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INTERVISTA A ROMANO ALQUATI - DICEMBRE 2000


La soggettività ad ogni maniera cambia col tempo, e quindi anche coi luoghi. E questo poneva già pure la tediosa questione del materialismo storico... Frasi come "la cultura dominante è la cultura delle classi dominanti" erano per me vere ipotesi di lavoro. Anche la soggettività operaia e proletaria però, con l'operaietà dentro la proletarietà e come forma storica e contingente di questa cambiava e magari là dove non è ancora estinta cambia ancora adesso (ma quali sono le determinanti dell'operaità nella proletarietà? Questo qui non si è ancora detto!) sta cambiando nel tempo storico, e quindi nei diversi luoghi, anche all'interno della stessa Italia. Nell'incrocio con le culture locali, che sembra siano state per secoli le più forti anche dentro il capitalismo. Ed hanno determinato i più forti conflitti. Lo dice anche Màdera... Si tratta delle varie forme soggettive dell'operaietà, e in quelle della proletarietà, che si rideterminano anche nei luoghi diversi. Cambiava e cambia anche quantitativamente e non solo qualitativamente: ora ce n'è di più, ora ce n'è meno. Però per l'ipotesi di almeno implicita autonomia, quando ce n'è tanta magari è più fondato ipotizzare dell'antagonismo. E' bene anche distinguere fra modernità e cultura occidentale, più o meno nel capitalismo, e nell'industrialità capitalistica. Malgrado tutto anche più o meno come fa Huntington (che trovo più provocante di Hardt col suo impero... che colleziona dogmatici pappagalli: penso che ci sia una certa differenza fra Hardt e Negri, e preferisco il secondo. Penso che Toni da un certo momento in poi non abbia più trovato i partner giusti). Ed io direi: "lo scontro delle culture", assai locali, nella civiltà capitalistica tendenzialmente globale. C'è poi in specie lo scontro delle culture politiche, ma anche il sub-scontro delle culture proletarie ed operaie. Ciò nell'interagire con l'ambivalenza della globalizzazione... Però, in primo luogo, proprio nel suo incontro e scambio con le grandi dimensioni degli "interessi" economici e politici. Non isolare la soggettività. Non separare cultura e religione dall'economia e dalla politica. Tuttavia, in secondo luogo, anche nella cultura e nella religione vedere quelle locali in interrelazione con la tendenza, mirata alla globalità. Huntington può servire ai sinistri per uscire dall'economicsimo e dall'universalismo. Servire ad una certa critica del materialismo storico più piatto...
Ma era ed è poi tanto difficile mettere tra parentesi certe ideologie, anche nostre, ed andare a vedere com'erano davvero fatte le persone proletarie? Com'erano fatte dentro? Intanto e ad esempio Marx aveva detto pressappoco: "non le loro coscienze ma quello che sono costretti a fare": da cosa? per cosa? E quest'ipotesi si mostrava già buona: per certi fini a certi livelli andava proprio bene così. Ma alla fine degli anni '50 nella sinistra storica era già una mezza rivoluzione andare a vedere com'era davvero qualsiasi cosa, anche questa! Ma ad altri livelli e per altri fini proprio si riproponeva ciò che il giovane Lukàcs aveva cercato di riproporre come il nodo della "coscienza di classe", fallendo malinconicamente. Ed allora era addirittura blasfemo da quelle parti chiedere: "come sono dentro" i nostri referenti monumentalizzati?
E c'è per me la grande questione dell'ambivalenza: oggettiva nel senso dell'ambivalenza del capitale di cui gli operai sono una parte, cosicché, come dice Pentenero, il capitale era la grande risorsa anche per loro. E appunto l'ambivalenza soggettiva: ipotesi di ambivalenza della soggettività operaia, in cui la parte autonoma era ben piccola rispetto a quella di membri di quel sistema-specifico lì. Ambivalenza non tanto nel senso che stai sul filo del rasoio e non cadi né di qui né di là, ma in quello che magari per farlo dovevi prima cadere da tutte e due le parti insieme! Ripeto ancora: nei primi anni '60 nello stesso triangolo industriale gli operai che si dicevano anticapitalisti erano pochi. Ma ancora nei primi anni '70 e seguenti rimasero solo una più vasta minoranza. Ma come lo erano? E perché? Ci sono state davvero in certi particolari momenti storici consistenti minoranze antagoniste: come mai? Per quali alterità più o meno oniriche? E temporanee? Da cosa allora dipendeva? Io ho già messo in giro varie ipotesi...
Se il proletario è colui che ha solo la sua capacità, e nel capitalismo la mercifica e l'affitta, e n'è spossessato rimanendone solo titolare formale, e così si presenta soprattutto nella sua contingente forma operaia, come allora è l'operaietà stessa come contenuto storicamente transitorio di essa? E se in generale e come ho già anticipato l'operaietà industriale è l'avere la capacità e la forza di attivare ed innovare il macchinario e l'organizzazione tecno-scientifici capitalistici trasversali, com'è stato quel contingente "comunismo operaio" nelle sue precedenti stagioni?
Ripartiamo adesso molto schematicamente dalle differenti proletarietà operaie e operaità, come le propone da tempo una vera e propria piccola tradizione.
Come sapete benissimo, ci sono stati gli operai dell'artigianato poi sussunti dal capitalismo e diventati gli operai professionali di fabbrica, però affiancati ed integrati negli stabilimenti dalle donne ed i fanciulli, gli usnkilled della prima fase storica, in specie nella prima manifattura. Nella prima fase dell'industria che giunge fino alla "grande industria" di Marx. Il momento più studiato è stato quello dell'ambigua ed ambivalente aristocrazia operaia... Dice il Pentenero: "dobbiamo andare a guardare davvero nel nodo dei rapporti fra i militanti politici ed il potere: tutti quei militanti che quando vincevano e prendevano potere si trasformavano sempre più in padroni... E' così ancor oggi, per gli hackers ecc.: erano tutti avidi arrivisti e quelli che ce l'hanno fatta oggi sono padroni di ricche imprese...". Però non per tutti fu o perfino è tuttora così, anche perché perdevano molto spesso: qui il comunismo storico o comunque l'uscire dal capitalismo vissuto come una religione, erede anche d'altre religioni, ed eresie...

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