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notiziario puntata 7, 14 novembre 2013

notiziario puntata 7, 14 novembre 2013

Notiziario puntata 7, del 14 novembre 2013

Ciao a tutti e a tutte, dentro e fuori le mura del carcere, siamo su Mezz’Ora D’aria, e oggi parleremo del processo in corso a Roma per i fatti del G8 a Genova nel 2001. Ma come sempre iniziamo con le notizie

Notizie di Bologna!
Al carcere minorile del Pratello venerdì scorso è stata in visita Caterina Chinnici, dirigente nazionale dei carceri minorili, mentre Alfonso Paggiarino, direttore dell’istituto, dichiara che il carcere deve rimanere in quella struttura, della quale si dovrebbero completare finalmente i lavori di ristrutturazione, in corso da anni, e per i quali sono stati spesi più di 10 milioni.
La garante dei detenuti Desi Bruno propone intanto che la riqualificazione delle carceri sia affidata agli stessi detenuti, per risolvere in un colpo solo il problema della mancanza di lavoro e dei carceri fatiscenti. Oltre che essere rinchiusi, quindi, dovrebbero anche lavorare al miglioramento della loro stessa gabbia, piuttosto che poter uscire a lavorare e così far parte dei famosi progetti di reinserimento sociale?

Passiamo alla, almeno cosiddetta, giustizia.
Dalla Corte Europea arriva una denuncia: i detenuti vengono maltrattati, anche gravemente, dalle forze dell’ordine; in particolare riguardo all’Italia “in teoria le procedure ci sono, ma in pratica non sono sempre messe in atto come dovrebbero”. Insomma, tra leggi di buone intenzioni è la realtà c’è di mezzo… il carcere!
Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, si dice favorevole ad amnistia e indulto e all’abrogazione di leggi quali la Fini-Giovanardi e la Bossi-Fini, perché anche se i colpevoli della morte del fratello la faranno franca, non si sente di augurare a nessuno la stessa fine.
Intanto la Cancellieri propone una serie di misure di riforma del carcere, tra le quali uno sconto di pena per coloro che hanno sofferto una carcerazione inumana e degradante a causa del sovraffollamento. Insomma, più sei stato male meno a lungo ti puniamo, ma soprattutto risparmiamo così sui costi dei risarcimenti…

Il 29 ottobre scorso, un ventottenne che doveva scontare pochi mesi per resistenza a pubblico ufficiale, è morto nella sua cella nel carcere di Spini di Gardolo a Trento; decesso certificato come una morte naturale per arresto cardiaco, che è come dire che si sa che è morto ma non come o perché. La madre ha chiesto un’autopsia, rifiutata però dal procuratore capo di Trento, Giuseppe Amato, che aggiunge che si sta parlando del migliore carcere d’Italia: non sia mai che si rovini l’immagine di questo carcere, in cui dalle 21 alle 7 non ci sono medici né infermieri in servizio.
Era morto invece l’1 giugno nel carcere di Regina Coeli a Roma il 31enne Danilo Orlandi, anche lui arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Oggi con l’autopsia si scopre che aveva la polmonite, e che era stato “curato” con un’aspirina… La situazione a Regina Coeli rimane drammatica anche per tutti gli altri rinchiusi.
Il 25enne Abdul Mourat si è suicidato in cella a Torino, sarebbe stato libero nel giugno 2014. È il 43° suicidio nelle carceri italiane. Un altro detenuto ha tentato di suicidarsi sempre a Torino, altri due a Lucca.

Ancora situazioni estreme nelle carceri italiane, citiamo solo alcuni casi.
Come quello di un’intera sezione di detenuti che domenica ha fatto lo sciopero della fame nel carcere di Aosta. La goccia che ha fatto traboccare il vaso: un piatto di brodo con 6 tortellini a testa! Ricordiamo che, tra i 56 euro a carico dei rinchiusi e i 116 euro a carico dello stato al mese per ogni detenuto, meno di 4 euro sono per i pasti e meno di 20 centesimi per attività trattamentali e rieducative, mentre chi vuole schivare il pessimo vitto del carrello dovrebbe comprarsi da mangiare dai costosi negozi interni al carcere; negozi appaltati a ditte che fanno affari d’oro sulla pelle dei rinchiusi.
Oltre al danno la beffa… per un uomo che nel carcere di Cuneo nel 2011 aveva tentato di suicidarsi bevendo detersivo e tagliandosi con una lametta. Quest’uomo aveva chiesto 4 volte invano di essere trasferito per stare più vicino ai parenti, e si trovava in cella d’isolamento; il suo gesto estremo era l’ultima disperata risorsa per tentare di ottenere che gli fossero dati i suoi vestiti, rimasti nella sua cella ordinaria, e di parlare col direttore. Bene, venerdì scorso è stato condannato per minacce a pubblico ufficiale per aver minacciato i secondini di suicidarsi, e dovrà pagare 45.ooo euro di multa per non tornare in carcere per altri sei mesi.
Il legale di Bernardo Provenzano, nutrito con sondino perché non riesce a mangiare autonomamente, presenta un’istanza alla corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo per chiedere la revoca del 41bis e la sospensione della pena per motivi di salute. E’ l’ennesimo tentativo, dopo il rifiuto dal tribunale di sorveglianza di Roma e la richiesta sempre alla corte di Strasburgo di condannare l’Italia per il trattamento carcerario inumano riservato a Provenzano. La stessa corte ha già bocciato dopotutto l’ergastolo, ritenendolo compatibile con i diritti dell’uomo solo se è prevista almeno una possibilità di liberazione o di revisione.

Chiudiamo segnalando alcuni eventi a Bologna.
Questa domenica dalle 15.00 alla Dozza ci sarà l’esibizione del coro Papageno, formato da detenuti e coristi volontari, insieme ai musicisti dell’Orchestra Mozart di Bologna.
Sempre domenica, dalle 17.oo presso la libreria Feltrinelli di via dei Mille, Sante Notarnicola presenta il suo libro ‘L’anima e il muro’, un’antologia di poesie autobiografiche, con la partecipazione di Valerio Evangelisti e Giorgio Forni.

Dal 15 al 30 novembre si svolgerà ‘Fine pena: mai’, una rassegna di iniziative sul carcere che include anche la prima de ‘Il Patto col Diavolo’, nuovo spettacolo della Compagnia del Pratello per la regia di Paolo Billi, in replica fino al 14 dicembre al carcere minorile.
Questo venerdì al tribunale di Bologna dalle 12.00 si svolgerà inoltre un’altra udienza del processo all’ex-circolo di documentazione ‘Fuoriluogo’

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