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6x Breakthrough

 


bene, questa volta sicuramente non è stata unesperienza i cui particolari potrebbero essere stati amplificati dalla mia stessa autosuggestione...ma parto dallinizio - se avete voglia di leggere questo diario

[mi rendo conto che alla fine tutti i reports risultano sempre un po pallosi per chi non li ha vissuti in prima persona... o no?]

CMQ: già da più di 2 settimane avevo terminato la preparazione del mio primo estratto crudo 6x di foglie di Salvia: su 5 grammi di foglie semplici ho distribuito il risultato dellestrazione in acetone di altri 25 grammi di foglie domestiche delle mie piante.

Fino a ieri sera - pasquetta- non si erano ancora verificate le condizioni per poterlo sperimentare (cause: stanchezza serale o altre cose da fare); finalmente anche Cinzia è insorta: Devi sperimentare! Io ti faccio da sitter...non ha dovuto insistere molto!

Verso le 22 - non mi ricordo bene- predisponiamo lambiente: braciere con incenso, luce di candela nella stanza attigua mentre io metto a dormire il computer con le sue voci -

Ci stendiamo sul letto uno di fronte allaltro; ho appena pesato 0,2 grammi di 6x e lo pigio nel fornello della pipetta metallica (no bong) di Cinzia - accendo con la microtorcia e aspiro...colpi di tosse- sarà la posizione un po scomoda o il mio fiato corto dovuto alla  consueta tensione che ogni volta mi prende prima di accingermi a modificare il mio stato di coscienza? ... non ce la faccio a trattenere a lungo il fumo nei polmoni- riprovo...aspiro nuovamente mentre è C. che stavolta fa da Vestale (la Custode del Sacro Fuoco)...accidenti , il cannello incomincia a diventare troppo caldo- potenza della microtorcia? Esalo e mi pare di iniziare a percepire un leggero ronzio psichedelico- o è lirritazione ai polmoni che mi picchia un po in testa?...qualcosa si muove nel campo visivo degli occhi chiusi, ma non è un livello profondo di alterazione- decido di preparare unaltra pipa... sento la presenza di Salvia, ma non noto differenze sostanziali dopo aver fumato questo 6x - come se avessi usato delle foglie normali (non arricchite).

Nel buio carico la mia pipetta di legno- quella metallica è rovente- so che il fornello contiene - pigiati al massimo- non più di 0,2 grammi- Cinzia mi accende...mi sento innervosito quando spegne un attimo la fiamma per non scottarsi le dita- e il mio stesso nervosismo mi dà fastidio: perché sono così stronzo? mi dico tra me e me- comunque in 3 tiri finisco la pipetta e...rieccomi a casa...

Sono nuovamente LI! - E il mondo di Salvia... la ben conosciuta nostàlghyia ritorna e mi pervade...sono a casa dentro di me...ripercorro quelle stradine tra i giardini e le siepi fiorite dove con mia madre o mia zia passeggiavo alletà di 2 o 3 anni... questi luoghi ritornano dal passato...sono MIEI, ci sono sempre stato, anche se non me ne ricordavo più- sono miei perchè sono luoghi del tempo, non solo degli spazi geografici... ricordo e riaspiro lodore dei fiori delle siepi di pittosforo, lodore del caprifoglio- era questa stessa stagione, allora!- sento stormire le foglie degli alti eucalipti, odoro il profumo delle bacche e delle pietre della mulattiera, laggiù cè mio padre che indossa una maglia a righe come si usava alla fine degli anni 50... [chi ricorda i ragazzi dalle maglie a righe della sollevazione di Genova del luglio 1960, la caduta del governo Tambroni...]-- ok, mio padre non centra nulla con questo, ma sto percependo , rivivendo latmosfera dellepoca: 40 anni fa: le cucine con i tavoli in formica, rarissimi rumori di auto per strada, il profumo del sole e della brezza di mare a mezzogiorno-

Ecco - dico a Cinzia- sono sempre lì, torno sempre lì, con Salvia- sempre nel medesimo spazio-tempo...è come se rivivessi il momento in cui ho incominciato per la prima volta a descrivere il mondo che mi stava attorno: è il mio strato originale, le fondamenta su cui è cresciuto ciò che sono io adesso- quando per la prima volta il bimbo che ero ha dato i nomi alle cose, agli alberi, alla luce - un mondo dai contorni di fiaba e di sogno... poi il tempo passa e si cresce, tutto cambia e di questo mondo pian piano ci si scorda... ma forse questo tessuto di base ha una forza, una magia, un carattere tale da poter in qualche modo condizionare tutto quello che diventeremo crescendo - anche se ogni successiva esperienza verrà a modificarlo- ...forse è il mondo mitico dellinfanzia di ognuno... Salvia me lo indica SEMPRE, ogni volta mi porta lì, forse anche ad un attimo prima, al momento del mio concepimento, chissà..al momento della mia prima riflessione su me stesso NEL mondo, un attimo prima dei primi condizionamenti ... il mio hard-core- quello che ho visto appena avuta coscienza del mondo, fuori dalle nebbie dellessere neonato??????

