Identificare le specie dei funghi psilocibinici è difficile, sempre che tu non sia un esperto
micologo. L'esame al microscopio e la comparazione con le specie conosciute possono essere un
processo lungo e laborioso.
In ogni modo, determinare se il candidato appartiene o no ad un gruppo di funghi contenente
Psilocibina non è così complicato. Ancora, v’invito a prestare la massima attenzione e a non
lasciare che il vostro entusiasmo rimpiazzi il buon senso. Una volta che avete catalogato
un fungo psilocibinico, confrontate il fungo che avete in mano con le specie descritte in
questo libro. Quando state provando a identificare una specie fungina usando attrezzature
grossolane , è meglio che facciate una supposizione rafforzata dalla cognizione di causa.
Alcune specie, come la Psilocybe semilanceata, lasciano poco posto alla confusione.
Altre possono essere difficili da definire esattamente senza studi approfonditi.
Il metodo STAMETS per la raccolta dei funghi psilocibinici.
Come faccio a sapere se un fungo è di una specie che produce psilocibina o no?
Se incontra queste due condizioni, è un candidato molto probabile:
- Se un fungo con lamelle ha spore dal marrone/porpora al nero, e
- la carne vira al blu, allora il fungo in questione è molto probabilmente un fungo psilocibinico.
Non conosco eccezioni a questa regola, il che non significa che non ce ne siano!
Se hai un fungo che vira al blu ma non ha spore di un colore variabile dal
marrone/porpora sino al nero, c'è una grande possibilità che NON sia psilocibinico.
La reazione al blu è evidente nelle specie più potenti, specialmente in quelle ad alto
tenore di psilocina. In generale, meno psilocina è presente in una specie, più sottile è
la reazione al blu. Sii molto cauto, e SEMPRE prima di ingerire un fungo sii certo della
sua identificazione. Tieni sempre da parte qualche campione per un’analisi successiva, nel
caso divenga necessaria.
L’impronta delle spore.
La maggior parte di funghi disperde continuamente spore, dal momento in cui il cappello si
espande, appena si espandono le lamelle. Via via che il fungo matura, un numero crescente di
spore è disperso nell’atmosfera sino a che, a piena maturazione, il numero delle spore
prodotte decresce radicalmente. In molti casi il colore delle lamelle può dare una sfumatura
al vero colore delle spore. In ogni caso, il colore delle lamelle spesso non riflette il
vero colore delle spore, dovuta alla densità delle cellule produttrici di spore e al colore
della carne del fungo. Le spore spesso si raggruppano sul gambo, su qualche frammento del
velo (es. l’annulus /anello) e sui funghi più piccini che crescono li’ accanto. Ad un occhio
allenato, il colore delle spore può essere rapidamente riconosciuto. In molti generi il
colore del deposito delle spore fresche è una costante e un valido indicatore: la maggior
parte delle distinzioni fatte tra i funghi portatori di lamelle si basa
(almeno parzialmente) sul colore delle spore.
Il raccoglitore deve tenere a mente che determinare il colore delle spore è un’esperienza
soggettiva, in cui sussiste un margine di variazione e interpretazione. Percepire il colore
dell’impronta di una spora (es. tra un’impronta marrone porpora e un’altra marrone ruggine)
può fare la stessa differenza tra la vita e la morte!!!
Ovviamente, persone che hanno difficoltà nel percepire i colori (daltonici) non dovrebbero
essere deputati a prendere decisioni critiche riguardo questa materia delicata.
L’impronta delle spore è una tecnica facile e notevolmente indicativa per la separazione dei
funghi, un gruppo dall’altro.
Psilocybe e Panaeolus , generi che comprendono la maggior parte delle specie
psilocibiniche, hanno depositi di spore colorati generalmente dal marrone-purpureo al nero.
I generi menzionati prima e contenenti molte specie tossiche, hanno depositi di spore che
rivelano qualche ombra o sfumatura di color marrone chiaro, ad eccezione per le Amanite, che
sono tipicamente biancastre. Conocybe e Galerina hanno spore color marrone-ruggine. Nel genere
Entoloma sono color marrone rosato. Hebeloma e Inocybe sono di un colore variabile dal marrone
giallognolo al marrone argilla al marrone spento. Sebbene i principali generi dubbi che portano
spore marroni siano tra questi, è importante ricordarsi che una quantità di specie tossiche
esistono ugualmente tra quelli che hanno le spore non marroni.
