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Eventi

Ott
16
Mar
Presentazione del libro “Indagine su un’epidemia” di Robert Whitaker a Roma @ sala ovale - casa del parco, Parco delle Energie
Ott 16@18:30
Ott
13
Dom
Cena per i prigionieri a Milano @ Panetteria
Ott 13@20:00

Benefit arrestati per il corteo in risposta allo sgombero dell’Asilo
occupato.
Uzzo, Amma, Patrik liberi.

Nov
3
Dom
Bello come una prigione che brucia: giornata contro la violenza carceraria a Milano
Nov 3@15:00

Bello come una prigione che brucia

Domenica 3 Novembre 2019, dalle 15.00
Piazza Ferrara, Milano (zona Corvetto)

Letture e musica contro la violenza carceraria.
Castagne e vino a prezzi popolari.
Durante la giornata saranno disponibili le nuove cartoline “Saluti da Corvetto” da spedire alle sorelle e ai fratelli rinchiusi dentro le galere.

In solidarietà a Uzzo, Amma e Patrik e tutti i prigionieri.

Liber* tutt*

NB: L’iniziativa verrà sospesa in caso di pioggia.

Gen
25
Sab
Incontro con Carmelo Musumeci a Bologna @ Modo Infoshop
Gen 25@18:00

Entrato in carcere nel 1991, ergastolano, Carmelo Musumeci lotta da sempre per abbattere quei muri, non solo di ferro e cemento, che lo tengono prigioniero. “Uomo ombra”, scrittore per necessità in un mondo che lo vorrebbe dimenticato, oggi ci presenta i suoi libri e la sua esperienza.

 

Versione stampabile:

25-1-2020 Bologna

25-1-2020 Bologna.2

Mar
14
Dom
Milano – Presidio al Beccaria @ Istituto Penale per Minorenni Beccaria
Mar 14@15:00

Portiamo un caloroso saluto ai ragazzi rinchiusi al Beccaria

Dalla parte di chi non abbassa la testa di fronte al sistema carcerario

Giu
5
Sab
Presidio al cpr di Milano in via Corelli @ CPR
Giu 5@17:00

La gestione dell’immigrazione: un circuito infame e mortifero

L’eccidio che si consuma da anni alle frontiere è frutto delle politiche razziste funzionali al capitale saccheggiatore di vite e di risorse. Nessuno mette a fuoco l’unica causa di queste morti: il divieto di movimento per chi arriva dai paesi da depredare. Quando si vedono bambini morti sulle spiagge o il numero delle vittime di uno degli ennesimi naufragi è troppo grande per voltare la testa dall’altra parte, allora qualche turbamento prende le anime belle democratiche e due o tre parole di cordoglio escono dalle loro bocche, per un giorno, due, poi più nulla. Si passa ad altro e tutto continua come prima. Solo nei primi mesi del 2021 sono già 700 i morti nel Mediterraneo, per quanto è dato sapere. Ma chissà quanti barconi affondano continuamente senza lasciare traccia. Dal 2013 al 2020 i morti e i dispersi nel mare davanti casa nostra sono stati quasi 22 mila. Almeno 1.773 emigranti sono morti alle frontiere interne dell’Europa. Circa 3.174 persone sono morte, dall’inizio del 2020, nelle rotte migratorie mondiali. Senza una lotta contro le “politiche migratorie” degli stati, le immagini delle morti alle frontiere, la notizia dei soprusi e delle torture nei campi d’internamento fuori o dentro l’Europa, produrranno forse qualche senso di colpa, ma senza atti conseguenti. “Le immagini dei bambini morti sono inaccettabili” dice Draghi, ma non sono le immagini a essere inaccettabili, è la loro morte che lo è. Come lo sono le morti nei Centri per il Rimpatrio, ultimo infame anello del circuito dell’esclusione per gli emigranti sgraditi. Al CPR di Torino è morto un ragazzo di 23 anni, Musa Balde, che dopo aver subito un meschino pestaggio a Ventimiglia da parte di tre italiani è stato incredibilmente rinchiuso in un CPR invece di essere soccorso e protetto. Là ha trovato altri aguzzini? I pestaggi da parte della polizia all’interno di quei centri non sono certo un evento raro, prova ne sia l’ultimo nel tempo avvenuto il 25 maggio a Corelli. Oltre a essere rinchiusi senza neppure aver commesso reati, in spazi lisci come le più inquietanti celle di isolamento in carcere, ricevendo cibo avariato e nessuna assistenza né sanitaria né legale, quando si “permettono” di protestare ciò che li aspetta sono bastonate, arresti e deportazioni. Dalla prima legge Martelli del 1990 in materia di rifugiati e profughi, fino ad arrivare all’ultimo pacchetto sicurezza Lamorgese del 2020, passando per la Turco-Napolitano del 1998 che istituì i centri di reclusione per i senza documenti e la Bossi-Fini con le sue spietate modifiche, la “questione migratoria” è sempre stata affrontata come un problema di ordine pubblico ed economico. Il meccanismo fondamentale di controllo dell’immigrazione rimane la politica dei flussi. Le ricadute per il sistema sono evidenti: se si agisce una spietata repressione contro gli immigrati li si tiene sedati e ricattati, uniti potrebbero creare sconvolgimenti difficilmente gestibili, e diventerebbe più semplice far accettare norme restrittive della libertà anche per tutti gli altri. Il razzismo è insito nella pretesa di offrire accoglienza, quando non esiste per queste persone la libertà di muoversi. Decretando quali individui possano e quali no raggiungere una qualunque parte del mondo, si aprono campi vastissimi per guadagnare soldi e potere sulla pelle degli indesiderati. Gli emigrati sgraditi diventano una risorsa da mettere a profitto per trafficanti di varia specie. Da chi gestisce centri ipocritamente definiti d’accoglienza, lager da cui non si può uscire o luoghi in cui attendere improbabili documenti liberatori, da chi fornisce servizi per cibo e vestiario, sempre di pessima qualità, a chi si ricava uno stipendio come controllore, mediatore o qualunque figura possa impersonare per ritagliarsi una propria quota di profitto nella divisione della torta.
Un colossale affare che gareggia con altri considerati deprecabili, quelli d’armi e droga.

