Manichini

Adoro, entrando in panificio, quel favoloso profumo di pane appena
sfornato. In particolare in giornate come quella di oggi, nelle quali
nulla sembra andare per il verso giusto. A partire da questa dannata
pioggia che non smette ormai da giorni. Invece, qui nel negozio della
signora Rosaria, c'e' esattamente quel tepore che vorresti sentire ogni
volta rientrando a casa, quando fuori fa freddo.

<<Signora Maria, il suo pane>>
<<Grazie mille Rosaria>>

Perche' quel tono scocciato? Mah. Prendo il mio sacchetto con le solite
quattro rosette dentro ma nel far questo mi cadono alcune monete del
resto, che si vanno ad infilare sotto il banco. Una sola si ferma
davanti ai miei piedi, insozzandosi in una poltiglia di fango e
segatura. Mentre mi chino per cercare di raccoglierle sento spingere
dietro:

<<Signora abbiamo fretta! Ci sara' mica solo lei qui!>>
<<Vabbe', fa nulla, erano un paio di centesimi>>, dico accennando un
sorriso. Ma le signore dietro di me rimangono li' a guardarmi
severamente.

Esco, comunque al diavolo, dannate galline isteriche. Mi spiace solo
d'aver lasciato piu' di due euro sotto il bancone del panificio.

Diosanto che freddo maledetto! Finalmente mi infilo in macchina, metto
in moto e mentre esco dal parcheggio un tizio rischia di venirmi
addosso, ma non e' colpa mia, io la freccia l'ho messa. Intanto la
macchina si ferma, il guidatore abbassa il finestrino:

<<Brutta puttana! Ma vai a morire ammazzata...>>

Vaffanculo... Vaffanculo cazzo... cazzo... come cazzo si ingrana questa
cazzo di marcia ?!?! Mi si imballa il motore ma riesco a partire e ad
andarmene. "Stronzo...", penso con il groppone in gola mentre gli occhi
si son fatti lucidi.


Parcheggio un po' piu' lontano del solito, e' giovedi', c'e' la pulizia
dei marciapiedi. Mentre chiudo lo sportello sento sulle mani bagnante un
freddo ancora piu' intenso. Che sensazione fastidiosa.





Finalmente pero' sono a casa.

<<Ragazzi ! Sono arr...>>

Un mancamento. La borsa della spesa mi cade a terra. Non e' casa mia...
o... si' e' casa mia ma che diamine e' successo ?!? Cosa sono queste
scritte sul muro ? Le pareti pitturate di rosso e verde... scatoloni
aperti dappertutto, le mie lenzuola di lino gettate in un angolo, tutte
sporche... la libreria della mamma rivolta verso il muro... ho le guance
gia' bagnate dalle lacrime, mi manca il respiro. Tremo.

<<Ma... che cosa... e' successo...>>

ho emesso un sibilo, non riesco a parlare... cerco la sedia con la mano
ma sposto qualcosa che si frantuma per terra. Il vaso. Il vaso... ma che
ci fa qui...

Chi sta arrivando ?? Di chi sono questi passi ??? Ho mal di stomaco...
non riesco a muovermi! Le gambe... mi accascio a terra.


<<Ah, sei arrivata!>>


No... non e' mio figlio... la pancia... ahi... la panc...

<<E dove cazzo sei stata ?! Eh ?!>>

Mio figlio non mi puo' parlare cosi'... quegli occhi spiritati non
possono essere suoi... non mentre mi guarda... respiro sempre piu' a
fatica...

<<Ah... hai fatto la spesa... e vediamo cosa cazzo hai comprato...
quattro rosette... ma che buone! Max hai visto cos'ha comprato mia madre
? Quattro fottute rosette di merda!!>>



Trova il coraggio... trova il coraggio!

<<Che... che cosa... e' successo... Stefano? Stai bene ? Stefano ??>>

<<Si sto bene, stronza!>>

Mi tira un ceffone e mi fa sbattere la testa contro la gamba del tavolo.
Il mio bambino... cos'ha il mio bambino...?