La tecnica per rilevare l'impronta delle spore è molto semplice ed è meglio applicarla nelle
prime ore subito dopo che il fungo è stato raccolto. Via via che il fungo si asciuga,
la sua produzione di spore rallenta, rendendo tutto più difficile. Quando si
raccoglie nei boschi, per prima cosa bisogna isolare il candidato e piazzarlo in un contenitore
fatto con carta cerata (non di plastica - i funghi devono respirare). Una volta a casa,
scegliere diversi esemplari freschi ma piuttosto maturi. Le specie con il cappello convesso
vanno meglio di quelli con il cappello appiattito. Per ogni fungo, separare il cappello dal
gambo, usando un coltello o delle forbici, e metterlo su un foglio di carta bianco o su un
vetrino da microscopio con le lamelle in giù. Mettere un bicchiere o una tazza sopra ogni
cappello per attenuare la percentuale di disidratazione e il disturbo provocato dalle correnti
d'aria, aiuta ad ottenere una buon'impronta. Inumidire l'interno del bicchiere può anche essere
utile ad aiutare il rilascio delle spore per i funghi un po' deidratati.
In poche ore, le spore si depositeranno sulla carta seguendo la simmetria radiale delle lamelle,
indicando in massa il colore delle spore. Se supponete che le spore siano bianche, prendete
l'impronta usando una carta nera o scura.
per le specie psilocibiniche è raccomandata la carta bianca. Dopo aver identificato la raccolta
di funghi, contrassegnare l'impronta, sigillarla in sacchetti di plastica distinti
e salvarla assieme alla raccolta originale. se si vuole coltivare la specie, queste
impronte serviranno a dare il via alla coltura.
(cfr. il mio libro Growing Gourmet & Medicinal Mushrooms per le istruzioni dettagliate
sulla coltivazione).
La reazione blu
Una caratteristica comune a molti funghi psilocibinici è la reazione blu. Molte specie di
Psilocybe e di Panaeolus diventano bluastre o verde-bluastre quando sono maneggiate.
questo succede sia come reazione alle condizioni di crescita o mentre sono toccati durante la
raccolta . La reazione blu è di grande interesse per i chimici e i farmacologi. Persino i
tassonomi dei funghi la considerano una caratteristica di cui tenere conto per delineare alcuni
gruppi di specie. Apparentemente, la pigmentazione blu è un risultato di un fenomeno parallelo
alla degradazione dell'instabile psilocina (psilocybina defosforilata) in composti attualmente
sconosciuti, grazie all'azione di enzimi presenti nelle cellule del fungo. questo significa che
quando una Psilocybe o un Panaeolus virano verso il blu, la reazione del colore è un
co-indicatore che la psilocina è o era presente. Naturalmente, poiché la reazione blu sembra
essere una conseguenza parallela alla decomposizione, più i funghi sono macchiati meno sono
potenti. Nessuno, sino ad oggi, è ancora riuscito a rilevare la struttura chimica della
reazione blu. La sua natura elusiva rimane sorprendente per i chimici che vi hanno provato.
Comunque, la reazione blu riveste un'importanza limitata per il punto di vista dei tassonomi
che cercano di identificare un fungo . Molte specie di Psilocybe o di Panaeolus attive non
diventeranno blu, non importa per quanto tempo voi li maltratterete, mentre vi sono diverse
specie velenose e sospette al di fuori di questi due generi che manifestano qualcosa che
assomiglia al blu, anche se non contengono psilocina o psilocibina . per esempio, l'Hygrophorus
conicus e simili diventano di un brillante blu scuro quando sono strapazzati, e possono
anche essere tossici, causando severe diarrea . L'Inocybe calamistrata ha un gambo molto spesso
colorato di blu scuro alla base, e sebbene questa specie non contenga psilocibina, molte
Inocybe velenose, produttrici di muscarina, sembrano virtualmente identiche al
raccoglitore di funghi non esperto. (le Inocybe son difficile da identificare , ad
occhio nudo, perfino alla maggior parte dei micologi). Ho raccolto anche dei funghi
appartenenti al genere mortale Galerina i cui gambi erano diventati più scuri /nerastri dal
basso verso l'alto. Questa colorazione scura avrebbe potuto , con una certa immaginazione,
essere definita color blu scuro, specialmente alla base del gambo. Molti funghi diventano più
scuri in questa zona. non affrettativi troppo a immaginare una reazione blu, quando invece
il fungo sta semplicemente diventando più scuro a causa della manipolazione.
