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Mag
10
Dom
Giocare con la scienza, reading “Hansel e Gretel”, presentazione di “… e tu slegalo subito” e cena vegan @ Vag61
Mag 10@15:30–23:45
Giocare con la scienza, reading "Hansel e Gretel", presentazione di "... e tu slegalo subito" e cena vegan @ Vag61 | Bologna | Emilia-Romagna | Italia

Vag61 & Mezzoradaria presentano:

– Ore 16:00 Giocare con la scienza

Divertiamoci scoprendo la sorprendente alchimia degli elementi

– Ore 17:30 Hansel e Gretel

A cura del gruppo di lettori per l’infanzia del:
Centro Diurno Psichiatrico di Casalecchio di Reno della coop. sociale Il martinpescatore. Due individui si calano e affrontano i tanti e diversi ostacoli che minano questo grande bosco dal quale però riusciranno ad uscire. E ne usciranno addiritura più forti. E’ una fiaba lunga e articolata che affascina e appassiona i bambini.

– Ore 19:00 Presentazione del libro “… e tu slegalo subito”
ne parliamo con l’autrice Giovanna Del Giudice

Il 22 giugno 2006 Giuseppe Casu muore nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di Cagliari, legato a letto, braccia e gambe, per sette giorni di seguito fino alla morte. Quella morte non silenziata, non negatam non giustificata, ma indagata e assunta come limite invalicabile dell’agire psichiatrico diventa il punto di avvio di un tumultuoso quanto difficile cambiamento.

– A seguire: Cena benefit Vegan

 

Ott
22
Gio
…Si chiudono col fuoco! HC Fest @ Xm24
Ott 22@21:00–23:45
…Si chiudono col fuoco! HC Fest @ Xm24 | San Giovanni In Persiceto | Emilia-Romagna | Italia

Bologna Hc collective and XM24 proudly presents:

benefit per Andre, Tommi e Pippo, agli arresti domiciliari con l’accusa di aver dato alle fiamme un covo di fascisti

dalle 21, nell’osteria piu punk del mondo, suoneranno:

  • SUD DISORDER (dai territori a sud del mondo Hc)
  • INGANNO (TarantoHc)
  • THE STRIKES (Bologna Street Punk)
  • RAK SHAZA + SHIVER (Grottaglie Rap)
Mar
21
Lun
Cena di autofinanziamento e presentazione della trasmissione @ Circolo Anarchico C.Berneri
Mar 21@19:00–Mar 25@23:20
Cena di autofinanziamento e presentazione della trasmissione @ Circolo Anarchico C.Berneri | Bologna | Emilia-Romagna | Italia

“Questa mattina al passeggio faceva un freddo cane, c’era un vento forte e gelato e per un attimo ho pensato a come sarebbe stato bello se il vento mi avrebbe fatto volare fino all’altra parte del muro di cinta. In certi giorni in carcere, per stare meno peggio, devi abbandonare sia la paura che la speranza perchè ormai è troppo tardi sia per l’una che per l’altra”

Carmelo Musumeci
dal carcere di Padova

Mezzora d’aria è un programma radiofonico che parla di esistenze rinchiuse, dentro o fuori le prigioni.

Parla di un carcere che va abbattuto, assieme alla società che l’ha costruito.

Vogliamo rompere il silenzio per andare oltre i muri, contro indifferenza e sopprusi, per far incrociare percorsi che tendano alla libertà.

21 Marzo:
h.20 Cena benefit per mezzoradaria. Menù vegetariano e traditional

25 Marzo
h.21 Presentazione di mezzoradaria. Dibattito su carcere e repressione

Mag
6
Ven
Incontro e dibattito insieme all’Associazione Contro gli Abusi in Divisa alla Libreria Anomalia a Roma @ Roma
Mag 6@19:00–22:00
Incontro e dibattito insieme all'Associazione Contro gli Abusi in Divisa alla Libreria Anomalia a Roma @ Roma | Roma | Lazio | Italia

Venerdì 6 maggio, ore 19.00

Abusi in divisa

Incontro e dibattito insieme all’associazione ACAD [Associazione Contro gli Abusi in Divisa]

Il tema degli abusi delle incontro dibattito sugli abusi in divisa a cura di acad, locandina incontroforze dell’ordine spesso viene banalizzato nel dibattito istituzionale, fino ad accogliere e avallare la cosidetta teoria delle mele marce. Nel nostro dibattito, invece, verranno raccontati e descritti anche nei loro aspetti giuridici e mediatici; casi specifici di abusi delle forze dell’ordine nel tentativo di rispondere alla domanda se possa considerarsi davvero soddisfacente e in qualche modo valida la teoria delle mele marce e per costruire e immaginare una soluzione al vero problema. Perché non accada mai più e perché si possa costruire un terreno di analisi che offra una visione analitica e completa della questione.

Acad è una Onlus nata dall’intenso lavoro di un gruppo di attivisti che da diversi anni si occupano di abusi commessi dalle forze dell’ordine. Tante famiglie, colpite duramente dagli abusi, non hanno accettato le versioni ufficiali e hanno intrapreso battaglie per chiedere verità e giustizia affinché questi ignobili e vergognosi atti non passassero sotto silenzio.

