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INTERVISTA A SANDRO MEZZADRA - 3 APRILE 2001


Di questa cosa ne parlava anche la Torti: c'erano dei compagni impegnati in piccole forme di ricerca sulla questione dell'immigrazione?


Da una parte ci sono state una serie di ricerche sulle migrazioni che si sono sviluppate successivamente al '95 attorno alla facoltà di Scienze della Formazione, da quando a Genova è venuto Alessandro Dal Lago e alcuni di noi hanno cominciato a lavorare con lui, a fare delle cose, a costruire un gruppo diciamo. E poi ci sono invece stati alcuni tentativi di mettere insieme delle piccole ricerche direttamente all'interno del Città Aperta: sono state raccolte delle storie di vita abbastanza interessanti, sono stati fatti un paio di pieghevoli, uno si chiamava "Tu non sai chi sono io", con appunto proprio queste storie di vita. E poi ancora negli ultimi anni uno di questi compagni senegalesi ha collaborato alla ricerca di Bonomi, Progetto Moriana.


Rispetto a questi percorsi con gli immigrati, che posizione hanno avuto i centri sociali?


I centri sociali a Genova fino a qualche anno fa erano fondamentalmente il centro sociale Zapata. Questo nell'ambito dell'intervista non credo che abbia molta importanza, ma per rispondere alla domanda devo dire che lì c'era un problema molto banale, di carattere in ultima istanza personale, rappresentato dal fatto che i compagni più vecchi che lavoravano in Città Aperta, che venivano tutti dal percorso che ho descritto prima, erano visti molto male dai compagni più vecchi (un paio, in verità) che stavano dentro lo Zapata provenendo dallo stesso percorso. Solite storie, potete immaginarvele. Resta il fatto che questo in una prima fase ha creato degli enormi problemi di comunicazione con i compagni più giovani dello Zapata e perfino con alcuni compagni più vecchi. Poi, con la crescita e la maturazione di questi compagni più giovani, le cose sono cambiate e con lo Zapata noi abbiamo lavorato sempre benissimo e adesso per il G8 lavoriamo praticamente insieme.


Recentemente a Genova c'è stata una manifestazione sui permessi di soggiorno che ha visto una grossa partecipazione di immigrati: ha continuità con il percorso precedente?


Sì, certo, anche se bisogna dire che la continuità non esclude forti elementi di discontinuità. Fondamentale è stato il rapporto con il sindacato, perché all'inizio tale rapporto è stato quello classico, di quelli che io avevo appreso all'inizio della mia biografia politica tra movimento e sindacato, perché questi qua ci rompevano le scatole e ci osteggiavano in tutti i modi. A un certo punto si sono resi che non andavano molto distante continuando ad osteggiarci in tutti i modi, perché eravamo oggettivamente più forti di loro tra gli immigrati. Una volta c'è stata una giornata europea contro il razzismo, noi avevamo organizzato una manifestazione, loro avevano invece organizzato un'iniziativa in una sala pubblica (tra l'altro introdotta dalla danza zulu di un immigrato vestito da primitivo con le foglie in testa, una cosa veramente pietosa): comunque lì c'erano 40 immigrati e alla nostra manifestazione ce n'erano 2000. Quindi, a un certo punto il rapporto con il sindacato è cambiato, soprattutto dopo una grande manifestazione che c'è stata nell'ottobre del '95, in cui bene o male siamo riusciti a portare in piazza il PDS su parole d'ordine diverse da quelle che loro stavano portando avanti a livello nazionale (era la fase del decreto Dini). Quello è stato il momento più alto raggiunto da Città Aperta, con migliaia di persone in piazza, italiani e stranieri. Da quel momento sono cambiati i rapporti soprattutto con il sindacato, questo ci ha proposto di stare dentro una realtà che avrebbe dovuto un po' raccogliere tutte le associazioni che lavoravano sulle questioni migratorie. E' stata messa quindi in piedi questa realtà che esiste ancora adesso e si chiama Forum Antirazzista, e contemporaneamente la specificità di Città Aperta è venuta un pochino meno negli anni successivi, anche se è rimasta, rispetto alle componenti più "istituzionali", una maggiore radicalità nei linguaggi, nei toni, nei comportamenti, o un'intransigenza di fondo sulla questione dei cosiddetti "clandestini" ecc. Però, ad esempio la manifestazione di cui parlavate voi è stata organizzata da questo Forum Antirazzista, con dentro tutte le associazioni, e diciamo che ancora adesso le due realtà più significative dentro questo Forum sono CGIL e Città Aperta.

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