Golden Guide   pagine da 101 a 110




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Il vaso cerimoniale utilizzato nei riti con ayahuasca
è sempre appeso dagli indiani sotto la grondaia al lato destro di una casa.
Benché occasionalmente ridecorata, non viene mai lavata.
  EFFETTI dell'ayahuasca vanno da un piacevole inebriamento senza postumi di sbornia a violente reazioni con malesseri dopo gli effetti. Solitamente ci sono allucinazioni visive con colori. In dosi eccessive, la droga porta visioni da incubo e sensazioni di incuranza. Solitamente non si perde la coscienza, né si hanno problemi con l'uso degli arti. Infatti, la danza domina per la maggior parte della cerimonia con ayahuasca in molte tribù. L'inebriamento termina con un profondo sonno e sogni.

   Un inebriamento da ayahuasca è difficile da descrivere. L'effetto dei principi attivi varia da persona a persona. In più, la preparazione della bevanda varia da una regione ad un'altra, e le piante aggiunte sono diverse, così cambiano gli effetti.

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Yuru, cerimonia nella Colombia amazzonica con inebriamento con ayahuasca.
Gli indiani stanno soffiando nei sacri flauti di corteccia.
  GLI GUSI CEREMONIALI di ayahuasca sono di grande importanza nella vita degli indigeni del Sud America. Nel Perù orientale, gli stregoni assumono la droga per diagnosticare e curare le malattie. In Colombia ed in Brasile, viene impiegata in profonde cerimonie religiose che sono la radice della mitologia tribale. Nella famosa cerimonia Yurupari degli indiani Tukanoan della Colombia Amazzonica - una cerimonia che inizia i ragazzi adolescenti all'età virile - la droga viene data per fortificare quelli che devono subire le severe e dolorose prove che formano parte del rito.

   L'inebriamento dell'ayahuasca o caapi tra questi indiani si pensa rappresentare un ritorno all'origine di tutte le cose: chi ne utilizza "vede" dei tribali e la creazione dell'universo, degli uomini e degli animali. Questa esperienza convince gli indiani della realtà delle loro credenze religiose, perché hanno visto ogni cosa che fa da fondamento a tutto. Per loro, la vita di ogni giorno è irreale, e la caapi porta alla realtà vera.

  GLI STUDI CHIMICI dei due rampicanti di ayahuasca sono stati vittime di confusioni botaniche. Comunque, sembra che entrambe le specie debbano la loro attività allucinogena principalmente all'harmina, il maggiore alcaloide B-carboline presente nelle due piante. Gli alcaloidi di Harmalina e tetrohydroharmina, sono presenti in minori quantità, ma possono comunque contribuire all'inebriamento. I primi studi chimici isolarono questi alcaloidi ma non riuscirono a riconoscere la loro identità. Gli diedero nomi come nuovi alcaloidi. Uno di questi nomi -telepathina- è un'indicazione della generica credenza che la bevanda preparata da queste viti dava agli sciamani potere telepatici.
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Formule chimiche degli alcaloidi di Banisteriopis caapi e B.inebrians.
I nuclei indolici sono mostrati in rosso.

  LE PIANTE AGGIUNTE ALL'AYAHUASCA da alcuni indiani nella preparazione dell ebevande allucinogene sono incredibilmente diverse ed includono perfino felci. Molte sono conosciute per essere attive di per sè ed alterano efficacemente le proprietà della bevanda base. Tra queste ci sono Datura suaveolens (p. 145) ed una specie di Brunfelsia (p. 140) -entrambi appartenenti alla famiglia delle Solanaceae, ed entrambe contengono principi attivi.

   Sono molto significativi due additivi, impiegati in un'ampia area da molte tribù. Le foglie (ma non la corteccia) di una terza specie di Banisteriopsis - B. rusbyana - viene spesso aggiunta alla preparazione "per allungare e illuminare le visioni." Chiamata oco-yajè nella maggioranza delle regioni amazzoniche occidentali della Colombia e dell'Ecuador, la liana viene coltivata a questo scopo, insieme a B. caapi e B. inebrians.