Acad nasce dalla volontà di dare sostegno a queste famiglie e a coloro che hanno subito abusi ma che non si sono dati per vinti e non hanno accettato una verità giudiziaria che già troppe volte si è dimostrata a favore di chi tenta in tutti i modi di nascondere la propria impunità dietro una divisa.

L’associazione è antifascista e antirazzista, valori di libertà ed eguaglianza indispensabili oggi per contrastare fenomeni discriminatori e prevaricatori. Il fascismo non è un opinione, la storia dovrebbe averlo insegnato a tutti.

interverranno:

Checchino Antonini (giornalista ACAD)

Stella Arena (legale ACAD)

Gaia Tessitore (legale ACAD)

www.acaditalia.it

Dic
3
Dom
Proiezione e presentazione “Padiglione 25” e pizzata benefit @ Spao Xm24
Dic 3@17:30–23:45
Proiezione e presentazione “Padiglione 25” e pizzata benefit @ Spao Xm24 | Bologna | Emilia-Romagna | Italia

All’interno del ciclo di domeniche: Oggi e’ domenica domani si muore!

Mezzoradaria e Eat the rich propongono:

Ore 17,30 Proiezione del film documentario “Padiglione 25 diario degli infermieri”

seguira’ la presentazione del libro a cura dell’autrice Claudia Demichelis e del regista Massimiliano Carboni

E’ l’estate del 1975 un gruppo di infermieri in servizio presso l’Ospedale psichiatrico Santa Maria della Pieta’, inspirati dalle idee di Franco Basaglia, decide di occupare e autogestire uno dei padiglioni. Inizia cosi’ per quattordici infermieri del manicomio di Roma un’esperienza rivoluzionaria.

Ore 20.00 YouForn: Godiamoci sto forno! Pizzata con la mensa autogestita Eat The Rich!

continua il rodaggio del forno a legna di quartiere “Sante Caserio fa il fornaio non la spia”

Gen
11
Ven
Discussione sul decreto sicurezza a Cremona @ c.s.a. Kavarna
Gen 11@20:00
Gen
24
Gio
Il male dell’ergastolano @ Modo Infoshop
Gen 24@19:00

Presentazione con l’autore del libro “Il male dell’ergastolano” di Annino Mele, detenuto dal 1987 ed oggi in semi-libertà.

Mag
13
Lun
Bologna: presentazione del libro “La pena di morte viva” @ Aula III - Palazzo Malvezzi
Mag 13@16:30

Presentazione del libro di Elton Kalica
LA PENA DI MORTE VIVA – Ergastolo, 41 bis e diritto penale del nemico
Oltre all’autore interverranno:
Rosa Ugolini – avvocata del foro di Bologna
Alvise Sbraccia – Università di Bologna e Antigone
Stefano Anastasia – Università di Perugia e Garante dei detenuti di Lazio e Umbria
E’ previsto anche un intervento dell’avv. Caterina Calia su: “41 bis e detenzione politica”
Dic
19
Sab
@ Casa Circondariale
Dic 19@14:00

La sanità dentro il carcere sta diventando qualcosa di impercepibile: nessun intervento di prevenzione è stato messo in atto all’inizio della seconda ondata di contagio, con un fatalismo esemplare. Mentre qui fuori stiamo assistendo all’inevitabile fallimento dello Stato e dei suoi tentacoli locali nel garantire la salute anche della popolazione più esposta e vulnerabile (con l’ecatombe nelle strutture per anziani), parallelamente da dentro le carceri di questo Paese stanno filtrando le notizie di un consapevole menefreghismo da parte degli apparati nell’interessarsi alla gestione del contagio.

Le condizioni igienico-sanitarie delle carceri italiane le conosciamo bene e sono quelle di discariche, dove il materiale da smaltire sono le persone detenute. In questo quadro era impossibile impedire un contenimento del Covid.

Per quanto riguarda il carcere di Tolmezzo, venerdì scorso è spirato un detenuto di 71 anni, condannato al 41 bis, il carcere-tomba, altri 2 detenuti tolmezzini risultano ricoverati a Verona e 3 ancora ricoverati all’ospedale di Tolmezzo. Il picco è stato di 155 positivi su 200 detenuti.

I detenuti usano le stesse docce, dormono in cella spesso sovraffollate e mantenere le distanze diventa impossibile. I colloqui sono sospesi da marzo, come tutte le attività: il virus entra in prigione attraverso i secondini, che non si fanno scrupoli a lavorare senza rispetto delle norme igieniche fondamentali della tutela propria e altrui. Una volta scoppiato il contagio, nessuna delle istituzioni implicate (direttrice del carcere, dirigenti del DAP, magistratura, distretto e azienda sanitaria, mass media…) si cura di svolgere il proprio compito, ma al contrario ognuna si occupa di assecondare il muro di omertà a tutela del mantenimento proprio e dei propri privilegi. In altre parole la verità del contagio non filtra fuori dal carcere ma rimane isolata, murata dentro la galera. Se la verità non si racconta, muore: ma la verità vive se viene detta, ed emerge con tutta la sua forza.

