giovedì, marzo 28, 2024
Ultime notizie
Home » Post » 14/5/13-14/5/14 #prayforcompressore, no tav ancora in Clarea
14/5/13-14/5/14 #prayforcompressore, no tav ancora in Clarea

14/5/13-14/5/14 #prayforcompressore, no tav ancora in Clarea

Un anno fa dentro al cantiere Tav un compressore restava gravemente infortunato. Alcuni no tav riuscirono a superare le recinzioni e il filo spinato e a danneggiare il macchinario e alcuni cavi. Nessun poliziotto ne tantomento operaio fu coinvolto (tanto che La Stampa scrisse il giorno seguente “non s’è interrotto se non per pochi minuti lo scavo del tunnel geognostico”). Eppure 4 ragazzi sono in cella, accusati di aver partecipato a quella iniziativa. La procura di Torino li accusa di terrorismo. Sabato scorso decine di migliaia di persone sono scese in strada al loro fianco in vista dell’inizio del processo.

E ieri sera qualche centinaio di no tav è salito in Clarea, e altri alla centrale di Chiomonte, per commemorare il compressore! Al solito esagerato lo schieramento di forze dell’ordine disposto ben oltre il ponte sul Clarea. Un nugolo di caschi e scudi, e diversi funzionari, impedivano di percorrere la strada, come ormai è abitudine, tra Giaglione e Chiomonte. Alcuni no tav si sono incamminati sui sentieri guadando il Clarea a monte, altri sono rimasti di fronte al blocco, dove fra cori, qualche botto e alcune sirene era chiaro in quale dei due schieramenti stesse l’allegria.

Allegria, ma anche rabbia, perchè negli occhi avevamo lo scempio che una manica di devastatori e arraffoni stanno compiendo nella nostra valle e di fronte a noi quegli uomini in divisa messi li a difendere il saccheggio della terra. E rabbia perchè nel cuore avevamo Chiara, Nicco, Mattia e Claudio, chiusi dietro 4 mura.

La serata di ieri, così come la manifestazione di sabato, dimostrano come il piano di Caselli e Rinaudo, vale a dire l’accusa tutta politica di terrorismo, non abbia affatto sortito sul movimento no tav gli effetti che qualcuno desiderava. Zero paura. Zero timori. Zero rassegnazione. Continueremo a combattere questo assurdo e devastante progetto, così come continueremo a esigere la liberazione dei nostri compagni contro le assurde accuse della procura di Torino. (tra l’altro, a proposito della procura, in tanti ieri sera notavano come alcuni degli arrestati dell’Expo avessero bazzicato e fatto affari proprio a Torino, basti pensare a Angelo Paris direttore della pianificazione strategica e vicedirettore generale delle Olimpiadi 2006, quelle di Chiamparino. Possibile che questi signori fossero dei santarellini in Piemonte e dei malandrini in Lombardia? O forse la procura di Torino si è data il compito di difendere chi lucra su grandi opere e grandi eventi e di perseguitare chi a questi si oppone?)

La nella Valle c’è un compressore…

Commenti chiusi.

Scroll To Top