--- sono passati circa 10 minuti- se voglio, mi sento lucido-

ho parlato, ho fatto capire a Cinzia che non volevo che restasse sullo sfondo a vegliare, ma che entrasse in questa esperienza, volevo comunicare; parliamo ancora un po di quello che ho sentito, lei mi fa notare quanto sia evidente il cambiamento fisico legato a salvia: un sudore diffuso arriva improvvisamente a bagnarmi, quando fumo-

decido di andare avanti...non voglio rientrare così presto...mi piace quello che provo con la Pastorella.

A tentoni carico nuovamente la pipetta di legno - di accendere la luce non se ne parla proprio!- saranno stati altri 0,15 grammi... non il fornello stracolmo (non ho nessuna voglia di controllare)- mi risistemo sul letto, ma ora siamo fianco a fianco, non mi piaceva stare distante e Cinzia mi aiuta ad accendere: il primo tiro brucia ancora un po, noto il colore della fiamma e delle foglie che bruciano - arancio e blu - , arriva a colorare laria di tutta la stanza;con un dito della mano che tiene la pipa tocco la sua che regge la torcia, per farla spegnere un attimo...di nuovo un secondo di nervosismo, mi pare che diriga la fiamma sul bordo del fornello anziché sulle foglie: ma allora sono proprio stronzo! perché sono così esigente? o così insofferente? penso di nuovo tra me, però prendo in mano la torcia per dosarmi meglio la cosa: accendo mentre guardo C. con la coda dellocchio inviandole un sorriso interiore...ed ecco che alla luce dellaccendino lei si trasforma nella mia nipotina-bambina che guarda incuriosita in nonno che fuma la pipa - i suoi capelli biondi irradiano auree azzurro-arancioni, come unaureola- nello stesso momento il fumo che inspiro diventa di menta ghiacciata, freschissimo...vorrei aspirare tutto il mondo attraverso la pipa... sento un risucchio totale ed esplodo in una risata ciclopica... forse sono riuscito a posare la pipa (Cinzia poi ha detto che ho fatto così...)...non so bene dove sono , non ricordo chi sono, sono DA UNALTRA PARTE! lontanissimo da qui... sento la mia voce che esclama ridendo Cinzia, ora capisco perché bisogna avere qualcuno accanto a fare da sitter! ma è come se parlassi affacciato da un finestrino di un treno lanciato , verso qualcuno che si sporge da un altro treno parallelo e lanciato verso lopposto... non mi ricordo molto bene di quello che poi ho provato...ricordo la luce di un pomeriggio estivo e assolato, sono DENTRO la storia di un mondo parallelo- sempre stile anni 50 - un condominio? sento voci di giovani garagisti/meccanici che hanno terminato il lavoro e , in canottiera, si preparano ancora prima di uscire da casa – concepisco/vedo una figura (una struttura di figura) con le orecchie da Pluto o Pippo, ma ne vedo solo il perimetro - dentro è trasparente- e questo perimetro è fatto di forme  piccolissime e scorrevoli (come gli annunci pubblicitari) che sembrano rettangolini di banconote americane; lo stesso colore dei dollari, sfumature di verde, grigio , nero e pistacchio...

Dietro a questa immagine pulsano verso lesterno (trapassandola) figure tridimensionali piramidali con base ortogonale, roteanti attorno allasse vertice- base, dai colori incredibili (senape, ancora verde pistacchio in tutte le sfumature e gradazioni...almeno, questo ricordo)

Ritorno presente a me stesso - oppure non mi sono sganciato proprio sino allennesima particella- perché ricordo di aver pensato a come sarei tornato indietro... nel senso di come avrebbe potuto variare la storia... che avvenimenti si sarebbero ancora dovuti succedere? per diminuire di intensità fino a farmi tornare indietro... - lo penso abbastanza tranquillo, senza troppa apprensione (ma non senza NIENTE apprensione)... in ogni caso SO che tornerò indietro, nel mondo di tutti i giorni...si, ma attraverso quali peripezie mi dovrò intrufolare?...sento passi di gente che corre sopra la mia testa - eppure ci sono solo le tegole  del tetto sopra di noi- sento voci per la strada, bambini che piangono o schiamazzano? – ora una leggera pressione sul mio petto … è Zac, il “nostro“ gatto, è il micio di Cinzia che mi ha subito “adottato” quando lei e io ci siamo conosciuti (…era tutto il giorno che se ne stava in un angolo mogio- mogio , anzi, pensavamo che stesse un po’ male) ; ora è venuto a trovarmi ed è bellissimo e morbidissimo…lo accarezzo sul dorso e scoppio nuovamente a ridere fragorosamente : “ Zacki, ma quanto è diventata lunga la tua coda?” e la coda di Zac non finisce mai…devo distendere tutto il braccio per accarezzarla sino alla fine… sento un rumore sordo e “organico” , come prodotto da una vibrazione del legno…”Cincia, lo senti? ..cos’è? è “reale”?”  - è il frigorifero – sembra che sia lui, ma anche Cinzia ha qualche dubbio … l’intensità cala un po’ … vedo figure azzurrine- fosforescenti  (un testa del Davide michelangiolesco?) che si disegnano e si formano nelle ombre della parete di fronte … “ Mamma mia!- inizio a parlare e a tornare a me stesso-“ non mi ricordo mica tanto…che cosa ho detto finora?”…

Zac poi ha dormito tutta la notte steso  sopra di noi, con la pancia all’aria e le zampette anteriori allargate e le “dita” ripiegate come piccoli pugni. Dormendo faceva le fusa .