribellato e a chi ha scelto di esporsi parlando pubblicamente di divise sporche di sangue, di manganelli e di spari.

Lo Stato difende se stesso, le sue strutture, i suoi funzionari e burocrati. Li vorrebbe rendere impuniti e inattaccabili.
A noi la scelta di non dargli tregua.

Stragista è lo Stato!

6 MARZO ORE 15 – CARCERE DI MODENA

Torniamo a portare tutta la nostra solidarietà ai detenuti rinchiusi nel
carcere dove 9 persone, un anno fa, sono state uccise durante le rivolte
e i trasferimenti verso altre galere.

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