In solidarietà con i reclusi e i rivoltosi dei CPR, contro i Lager di Stato
Invitiamo al Presidio che si terrà il 5 giugno dalle 17 al CPR di Milano in via Corelli

Punto di Rottura
Fb: Punto di Rottura-Contro i CPR; mail: puntodirottura@riseup.net

Lug
11
Dom
Corteo a Milano contro la violenza della polizia
Lug 11@17:00
Ott
2
Sab
Presidio sotto il carcere di Terni @ Casa Circondariale
Ott 2@14:00

PRESIDIO IN SOLIDARIETA’ CON I DETENUTI ANARCHICI
SOTTO IL CARCERE DI TERNI
SABATO 2 OTTOBRE 2021

Tra le mura della sezione AS2 del carcere di Terni si trovano Juan e Alfredo, due compagni anarchici imprigionati dallo Stato, uno dal 2019, l’altro da diversi anni. Entrambi sono accusati di strage (accusa che può prevedere la pena dell’ergastolo), un’accusa che si rivela ancora più infamante mentre senza tanti scrupoli nelle galere di tutta la penisola l’apparato statale ha mostrato il pugno duro rivelando la sua vera natura stragista. Non occorre andare indietro nel tempo: i morti di Modena, Rieti, Bologna, il massacro di Santa Maria Capua Vetere dell’anno scorso; ma anche i morti nel mediterraneo, la gestione militare dell’Epidemia di Covid, l’imposizione del lasciapassare e la vita digitalizzata sono alcune delle manifestazioni del dominio che ogni giorno aumenta nella direzione di incasellare l’intera società in una prigione a cielo aperto. Chi ha trovato e ancora trova il coraggio di affrontarlo a testa alta, con le parole e con l’azione, è fatto prigioniero, zittito o addirittura ucciso.
Dopo le pesanti condanne dell’operazione Scripta Mantent e dell’operazione Panico, anche le richieste per l’operazione Prometeo vanno dai 17 ai 18 anni. Il 2 ottobre a Treviso riprenderà il processo a Juan, accusato di aver posizionato due ordigni, di cui uno inesploso, presso la sede della Lega di Villorba nell’agosto del 2018, e tra non molto seguirà la sentenza.