Benché abbia fatto ogni tentativo per rendere questo libro il più completo possibile,
ogni anno si scopre qualche specie nuova di fungo contenente psilocibina. Molte non sono
ancora state bio-testate .. Diversi candidati sono particolarmente ambigui: ho visto
svariati polipori con sospetto, e un Lepiota o un Hydnum che vira al blu per me è molto
strano. Ma tra tutti i generi stuzzicanti, sono particolarmente attratto dalla piccola,
delicata ma numerosa Mycena.
Nel genere Mycena , che produce spore bianche, una mezza dozzina di specie ha toni bluastri
o diventa dello stesso colore alla base. I/le Mycena sono tipicamente piccoli, con cappello
conico e vivono nei boschi. Anche dopo diverse analisi, né psilocybina né psilocina sono
state rintracciate in collezioni di Mycena amicta, M. cyanorhiza, M. pelianthina, M. pura .
Nondimeno ho sentito diversi pareri di psicoattività da parte di gente che ha mangiato
Mycena. John W. Allen e Gartz (1992) riportano di un test personale conclusosi in
intossicazione psilocibinica in 2 occasioni , usando 2 Mycena con la base blu,
una M. cyanorhiza e una Mycena non identificata, probabilmente una M. amicta.
Data la buona conoscenza degli effetti della psilocybina che essi hanno , dovremmo
prendere seriamente questo rapporto. Ci sono, comunque, alcune contraddizioni.
Ho fatto crescere una luminescente Mycena della Malesia, M. chlorophos , la quale
produce un micelio bianco che diventa blu quando tagliato. L’analisi non ha rilevato presenza di
psilocybina. psilocina o di baeocystina. Il fenomeno della reazione-blu, visto in queste Mycena,
è simile a quello dei funghi con psilocybina? O sono completamente senza relazione? Molti
ricercatori asseriscono che le Mycena blu dovrebbero essere largamente sottoposte a
indagine.
Sino ad allora non raccomando la sperimentazione con questi funghi, né con altri di cui si
abbiano così poche esperienze. Ciò nonostante la reazione-blu è veramente un buon indicatore
per l’attività psilocinica in Psilocybe e Panaeolus.
Prendendo in considerazione questi avvertimenti, la reazione-blu può essere un parametro
primario per restringere il campo dei funghi alle specie contenenti psilocybina con spore
marrone/ porpora scuro o nere. La reazione-blu non è molto utile per determinare l’identità
di specie individuali, né per determinare tutte le specie attive. Rimane comunque una eccellente
componente, facile da osservare in combinazione con altre caratteristiche, particolarmente
il colore delle spore, per restringere il campo ad un limitato campione di candidati.
Oltre all’impronta delle spore e alla reazione-blu, qualcuna delle più rappresentative
caratteristiche del genere Psilocybe è:
- La caratteristica pellicola gelatinosa separabile
- Il cappello color marrone nocciola ( che digrada dal centro in un colore paglierino via via che il fungo si secca )
- I bordi delle lamelle sono di solito frangiati di un colore biancastro
- Il loro aspetto è tipicamente colliboide1 oppure mycenoide2
Il genere Panaeolus consiste principalmente di specie che si sviluppano sui prati
o su letame, con lamelle che diventano punteggiate (alla maturità) di zone grigie o scure.
I funghi in genere sono esili, con cappello conico o emisferico.
(Vedremo poi gli altri generi)
Prima che un "fungaiolo" possa effettivamente usare questo testo e le sue chiavi,
deve essere acquisita una certa comprensione della terminologia.
Senza sommergersi nel mare delle espressioni spesso usate dai micologi, certi termini non
possono, però, essere sostituiti chiaramente o economicamente da parole comuni senza
sacrificare precise sfumature di significato. Il linguaggio qui utilizzato non è difficile
da padroneggiare. Raccomando di passare un po’ di tempo a famigliarizzarsi con i termini
principali , di cui faremo una lista, e con le descrizioni delle diverse forme del cappello,
dell’attaccatura delle lamelle e altre caratteristiche generali (vedi oltre).
