La sfida di Jason Becker
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Sul palco gli altri musicisti si fanno da parte perche' adesso tocca a lui, e' il suo momento. Jason Becker avanza di un passo, le luci si abbassano, l'occhio di bue lo punta e per il pubblico, adesso, c'e' solo lui. Jason Becker inizia a suonare la sua magica chitarra elettrica con una mano, mentre con l'altra fa rimbalzare nell'aria uno yo-yo. Il pubblico smette di muoversi e di agitarsi. Si fermano tutti per guardarlo, con fare ipnotico, incantato. Jason Becker si mette a nudo e partorisce assoli incredibili. Getta lo yo-yo, si passa una mano dietro l'orecchio perche' Jason Becker e' timido, nonostante tutto, come ogni animo sensibile. La sua musica infuriata si articola in disegni arzigogolati, scalate sui piu' elevati picchi del pentagramma, gioca al neoclassicismo e al metaller anni '80. Jason Becker corre e le note sembranno non stargli dietro, come un moderno cowboy armato di 6 corde, sembra esser piu' veloce della sua ombra. Il pubblico impallidisce e non crede a propri occhi, ma Jason Becker nasconde il volto dietro i suoi capelli, non si vanta della sua emozione, del suo sentimento celato dietro ogni sofferto bending. Riesce solo a scivolare sul manico della sua chitarra muovendo le dita in una danza folle, e piu' le mani danzano, piu' l'emozione cresce. Jason Becker sta suonando contro la sua malattia, che corre, pure lei, veloce. Ed e' una sfida, quella tra Jason Becker e la sua malattia. Sono tutt'e due affamati, Jason Becker ha fame di vita, la malattia ha fame di morte. Fanno tutti il tifo per Jason, nessuno vuole che la sua musica finisca. La malattia avanza e le note perdono colpi e forza. Jason Becker inizia ad esser stanco, e si stanchera' sempre piu'. Jason Becker guarda un monitor. Ha imparato a scrivere la musica con gli occhi. Ma non puo' piu' suonarla. Tnx to: Jason Becker e la sua musica No tnx to: la malattia |