QUID EST N.A.T.O.?

 

In quanto organizzazione internazionale, la NATO esiste poiché frutto di un accordo, di un trattato, di un patto tra Stati. In questo caso il trattato in questione è quello noto come Trattato Atlantico, firmato a Washington da 12 nazioni il 4 aprile 1949.

Il testo fu pubblicato il 18 marzo. Il 31 marzo il governo sovietico inviò ai governi futuri firmatari del trattato un memorandum, nel quale si afferma che il trattato è in contrasto con lo Statuto dell'ONU e che vi farà parte una nazione (l'Italia) non ammessa alle Nazioni Unite.

LEGOMARINESIl 2 aprile i governi respingono in una nota comune le affermazioni sovietiche, due giorni dopo lo firmano tutti.

Il Patto Atlantico di per sé non dice nulla, a quanto sembra ad una prima superficiale lettura, trattandosi di una dichiarazione di intenti. E' costituito da un preambolo e 14 articoli la cui autentica intenzione è il gettare fumo negli occhi alle popolazioni (agli elettorati) dei rispettivi Stati. Tuttavia, tranne il caso della Spagna nel 1986, le popolazioni locali non sono mai state consultate circa i rapporti tra il proprio governo e la NATO.

Il nucleo vero e proprio del trattato è il solo articolo 5: in esso i membri convengono di considerare un attacco armato contro uno di loro, dall'una o dall'altra parte dell'Atlantico, quale attacco contro tutti, e si impegnano ad adottare le misure necessarie per aiutarsi a vicenda.

Il Trattato è stato concepito come strumento di realizzazione della strategia statunitense detta del contenimento globale del comunismo, strategia adottata ancora oggi sia nei rapporti con gli stati socialisti, sia nei rapporti coi partiti comunisti, ritenuti sovversivi, sia negli anni successivi alla fine del Patto di Varsavia verso alcune formazioni politiche anch'esse ritenute sovversive e presenti all'interno degli Stati.

Per permettere l'attuazione pratica del Patto Atlantico, è stata creata l'Organizzazione del Trattato Nord Atlantico, la NATO.

La nato non è il Trattato Atlantico, è un'organizzazione civile e militare che deve provvedere alla sua attuazione. In realtà, questa organizzazione ha superato il trattato, facendo anche altre cose che, addirittura, in certi casi costituiscono delle violazioni al patto. Ad esempio, l'articolo 1 del Patto Atlantico recita:

"Le parti si impegnano, com'è stabilito dall'ONU, a comporre con mezzi pacifici qualsiasi controversia internazionale nella quale potrebbero essere implicate, in modo che la pace e la sicurezza internazionali e la giustizia non vengano messe in pericolo, e ad astenersi nei loro rapporti internazionali dal ricorrere alla minaccia o all'impiego della forza in modo incompatibile con gli scopi dell'ONU".

Non occorre ricordare i recenti avvenimenti bellici in Iugoslavia per avere almeno qualche dubbio circa la fede nei confronti del trattato!

La NATO, dunque, organizzazione attuativa di un trattato difensivo. Nella sua definizione originale, si trattava esplicitamente di difesa dal Patto di Varsavia.

Non c'è bisogno di evidenziare che l'appartenenza alla NATO non è mai stata paritetica; nonostante nella documentazione ufficiale si dice esplicitamente che "la NATO è un'organizzazione intergovernativa, non sopranazionale, nella quale i Paesi membri conservano per intero la loro sovranità e la loro indipendenza", è chiaro a tutti, militari compresi, come il ruolo di USA e Canada sia predominante. D'altronde non occorre la NATO per togliere l'indipendenza a dei governi europei che "di fatto" l'avevano già persa con il Piano Marshall e la "dottrina Truman" negli anni 1948/49.

Se la NATO fosse stata solo un'organizzazione militare, allora la disparità di peso interno all'alleanza sarebbe stata quasi necessaria: non si può infatti pretendere una parità di partecipazione in termini di forze armate tra USA e Lussemburgo, e non si deve dimenticare che fa parte della NATO anche l'Islanda, che come è noto non è dotata di proprie forze armate. Di fatto, la NATO è anche un'organizzazione civile, strettamente politica; di conseguenza la non parità tra gli Stati membri porta fatalmente alla supremazia interna (politica prima ancora che militare) dei governi d'oltreatlantico.

Oggi, dopo l'uscita francese dalla struttura militare avvenuta nel 1969 e già annunciata da De Gaulle nel 1966, il coordinamento delle forze armate NATO avviene direttamente dal Pentagono: anche se tutti i membri sono formalmente alla pari, le responsabilità di direzione sono pesantemente accentrate negli USA.

La natura del trattato rende gli Stati Uniti globalmente e perennemente offensivi, sia verso  Stati avversari (una volta era: verso gli Stati socialisti), sia verso paesi aderenti alla NATO. Mentre verso i primi hanno margini di manovra limitati ad operazioni diplomatiche o militari, all'interno dei secondi possono agire con estrema discrezionalità, come dimostra la disinvoltura con la quale si definisce il concetto di "sovversione" perseguibile a norma dei trattati.

Di fatto, gli USA hanno sempre condizionato (e continuano a farlo tuttora) i governi alleati, sia con pressioni politiche sia con tentativi di imporre regimi da loro fortemente voluti.

La nato è da temere?

Chissà... ai tempi del Patto di Varsavia non c'era molto da temerla, visto che come ricorda Rizzo, "La NATO non avrebbe resistito più di 10-12 giorni ad un attacco convenzionale da parte del Patto di Varsavia, per cui gli Stati Uniti si diedero da fare nella proliferazione degli armamenti nucleari a medio e lungo raggio".

Oggi non bisogna dimenticare che il capitalismo tende a diventare dittatura: la sua difesa è e sarà organizzata da oligarchie dittatoriali, che facilmente evolvono verso regimi militari o paramilitari.




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