-=: Semantic Reality - My point of view :=-
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Se fossimo puntini e il nostro mondo fosse un foglio di carta, riusciremmo ad immaginare, a concepire, come e' fatta una sfera?
Il protagonista del racconto (di cui pure io ignoro il nome) sembra intuire l'esistenza di una realta' parallela a quella in cui siamo immersi. Studia teorie matematiche sulle estensioni dei campi e cerca di trovare il punto di congiunzione fra la nuda teoria e la realta'. Cerca un ponte che lo colleghi verso una dimensione ignota che riesce a malapena ad immaginare, in cui le persone non sono rappresentate dai loro corpi ma dalla loro essenza stessa (ci vuole ben piu' di uno sforzo per immaginarlo). In questa "estensione della realta'", gli individui del mondo reale sono un'unica entita', un mare di pensieri, di memorie intrecciate. Quindi, cio' che noi chiamiamo "corpo" altro non e' se non l'incarnazione di una di queste "anime", un mero involucro che contiene quanto di piu' etereo possiamo immaginare. Per accedere a questa dimensione il protagonista utilizza misture chimiche che sintetizza con l'aiuto del suo amico Koji. Durante queste esplorazioni indotte, che i due chiamano "Fantasie", il protagonista vive una sorta di viaggio onirico che si articola tra ricordi personali, sensazioni, visioni. Percepisce sempre piu' l'esistenza di quella ignota dimensione, ma non riesce ad agganciarla, ad afferrarla pienamente e per questo ogni volta si ritrova immerso in un mondo caotico dominato da figure, situazioni incredibili che si susseguono senza logica alcuna. Nel racconto leggiamo, contemporaneamente, le parole di un misterioso interlocutore, chiamiamolo Signor X, che descrive un mondo fantastico, immenso, in cui tutto gli e' permesso. Ma avverte solitudine, disagio, in un mondo infinito che gli sembra una gabbia. Egli si trova esattamente nella dimensione agognata dal protagonista. Racconta il mondo (o forse la sua proiezione su questa "iper-dimensione") dal suo punto di vista. Finita la preparazione dell'ultima mistura, quella che dara' la morte a Koji, quest'ultimo sente che potrebbe essere la volta buona, che forse potranno finalmente accedere a questa sorta di "aldila'", ma ne intuisce anche la pericolosita'. Il pericolo, cioe', che il suo migliore amico non sia pronto per sostenere psicologicamente questo salto dimensionale, e per questo motivo propone di provare per primo. Purtroppo succede proprio cio' che Koji aveva gia' capito. Le sue parole, durante l'ultima Fantasia, fanno non solo capire quanto fosse difficile muoversi in quello strano mondo, ma ci lascia anche intuire di essere arrivato ad una qualche verita' estremamente complicata e crudele. Ed e' forse questa "rivelazione" che lo fa sentire infinitamente triste, fino al punto di non poter reggere oltremodo questa misteriosa presa di coscenza, che infine lo portera' a morire. Il racconto si conclude con il dialogo tra due ricercatori pagati dal governo, che gia' sapeva dell'esistenza di una dimensione esterna a quella terrena. E si capisce che "l'incidente dell'impiegato di banca" fu causa dei due ricercatori. Si capisce quindi che il nostro Signor X altro non era se non un software che veniva utilizzato per esplorare l'ignoto aldila'. E di incidente si tratto' in quanto, per un errore del software, fecero accedere il Signor X ai dati di un gruppo di persone realmente esistenti, creando in esse il ricordo del Signor X, con le conseguenti turbe derivate dall'incapacita' di comprendere questo nuovo e inaspettato ricordo. |