Fonte: Publicacion Refractario

Il giudice ha recentemente respinto la richiesta di scarcerazione di Nahuel, che rimane perciò in custodia cautelare a tempo indeterminato. Lo scritto che segue è percedente a tale decisione,  è una lettera indirizzata ai Wolf Down, gruppo hc tedesco

Forse sono solo, qui, però ringrazio tutti i miei fratelli e sorelle di tutto il mondo che fanno sì che io possa sentire il vostro calore e la vostra pace. Apprezzo molto le lettere che mi inviate.
Sento la vostra amicizia, mi siete vicini.
Esprimo la mia gratitudine a tutti, specialmente a Valentino dei xCenerex, ai ragazzi dei ToAshes, ai Wolf Down, a Joel e alla sua ragazza, agli xIronx, ai ragazzi della SXE Berlino e a tutti i collettivi animalisti che hanno mostrato la propria solidarietà in tutto il mondo.
In carcere essere vegano e restare libero da droghe è fottutamente difficile. Le droghe sono presenti ogni giorno, e non solo quelle illegali. I dottori somministrano ai detenuti pasticche che li fanno comportare come degli zombie e se dai problemi ti fanno ingoiare il Lexatin (a forza); questa merda ti lascia completamente a pezzi, come un morto vivente.
Ho scritto prima riguardo alle difficoltà di essere vegano in carcere, ma il traffico di droga, qui dentro, è un vero problema. Gli internati stanno quasi ogni giorno o sovraeccitati o completamente sfatti. Si traffica senza alcun tipo di impedimento, senza problemi, e la merce è venduta e consumata con facilità e rapidità.
Io sto nel blocco-modulo 3, che in teoria è stato disegnato appositamente per ospitare la cente con problemi di dipendenza… però non funziona.
A volte entrando in bagno puoi sentire odore di eroina bruciata e devi stare attento a non bucarti con siringhe ed aghi buttati a terra.
Spesso vedo detenuti che ridono o parlano da soli, o che gridano. Oppure reclusi completamente paralizzati per interi minuti. Chiazze di vomito per terra e problemi respiratori sono molto frequenti il Mercoledì. Il giorno in cui riceviamo il denaro dai nostri familiari.
Non posso fargliene una colpa. Penso che sia il loro modo di fuggire da una realtà di merda… In ogni caso, ogni giorno è identico al precedente.
Ci alziamo alla stessa ora, mangiamo, passeggiamo, leggiamo e dormiamo. E poi ricominciamo di nuovo.
Alcuni di loro hanno perso la propria famiglia, o la propria moglie, o semplicemente la gente di fuori si disinteressa a loro. La sofferenza quotidiana e la convivenza in un posto affollato da più di 100 persone sono un dito al culo. E questo è il blocco che “aiuta” la gente con problemi di dipendenza. Non voglio sapere come deve essere la situazione negli altri blocchi.
Dall’altra parte ci sono le droghe legali. Le droghe dello Stato, le pasticche che ti trasformano in uno zombi che cammina e cammina. E la “droga speciale per i ribelli”.
Abbiamo una pasticca per ogni problema, una pasticca capace di curare la pazzia, reale o meno che sia. E chiaro, se sei un ribelle o un insubordinato qui viene considerato un’espressione di pazzia. Se ti ribelli sei matto, e i buoni dottori della prigione hanno una droga speciale per te.
Anche essere povero deve essere una patologia perché i dottori hanno una pasticca persino per chi ruba.
Lotti per ciò in cui credi? Bene, c’è una cura molto semplice chiamata libertà, ma per loro è molto più facile incarcerarti in regime di massima sicurezza (FIES).
I detenuti sanno del problema delle droghe. Voglio precisare che non tutti sono dipendenti, alcuni non bevono nemmeno alcool.
Per me, il fumo è il problema peggiore. Cazzo in ogni stanza in cui entro c’è qualcuno che fuma. Ma in cambio, in questo blocco, che tratta i problemi di dipendenza, non considerano un problema il fatto di fumare. Come mi disse un lavoratore: “Sarebbe estremista proibire il fumo”. Ma poi tutti questi detenuti sviluppano tumori ai polmoni e nessuno pensa alla correlazione.
Qui, quando parlo della mia attitudine libera da droghe, la gente mi guarda come se fossi strano, ma quando gli dico che sono vegano (o “vegetariano estremista” come mi chiamano loro), mi guardano direttamente come se fossi un alieno. Qualche recluso arriva a domandarmi: “Se non bevi, non fumi, non ti droghi e non mangi carne.. perché ti trovi qui?”
Non conoscono la scelta vegan; solo due di loro hanno sentito parlare di vegetarianismo.
A volte dei reclusi approvano il mio stile di vita astemio.
Altri pensano che segua qualche religione strana quando gli dico che non bevo nemmeno caffè.
Sono contento; dopo aver parlato del mio punto di vista sulle droghe con gli altri, tre di loro hanno smesso di fumare quando davanti a me. Per me è una gran cosa che dimostra che sono bravi tipi.
Il 90% dei reclusi sono qui per due motivi: la povertà e, per assunto, la questione della droga. Per aver venduto, trafficato o nascosto droga o per aver commesso crimini sotto i suoi effetti.
Sì è una merda, ma il carcere non è una soluzione. Non lo sarà mai. Alcuni di loro sono diventati tossici dopo essere entrati qui.