   In una zona molto più vasta, che include Il Brasile Amazzonico, la Colombia, l'Ecuador, ed il Perù, vengono aggiunte le foglie di diverse speci di Psychotria - specialmente P. viridis -. Questo albero della foresta alto 7 metri appartiene alla famiglia del caffè, Rubioceae. Come B. rusbyana, si è scoperto contenere un potente allucinogeno N. N- dimethyltryptamina.
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N, N-Dimethyltryptamina (DMT)


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UN ALTRO TIPO DI CAAPI si ricava dalla Tetrapteris methistica, un rampicante delle foreste appartenete anche lei alla famiglia delle Malpighioceae. Un gruppo degli indiani Maku della maggior parte delle zone nordoccidentali del Brasile amazzonico prepara una bevanda di acqua fredda dalla corteccia della pianta. Non ci sono altri ingredienti vegetali. La pozione è molto amare ed ha un'insolita tonalità gialla. Questo potrebbe essere il secondo tipo di caapi menzionato da diversi esploratori come caapi-pinima, cioè "caapi verniciato."

   Nonostante T. methystica produce gli stessi effetti della Banisteriopsis caapi, non conosciamo ancora niente della sua chimica. Tuttavia, è strettamente collegata con Banisteriopsis e con ogni probabilità, ha gli stessi alcaloidi.

   Ci sono 90 speci di Tetrapteris - i rampicanti e piccoli alberi si trovano negli umidi tropici americani.
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SHANSHI (Coriaria thymifolia) è un diffuso arbusto andino da lungo tempo riconosciuto per la sua alta tossicità sul bestiame. Recentemente è stata segnalata come una delle piante usate a scopo allucinogeno dai contadini nell'Equador. Shanshi è il nome che loro danno alla pianta. I frutti vengono mangiati per i loro effetti inebrianti, che includono la sensazione di volare. I magici effetti sono dovuti ad un possibile glycosido inidentificato, ma la chimica della specie non è stata studiata. Shanshi è una delle 15 speci di Coriaria, molte delle quali sono arbusti. Si trovano nelle montagne dal Messico al Cile, dall'area mediterranea orientale fino in Giappone, ed anche in Nuova Zelanda. Corioria è l'unico genere conosciuto della famiglia delle Corioriaceae.
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SINICUICHI (Heimia salicifolia) è un affascinante ma poco studiato allucinogeno uditivo del Messico centrale. Le sue foglie, leggermente appassite, vengono schiacciati e messe a mollo nell'acqua. Il succo ottenuto, viene messo al sole per fermentare in una bevanda leggermente inebriante che può causare vertigini, oscuramenti dell'ambiente, restringimento del mondo, e sonnolenza o euforia. Si possono avere la sordità o allucinazioni uditive, con voci o suoni distorti e lontani. I partecipanti affermano che i postumi sgradevoli sono rari, ma berne eccessivamente risulta nocivo.

   Sinicuichi è un nome dato anche ad altre piante che sono importanti sia in medicina che come inebrianti in diverse parti del Messico. Altre sinicuichis alteranti sono Erythrina, Rhynchosia, e Piscidia, ma Heimia salicifolia ha il più grande rispetto. Con la strettamente connesse H. myrtifolia, ha un interessante uso nella medicina locale. L'uso allucinogeno, comunque, è importante solo in Mesico.

   L'Heimia appartiene alla famiglia delle Lythroceae, e rappresenta un genere americano di tre specie appena distinguibili che variano dagli altopiani dagli Stati Uniti meridionali al sud dell'Argentina. La presenza di principi allucinogeni è sconosciuta, ma i chimici hanno trovato recentemente sei alcaloidi nella Heimia salicifolia. Essi appartengono al gruppo delle quinolizidine. Una di queste, cryogenina o vertina, sembra essere la più attiva, benché gli effetti allucinogeni in seguito all'ingestione della pianta intera non sono stati ancora provati dagli alcaloidi isolata finora. Questo è un altro esempio di come gli effetti della droga presa come prodotto naturale, e gli effetti dei loro realtivi chimici.
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  SAN PEDRO (Trichocerous pachanoi) E' un cactus molto usato e ampiamente coltivato come allucinogeno nelle Ande del Perù, Ecuador, e Bolivia. I nativi, che lo chiamano anche aguacolla, o giganton, riconoscono diversi "tipi", che differiscono soprattutto dal numero di costole, il tipo più comune ne ha sette. Questo cactus a volte viene piantato al bordo dei campi, come recinzione per i bovini al pascolo.

   Una bevanda inebriante chiamata cimora viene fatta dal San pedro. le estremità più corte, vengono spesso vendute nei mercati locali, vengono affettate come pagnotte e poi vengono bollite in acqua per diverse ore, a volte con oggetti per superstizioni come polvere cimiteriale, e ossa polverizzate.
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