Per questo SABATO 19 DICEMBRE alle h 14 saremo a Tolmezzo davanti al carcere in via Paluzza 77.

Assemblea permanente contro il carcere e la repressione

 

versione stampabile:

Tolmezzo 19_12

Feb
15
Lun
Trieste – Presidio al Coroneo @ Casa Circondariale
Feb 15@15:30

SECONDA PROPOSTA DI BATTITURA DELLE DETENUTE DI TRIESTE
LUNEDI’ 15 FEBBRAIO ORE 15.30

Lunedì 1 Febbraio, le detenute del Coroneo di Trieste, insieme ai solidali presenti sotto le mura del carcere, hanno portato avanti una battitura di poco più di un’ora. Da dentro il grido di indulto e libertà si sentiva chiaro anche nel mezzo del frastuono di pentole e arnesi. La presenza dei giornalisti era massiccia, così come richiesto dalle detenute al fine di far conoscere la loro lotta. Ma la stampa ufficiale, a quanto pare, non può rinunciare a “formare le opinioni”, in modo funzionale al potere vigente, piuttosto che informare. Infatti il giorno dopo sul giornale locale Il Piccolo si leggevano frasi come questa: “La ventina abbondante di detenute oggi nelle celle del Coroneo, forse anche per un informazione sul tema non sufficiente all’interno dell’istituto, tenendo conto che molti dei reclusi sono anche stranieri, mostrano infatti diffidenza nei confronti dei vaccini”.
Queste quattro righe riassumono bene i preconcetti che lo Stato vuole mantenere saldi attraverso la lettura della sua stampa.
Reclusi e anche stranieri ? Ben due colpe in una!! Non solo “criminali” anche stranieri!! In quanto stranieri non dovrebbero capire a cosa serve o cos’è un vaccino? Sta di fatto che, al di là delle ignoranti e razziste dichiarazioni della giornalista de Il Piccolo, le detenute che ci hanno manifestato la loro contrarietà al ricatto dei vaccini e la rivendicazione di maggior tutela sanitaria, sono chiaramente nostre compaesane o quanto meno dei dintorni. Qui non si pone un problema di nazionalità ma di autodeterminazione sul proprio corpo. I loro dubbi e la loro contrarietà al vaccino e all’essere di fatto obbligate ad assumerlo in quanto detenute, evidenziano due problematiche: la prima è l’efficacia reale e la possibile nocività del vaccino – aspetto questo che ci coinvolge tutti anche fuori – la seconda è l’obbligo per i detenuti di vaccinarsi. Basta guardare al curriculum criminale della multinazionale Pfizer e ai dubbi che un vaccino di tipo genico legittimamente pone, per capire che forse le detenute sono più informate di quanto lo Stato vorrebbe!
Il rumore e i disordini che da ormai quasi un anno prendono vita nelle carceri italiane trovano questa risposta da parte dello Stato: “Ora siete vaccinati, non potete più chiedere sanità, indulto o libertà, ora il carcere è sicuro”. Ma la questione della pandemia è solo la punta dell’iceberg di una condizione carceraria sempre più pesante.
Le detenute parlano di 150 detenuti su circa 187 risultati negli ultimi mesi positivi al covid, momento di massimo livello di contagi all’interno del carcere, tanto da costringere la direzione a non far più entrare nuovi detenuti, trasferendoli in altre carceri della regione.
Le detenute della sezione femminile per due settimane non potevano fare lavatrici, non ricevevano la posta, nessuna visita medica, e per curare il covid c’erano solo psicofarmaci e tachipirina. Sostanze usate solitamente per ogni male quando si è detenuti.
Dopo un mese la situazione non è cambiata di molto, i contagi sono diminuiti in maniera evidente, ma nonostante ciò nessun medico o psicologo si presenta nel carcere da 4 mesi. Le detenute lamentano l’impossibilità – a causa delle regole per evitare il contagio, in qualsiasi caso inattuabili all’interno della struttura – di fare socialità o poter intrattenere altri tipi di attività. Per questo motivo il consumo della cosiddetta “terapia psichiatrica’’ all’interno della sezione è aumentato.
Visto tutto questo, le detenute chiedono di avere esami del sangue sierologici e tamponi piuttosto che esser vaccinate, chiedono i domiciliari per chi ha il residuo di pena e l’indulto!
Le detenute del Coroneo vogliono continuare a ribellarsi ad un carcere che oggi più che mai non ti dà che la sicurezza di ammalarti o di morire. Un carcere in cui la sanità è cosa sconosciuta, e in cui sicuramente non si può affrontare una pandemia!

Per tutto ciò ripropongono una battitura lunedì 15 febbraio alle 15.30. Noi saremo di nuovo fuori dal carcere di Trieste, in via Coroneo, a sostenerle.

Assemblea permanente contro il carcere e la repressione
liberetutti@autistiche.org
7 febbraio 2021

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