Questo luogo è come un mostro che divora la gente. Un mostro creato dal sistema per perpetuare sé stesso.
Un giorno il carcere sarà qualcosa del passato. Quel giorno arriverà. Ma ora, la resistenza è l’unica maniera di far sì che quel giorno si avvicini.
Nessuno credeva che l’Impero Romano sarebbe caduto.
[Parafrasando gli Earth Crisis nella canzone “Gomorrah’s season ends!”]
“Dal nucleo del mio essere viene questa promessa fatta a me stesso, che non romperò il mio onore davanti a nulla. Una missione a senso unico attraverso la vita, non cambierò direzione.
C’è troppo da provare e portare a termine per sprecare un solo prezioso secondo ubriaco o alterato. Un rivoluzionario reale attraverso la lucidità che ho raggiunto. Vedo tutto per ciò che è mentre l’epoca di Gomorra finisce nella tomba…
Quindi tutto ciò di cui ho bisogno è questo giuramento che mi mantiene LIBERO. Per questo sarò per sempre true. Sono Straight Edge”
Sono più di due mesi che sono incarcerato qui. Sono stato arrestato insieme ad altri amici per essere parte del movimento SXE di Madrid. Il governo ci considero un “gruppo terrorista”. La ragione? Essere parte della manifestazione di lotta contro il governo qui in Spagna. Per essere tra quelli che non lasceranno mai solo chi ha perso la propria casa. Io, insieme ai miei amici, facevamo parte del movimento anti-sfratto, oltre che del movimento di liberazione animale.
Ci chiamano terroristi. Mi chiamano terrorista. Ma eravamo solo un gruppo di amici che avevano lo scopo di creare un spazio libero dalle droghe nella scena hardcore punk antifascista e anarchica di Madrid. Vogliamo dimostrare che lo Straight Edge è molto più che un look sportivo, “mosh-pits” o balli sul palco. Significava dare il via ad un cambiamento.
Io usavo la mia sobrietà per aiutare quelli che lottavano contro la dipendenza, allo stesso modo in cui la usavo per lottare contro l’ingiustizia e l’oppressione, lottando per la liberazione umana e animale. Questo è il mio crimine, essere un dissidente.
Sono detenuto come “FIES 3”. Detenuto in massima sicurezza. Considerato un terrorista.
Posso inviare soltanto due lettere la settimana, tutte le mie comunicazioni sono controllate e sono costantemente controllato.
Non voglio parlare della mia tristezza o della mi sofferenza, se non conoscete il regime FIES vi raccomando la lettura del libro “Huye, hombre, huye” di Xosè Tarrio, altro detenuto in FIES.
Credo che in tedesco sia “hav ab, mensch”.
Mi sento a pezzi, ma ho l’appoggio di tutti i miei amici, delle persone a me care, di mia madre. Ella mi disse una volta: “Se cadi non preoccuparti, sono qui per appoggiarti.” Per questo la resistenza è l’unica cosa che ho in testa ora come ora.
Rimanere vegano qui dentro è fottutamente difficile ma non impossibile. Di tutte le forme, la vita animale negli allevamenti, zoo e laboratori è molto più dura che qui. Anche se dovessi mangiare solo pane e pasta, non sarò mai complice della crudeltà sugli animali. Allo stesso modo, sono contento di essere SXE e di non far parte di questo mondo di droghe. Non intendo rompere la mia rettitudine.
Sono in carcere. E’ qualcosa con cui devo fare i conti. Non sono libero, è un fatto, ma continuano ad esserci molti animali che potete aiutare e che stanno chiedendo libertà, che chiedono urlando che li liberiate.
C’è molta gente che non ha dove dormire o da mangiare, e noi possiamo aiutarli.
C’è molta gente che ha perso tutto e che ora rischia la propria vita per ricominciare.
La mia situazione non è nulla comparata a quella di chi vive la propria stessa vita come una sofferenza.
Scrivo questo non perché mi appoggiate, ma perché la mia voce si senta (o si legga) fuori da queste mura. Non voglio che mi appoggiate. Voglio che appoggiate la causa della liberazione animale, e il movimento di liberazione della Terra. Ogni azione è un passo per la costruzione di un mondo migliore. Per tutti i vegani, straight edge, punks, hardcore kids. Sono qui perché in questo mondo abbiamo solo due possibilità: obbedire o lottare. E io ho scelto la seconda. La più difficile.
Ora sono lontano dalla mia famiglia e dai miei cari, ma spero che questa lettera serva per essere vicino a tutti voi.
Se ciò che dico può suonare folle, comunque non è impossibile. Se rimaniamo uniti potremo renderlo possibile.
Per tutta la gente che ha lottato contro le ingiustizie per offrirci il sogno di un mondo migliore.
Per tutti quelli che continuano a lottare in tutto il mondo perché questo accada.
Solo creando i propri spazi e creando reti di solidarietà con il resto dei compagni faremo sì che questo diventi una realtà.
Sono povero, immigrato (peruviano), uno “spic” (termine dispregiativo per i latini in Europa) per la polizia. Sono Vegan Straight Edge.
Questo mondo fa schifo, ma continuo a credere che abbiamo il potere di cambiarlo. Quindi fatemi questo favore: fate sì che questo nuovo mondo si realizzi.

Per scrivere a Nahuel:

Manuel “Nahuel” Bustamante Vergara
Centro Penitenciario Madrid IV
Navalcarnero CTRA N-V Km 27,7
280600 Navalcarnero, Madrid.