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INTERVISTA A TONI NEGRI - 13 LUGLIO 2000

Solo identificarlo o anche trasformarlo?

Certo, trasformarlo, come si trasforma. Mettendola in termini paradossali, qual è i leninismo di quest'epoca? Io non so, il leninismo di quest'epoca può essere, non so, il luxemburghismo, ma insomma diciamo solo delle cazzate se si ragiona così. Il problema è volta per volta di vedere come vanno le cose. Ad esempio, io lavoro in queste fabbrichette, erano delle fabbricone che adesso sono diventate delle fabbrichette, che sono passate da 15.000 a 2.000 persone e però producono tre volte tanto: così allora vai a vedere questi operai dentro che ti dicono "il nostro gran problema è quello di metterci assieme agli altri, fuori". Poi hanno capito perfettamente che non è il problema di ricostruire l'out-sorcing e di rimettere insieme i canali come se si trattasse di reparti distribuiti sul territorio; no, dicono "con quelli più vicino, gli studenti della scuola tale, che sono quelli che poi verranno più o meno a lavorare qui ma saranno comunque implicati nell'elettronica che noi produciamo". E lì immediatamente vedi che cosa vuol dire soggettività: soggettività vuol dire anche la piccola cosa che poi ognuno di questi va a fare una conferenza nella scuola vicina, ma questa è la piccola cosa che però aiuta a costruire tutte le altre. L'idea che il partito abbia in mano l'intera complessità della serie degli elementi che conducono a un processo di trasformazione radicale è un'idea da paranoici, è come dire "io sono Dio"; e la storia della rivoluzione e del partito bolscevico spesso ce l'hanno presentata in questa maniera ma era una balla, perché in realtà ci sono tutti i fenomeni che stavano attorno. Basta aver vissuto una fase rivoluzionaria, una sola, per capire la complessità degli elementi che entrano in gioco: ma non la complessità fatta per confondere, quella di cui parlano i postmoderni, ma quella invece degli elementi che convergono, che si attraversano e che certe volte bisogna recidere, dove la dose di caso e la dose di volontà restano sempre. Questo mi sembra che sia proprio l'ABC del Machiavelli, del "bignami" Machiavelli.















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