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TOH… CHI SI VEDE!

I fascisti di Saronno ultimamente si devono essere sentiti trascurati, infatti sono tornati a scrivere sui muri cittadini vicino ad alcune scritte antifasciste. Guarda caso nello stesso momento in cui è stata cancellata, con la ritinteggiatura completa del muro in questione, la scritta che inneggiava a partigiani a GAP. Gli anni scorsi a ridosso del 25 aprile hanno esposto striscioni inneggianti a Ramelli e contro i partigiani.
Nell’ultimo anno, dopo il tentativo di organizzare un evento nazista a Saronno (Wolf Of The Ring, associazione del circuito hammerskin), si sono verificate alcune intimidazioni ai danni di giovani individuati come “alternativi”, quindi “compagni” o quantomeno prossimi a loro.
Dei motivi in più per essere in piazza in questi giorni, sabato 22 al presidio antifascista in piazzetta Portici e martedì 25 aprile alle 10 in piazza Libertà per il corteo cittadino.

ITALICO VIGORE

Mattinata movimentata in quel di Tradate. L’annunciato presidio congiunto tra il Movimento Etico di Massimiliano Russo e la sezione varesina di Forza Nuova in pieno centro non ha avuto luogo. Infatti sin dal primo mattino il centro è stato presidiato da qualche decina di antifascisti per togliere spazio e voce alla propaganda fascista. I fascisti, dopo essersi presi insulti per un paio d’ore e senza essere riusciti a dare nemmeno un volantino o a esporre una bandiera, con italico vigore hanno smontato le loro cose e se ne sono andati.
Ingente il dispiegamento di forze dell’ordine, aumentate col passare del tempo per bloccare i tentativi degli antifascisti di far sentire ai forzanovisti e accoliti in maniera più efficace che non erano ben accetti. Ad maiora.

LE FRONTIERE UCCIDONO

Lunedì 27 febbraio, nei pressi della stazione di Balerna (in Svizzera, a pochi chilometri dal confine con l’Italia), un uomo è morto folgorato dai cavi della linea ferroviaria. L’uomo si era appostato sul tetto del treno, un “Tilo” proveniente dall’Italia, nel tentativo di oltrepassare la frontiera italo-svizzera, probabilmente salendo sul tetto tra la stazione di Como San Giovanni e Monte Olimpino, dove i passeggeri riportano di aver sentito un tonfo proveniente dal soffitto della carrozza. Resta complessa l’identificazione, in quanto l’uomo risulta senza documenti e lo stato del corpo (l’uomo è letteralmente bruciato vivo) non ne consente il riconoscimento.
L’ennesimo caso di morte senza nome, che evidenzia quanto siano violenti i limiti delle frontiere di Stato e di quanto possa rischiare un individuo non considerato utile al cosiddetto benessere sociale, nel tentativo di trovare una vita migliore.
Per giovedì 2 marzo è stato indetto un presidio, contro le frontiere e in solidarietà a chi rischia la vita per attraversarle. Ore 17.30 piazzale indipendenza, Chiasso.

PRESIDI CONTRO I CPR

Dieci giorni fa una ventina di persone ha percorso il centro e il mercato di Como, distribuendo volantini e parlando al megafono, per contrastare la possibile apertura di un CIE (o CPR) in città. Sabato scorso un altro presidio ha ricordato, questa volta alla città di Monza, l’avversione ai proclami del governo in tema di gestione dei flussi migratori. Ultimo di questo ciclo di presidi sarà domenica 5 marzo alle ore 15 in stazione centrale, piazza Duca d’Aosta, Milano.

Saronno, presidio contro i CPR (CIE)

Domenica 12 febbraio in piazza Portici a Saronno si è svolto un presidio contro i CIE (rinominati CPR: Centri Permanenti di Rimpatrio) in risposta alle dichiarazioni del ministro Minniti sulla volontà governativa di aprire uno di questi centri in ogni regione. Scopo di questa nuova politica sarebbe il velocizzare ed incrementare il processo d’espulsione dei migranti che arrivano “clandestinamente” sul suolo italiano. Durante il presidio è stato volantinato un testo per le vie del centro, ribadendo la totale avversione nei confronti di queste strutture, di chi specula sulla pelle dei migranti e della propaganda razzista che viene divulgata dai media.