Erano i primi giorni di agosto di 10 anni fa,
le prime ore del pomeriggio e faceva molto caldo.
Mirella si presentò con indosso dei pantaloni comodi, da lavoro
ed in mano un paio di guanti di gomma.
"Andiamo" - disse - "cominciamo a fare il Libro-campo".
La guardai divertito, poi prese delle bottiglie, di acqua e di the,
ci incamminammo verso il campo.
Accanto al luogo scelto vi erano (una si è seccata) due grandi piante di robinie
e le dissi dimettersi lì all'ombra e dirmi se quello che facevo andava bene,
di dirigermi insomma. Lei dapprima protestò poi, dopo un paio di colpi di pala
e di zappa capì che lei non era preparata per un lavoro così duro e mentre
dirigeva il lavoro si rivolgeva agli alberi recitando per loro poesie
di Pascoli e di Carducci.
Ci vollero cinque giorni per finirlo.
Il pomeriggio del 10 agosto, poche ora prima dell'inaugurazione della quinta
edizione di "Stelle Cadenti" mancava solo di mettere nei solchi,
che volevano rappresentare le righe del "Libro-Campo" l'erbetta che un
vivaista aveva preparato appositamente, ma... si scatenò un brevissimo
quanto furioso temporale estivo che durò circa un quarto d'ora che ci fece
un magnifico regalo.
Vedevo Mirella molto eccitata che guardava il campo dall'alto,
gesticolando e chiamandomi.
Era successo che le robinie avevano, sotto il vento del temporale,
fatto cadere una miriade di foglioline dorate che si erano andate
a sistemare tra i solchi che fungevano da righe del libro scrivendoci sopra
la loro poesia.
Ho sempre pensato ce le due maestose piante intendevano così ringraziare
Mirella che per qualche giorno le aveva deliziate recitando loro
le belle poesie di Pascoli e Carducci.
Mario Palmieri - Agosto 2008