Dopo un attento studio potrai essere pienamente preparato per usare le informazioni
qui riportate nel loro massimo potenziale.
Quando s'identificano dei funghi, i micologi e gli amatori usano generalmente chiavi
tassonomiche. La chiave che apparirà più avanti funziona tramite un processo di eliminazione.
Per la maggior parte è una chiave a 2 passi (dicotomica) che confronta distinte caratteristiche
per arrivare alla identificazione delle specie. Selezionando ripetutamente la chiave si arriva
ad adattare sempre meglio le sembianze del fungo misterioso, sino ad arrivare all’identità
del genere fungino. Giacché la chiave usa principalmente le caratteristiche macroscopiche
(visibili) del fungo, il lettore deve capirne la morfologia di base. La maggior parte delle
caratteristiche essenziali sono illustrate nei Diagrammi A, B, C e altri sono descritti nel
glossario. Prendendo l’impronta delle spore, determinandone il colore marrone porpora o
nero tramite la massa e controllando con la chiave fornita, si potrà decifrare il genere
della nostra collezione di funghi. Se ,usando le chiavi generiche ci si indirizza alle
Psilocybe , o ai Panaeolus, bisognerà consultare la descrizione delle specie
per quei generi. Se il tuo fungo ha un’impronta di spore color marrone ruggine,
marrone smorto o marrone salmone, l’identificazione si fa più problematica, dato
che ci sono diverse specie mortali con spore di questo colore. Comunque, se hai
un fungo con spore di questo colore che vira al blu, consulta il capitolo 9 , che include
i generi Conocybe, Gymnopilus Inocybe e Pluteus.
Per meglio ottimizzare l’identificazione usando caratteristiche visibili,
è preferibile una grossa collezione di funghi. Meno di tre campioni renderanno
la classificazione veramente difficile. La collezione dovrebbe essere rappresentativa,
contenendo campioni giovani e maturi. Man mano che crescono, le loro caratteristiche si
evolvono in forme differenti. Quest'evoluzione delle caratteristiche è della massima importanza.
L più importante osservazione , oltre all’habitat, include la progressione delle
forme del cappello dallo stadio giovanile a quello vecchio, il modo in cui lamelle
e gambo si incontrano (uniscono), la trasformazione del velo nel modo in cui si
distende dal margine del cappello verso il gambo, i cambiamenti nel colore del
cappello via via che il fungo si secca, il modo in cui si rompe in seguito alle ammaccature,
e finalmente, in minor grado, l’odore e il gusto. In molti casi, l’uso di un microscopio sarà
necessario per avere la certezza assoluta. In qualche caso, l’assenza di caratteristiche
sicure – sia macro che microscopiche- renderà la tua identificazione un po’ migliore di una
colta supposizione. Ancora, raccomando di essere veramente cauti.
Il seguente è un esempio di una tecnica tipica, per restringere il campo d'indagine.
Di prima mattina, un giorno d'ottobre, un mio amico ed io siamo andati a funghi nei ricchi
erbosi campi attorno a Stonehenge. Presto n'abbiamo trovato un gruppo interessante e non
familiare che cresceva tra alti ciuffi d’erba. Abbiamo tirato fuori la nostra lista di
caratteristiche – chiavi e abbiamo iniziato la procedura per restringere il campo dei
candidati. Abbiamo osservato che crescevano separati, ma vicini l’uno all’altro.
Con attenzione li abbiamo raccolti con il gambo intatto, facendo attenzione alle palline
feltrose di micelio alla loro base. In cenere i funghi avevano un piccolo cappello conico,
un gambo lungo ed erano di color marrone, con lamelle dal marrone scuro al porpora.
Ne abbiamo raccolti una ventina di campioni, dai più giovani ai più vecchi, li abbiamo messi
in una carta cerata sigillabile e li abbiamo contrassegnati Collezione del fungo x ,
includendo anche un piccolo esempio dell’habitat.
Ore dopo abbiamo aperto la collezione e ci siamo stupiti di quanto fossero cambiati.