<<Vieni Max, guarda questa bestia per terra>>
<<Ma chi e'?>>
<<Una blatta, non vedi che schifo che fa ?>>
<<E' vero Ste! Che cazzo di schifo!>>

Il ragazzo mi tira un calcio sulla schiena. Non avevo mai preso un
calcio da uno sconosciuto. Non avevo mai preso calci. Cerco di dire
qualcosa ma la voce non mi esce. Vedo doppio. Non credo di sentirmi
molto bene. Forse il mio bambino chiamera' un medico...

<<Portiamola di la'>>

Mi prendono per i capelli e mi trascinano per tutto il soggiorno. Da
terra vedo che sul soffitto c'e' disegnato un fallo, con una bomboletta
spray. Che buffo, non me ne ero mai accorta.

<<Max, per cortesia, buttala di sotto, m'ha rotto il cazzo vederla
qui>>
<<Ma sotto c'e' puzza! E' un lago di merda!>>
<<Ti prego Max... non e' una bella giornata... abbi pazienza...>>
<<E va bene...>>

Guardo il mio bambino giocare con il suo amichetto... sto sorridendo,
credo...

<<Guarda che faccia da scema... che cazzo si ride...>>

Max mi fa volare giu' per le scale con un calcio sullo sterno. Sto
rotolando come facevo da bambina, quando facevo le capriole, su quel
prato in discesa, a casa del nonno... come gira tutto... e com'e' sporco
qui... non ero mai stata, adesso che ci penso, con la faccia sugli
scalini della cantina... non sapevo fosse cosi' sporco.

Adesso Max mi trascina per le caviglie, ma non si stara' prendendo
troppa confidenza? Ma e' un amico del mio bambino... lo lascero' fare.
Sbatto la nuca su ogni gradino e ad ogni gradino si fa sempre piu'
scuro... santo cielo che puzza... non mi ero mai accorta di questa
puzza... domani mattina controllero', oggi sono troppo stanca...

<<Ste, dove lo metto questo sacco di merda ?!>>
<<Sbattilo in un angolo, che ne so ?! Lo vuoi capire che oggi non e'
giornata per me ?! Ho sbagliato la versione di latino e quando prendo
meno di 7 mi girano i coglioni! Cazzo !!!>>

Chi sta gridando ? Cos'e' stata questa botta ? Ma e' tutto bagnato
qui... bisogna asciugare...

<<Eccoti sistemata, blatta schifosa, stare nel piscio ti piacera'! Ah
ah ah ah!>>

Piscio ? Ma cosa... Diosanto che puzza... Aspetta Max, non te ne
andare... aspetta... non te ne... E' tutto buio qui. Accendo la luce...
ahia, la schiena... adesso mi alzo... Ah!! Come ho fatto a cadere ? Ma
che mi prende oggi ? Non capisco questa stanchezza. Sono in piedi.
Faccio un passo avanti... l'interruttore... ma dov'era... un altro passo
ancora... ancora.... No! Ma in che cosa sono inciampata ?? Cosa diavolo
sono questi... e' cosi' buio qui... ma che diavolo e' questo ? Sembra...
aspetta, c'e' un filo di luce. Si', adesso ci si vede un po'... ma... ma
questi... sono inciampata in un mucchio di manichini...
Diosanto ma...


-- silenzio --

-- immagine: la mia casa devastata --

-- buio --

-- immagine: mio figlio con gli occhi spiritati --

-- silenzio --

-- immagine: mio figlio mi da un ceffone, cado per terra, sbatto contro
la gamba del tavolo --

-- buio --

-- immagine: l'amico di mio figlio mi da' un calcio sulla schiena --

-- silenzio --

-- immagine: vengo trascinata per i capelli per tutto il salotto --

-- buio --

-- immagine: l'amico di mio figlio mi da' un altro calcio, sullo
sterno, e mi fa rotolare sulle scale della cantina --

-- silenzio --

-- immagine: sto riversa per terra con la faccia sulle urine di
qualcuno --

-- buio --

-- immagine: rannicchiata in un angolo al buio con una ventina di
manichini addosso --

-- silenzio --

-- buio --

-- buio --

-- buio --