Il nemico è chiaro, il carcere è strutturalmente violento perché violenta è la natura dello Stato. Attaccarlo rimane l’unica possibilità per riconquistare qualche pezzo di libertà e aprire squarci per una vita diversa.

La solidarietà è la nostra arma.

Ott
24
Dom
Milano – Il CPR: un posto da chiudere @ C.S.O.A. COX 18
Ott 24@18:00
Set
30
Ven
Roma: presidio contro la repressione @ Direzione Nazionale Antimafia
Set 30@10:00
Roma: presidio contro la repressione @ Direzione Nazionale Antimafia

Mobilitiamoci contro la repressione

Con la proclamazione della pandemia, nei sistemi democratici capitalisti si sono affermate forme di governo basate sullo stato di emergenza permanente.
Senza soluzione di continuità siamo passati dalla reclusione di massa delle misure di sanità pubbliche – coprifuoco, lockdown, ecc… – all’economia di guerra: aumentano i prezzi dell’energia e dei beni primari (cibo) e i media parlano di razionamento energetico per l’inverno.
Già stremati dall’emergenza sanitaria, ora dobbiamo tirare la cinghia per pagare le spese di guerra mentre gli azionisti di Leonardo, ENI e Stellantis riempiono i loro conti in banca.

Siamo convinti che in molti paesi d’Europa una parte della popolazione si mobiliterà contro un ulteriore abbassamento delle proprie condizioni di sopravvivenza, ma siamo anche consapevoli che i governi, e ormai da diversi anni, hanno affilato i loro strumenti repressivi in vista di questa situazione.

L’Italia fa scuola. Qui, a gestire le “emergenze” in termini di repressione troviamo al primo posto la D.N.A.A., Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo la quale, tra le altre, ha il compito di esprimersi in merito all’opportunità di assegnare questo o quel detenuto a regimi detentivi speciali, in primo luogo il 41 bis.
L’Antimafia (che dal 2015 si occupa anche di terrorismo) esporta nell’ambito della repressione politica i metodi “eccezionali” ed “emergenziali” utilizzati contro la criminalità organizzata.
Il 41 bis è una forma di tortura istituzionalizzata che, utilizzando le tecniche di deprivazione sensoriale, mira a produrre danni psichici e fisici a chi è sottoposto a questo regime, al fine di “produrre pentiti”.
Si tratta di uno strumento già utilizzato ai fini della repressione politica e applicato a detenuti e detenute appartenenti all’organizzazione comunista br-pcc.

Negli ultimi mesi, sia la D.N.A.A. che il 41 bis hanno avuto un ruolo chiave nell’inasprimento repressivo contro contro il movimento anarchico. Tra gli episodi più recenti vogliamo segnalare:
– la pesante condanna a 28 anni di reclusione per 280 (attentato con finalità di terrorismo) a Juan Antonio Sorroche Fernandez accusato dell’attacco alla sede di Treviso del partito razzista della Lega Nord.
– la riqualificazione nel reato di ” strage politica”, da parte della Corte di Cassazione, dell’attacco esplosivo contro la scuola allievi dei carabinieri di Fossano per cui sono stati condannati i compagni Anna Beniamino ed Alfredo Cospito. Entrambi gli attacchi non avevano provocato nessuna strage ma unicamente danni materiali.
– lo scorso maggio, il trasferimento di Alfredo nel carcere di Bancali (Sassari), in regime di 41 bis.

Questi attacchi repressivi indicano la “tolleranza zero” verso l’azione diretta. Siamo consapevoli che si tratta di un avvertimento per tutti coloro che partecipano attivamente al conflitto sociale e che determineranno, a cascata, un aumento della pressione repressiva su tutte le iniziative di lotta.

Perciò riteniamo che la difesa di questi compagni riguardi tutti e tutte, così come riteniamo che estendere la solidarietà e difendersi collettivamente dalla repressione sarà uno degli aspetti da affrontare nelle lotte del prossimo futuro.

Abbiamo quindi deciso di dare corso ad una serie di iniziative di lotta che riguardino le questioni specifiche che abbiamo indicato, con l’intento di allargare il fronte della lotta alla repressione.

Primo appuntamento della mobilitazione:

Venerdì 30 Settembre
Presidio alla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, responsabile
dell’applicazione del 41 bis
( vicolo della Moretta, ore 10:00)

Compagne e compagni anarchici

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