Asciugandosi, il pieno colore Marrone scuro era stato rimpiazzato da un tono giallo,
più asciutto.(il cappello è igrofano) In cima alla maggior parte dei cappelli vi erano acuti
capezzoli (I cappelli sono acutamente umbonati o papillati). Il micelio bianco alla base del
gambo era striato di tonalità blu. Man mano che i campioni si asciugavano, diventava
sempre più blu (il micelio vira al blu).
Separato il cappello dal gambo, lo abbiamo messo su un
pezzo di carta bianco e lo abbiamo coperto con un bicchiere.
(l’impronta delle spore che ne è risultata è chiaramente marrone porpora scuro o nera.)
Abbiamo rotto pian piano il cappello di un campione e abbiamo notato una sottile pelle
traslucida che si staccava dalla superficie quando i pezzi venivano separati.
(I cappelli hanno una pellicola gelatinosa separabile) Dopo un controllo più attento alle
lamelle abbiamo visto che c’era una sottile banda biancastra lungo il loro bordo. (sono
presenti cheilocistidi) Alla presenza di tutte queste classiche caratteristiche, abbiamo
concluso che il fungo appartiene al genere Psilocybe.
A questo punto abbiamo cercato di limitare la sfera delle possibilità a quei funghi
psilocibinici che crescono nei pascoli inglesi come quello vicino Stonehenge.
Abbiamo comparato la nostra collezione con le specie descritte nel nostro libro e abbiamo avuto
l’ulteriore conferma che il deposito delle spore è marrone porpora e che avviene una
reazione-blu. Ci sentiamo sicuri di affermare che i funghi appartengono alla
sp. Psilocybe semilanceata, detta anche "liberty cap", con P. liniformans e
P. strictipes da considerare come altre possibili specie d'appartenenza.
Abbiamo scartato la P. liniformans perché, usando uno spillo, non siamo riusciti a
separare il bordo biancastro delle lamelle dal piano formato dalle altre lamelle, caratteristica
unicamente presente in questa specie. Molti esemplari della nostra raccolta di funghi avevano
capezzoli appuntiti, caratteristica atipica della P. strictipes, sicché anche questa
possibilità è stata scartata. Questo lascia la Psilocybe semilanceata come la possibilità più
plausibile, data la gamma di scelte a nostra disposizione, e un ulteriore confronto delle
caratteristiche microscopiche ha confermato la nostra identificazione.
Abbiamo datato la collezione e annotato il posto del ritrovamento. Abbiamo riportato
anche informazioni sulla flora circostante e sul tipo di suolo.
Una descrizione generale, incluse alcune misurazioni, documentano inoltre il ritrovamento,
nel caso che qualche giorno i funghi vengano ospitati in un erbario. Abbiamo scattato anche
delle belle foto.
Questo è solo un tipo di possibile approccio all'identificazione dei funghi. Spesso,
se non riuscite a identificare una specie, i dipartimenti di botanica dell’università
(laboratori di micologia) possono aiutarvi. Alcuni micologi possono identificare facilmente
una collezione, ma dovreste sempre chiedere prima di inviar loro dei campioni.
La chiave seguente può essere usata per determinare il genere delle varie specie di funghi c
he hanno depositi di spore color marrone, marrone porpora, o nero. Seguendolo attentamente
potrete arrivare all'identificazione del fungo che interessa. Il criterio principale è
che il fungo trovato abbia spore marrone scuro o nere. Una volta determinato che
il fungo si adatta a queste condizioni, basta seguire le chiavi e vedere dove portano.
Ripeto che tutto ciò non si adatta ai funghi con spore color marrone ruggine,
marrone pallido o marrone/salmone. Inoltre, per favore ricordatevi che questa chiave
grossolana suggerisce solamente il genere del fungo e funziona soltanto per le specie
che manifestano le caratteristiche classiche. Le specie atipiche sono molto più difficili
da identificare. Attenti studi del fungo , usando sia le caratteristiche macroscopiche
che le microscopiche, possono essere necessarie per identificazioni più accurate.
Due specie eccezionali , la cui identità risulta difficile da scoprire le caratteristiche
di cui sopra, sono il Panaeolus semiovatus e la Psathyirella longistriata;
per queste – per favore- usate la descrizione delle singole specie, insieme alle
altre guide sul campo.