BEGIN:VCALENDAR VERSION:2.0 PRODID:-//mezzoradaria.subsite//NONSGML kigkonsult.se iCalcreator 2.20// CALSCALE:GREGORIAN METHOD:PUBLISH X-FROM-URL:https://www.autistici.org/mezzoradaria X-WR-TIMEZONE:Europe/Rome BEGIN:VTIMEZONE TZID:Europe/Rome X-LIC-LOCATION:Europe/Rome BEGIN:STANDARD DTSTART:20231029T030000 TZOFFSETFROM:+0200 TZOFFSETTO:+0100 RDATE:20241027T030000 TZNAME:CET END:STANDARD BEGIN:DAYLIGHT DTSTART:20240331T020000 TZOFFSETFROM:+0100 TZOFFSETTO:+0200 TZNAME:CEST END:DAYLIGHT END:VTIMEZONE BEGIN:VEVENT UID:ai1ec-3258@www.autistici.org/mezzoradaria DTSTAMP:20240328T090146Z CATEGORIES;LANGUAGE=it-IT:presidi CONTACT:Punto di Rottura-Contro i CPR\; puntodirottura@riseup.net DESCRIPTION:La gestione dell’immigrazione: un circuito infame e mortifero\n L’eccidio che si consuma da anni alle frontiere è frutto delle politiche r azziste funzionali al capitale saccheggiatore di vite e di risorse. Nessun o mette a fuoco l’unica causa di queste morti: il divieto di movimento per chi arriva dai paesi da depredare. Quando si vedono bambini morti sulle s piagge o il numero delle vittime di uno degli ennesimi naufragi è troppo g rande per voltare la testa dall’altra parte\, allora qualche turbamento pr ende le anime belle democratiche e due o tre parole di cordoglio escono da lle loro bocche\, per un giorno\, due\, poi più nulla. Si passa ad altro e tutto continua come prima. Solo nei primi mesi del 2021 sono già 700 i mo rti nel Mediterraneo\, per quanto è dato sapere. Ma chissà quanti barconi affondano continuamente senza lasciare traccia. Dal 2013 al 2020 i morti e i dispersi nel mare davanti casa nostra sono stati quasi 22 mila. Almeno 1.773 emigranti sono morti alle frontiere interne dell’Europa. Circa 3.174 persone sono morte\, dall’inizio del 2020\, nelle rotte migratorie mondia li. Senza una lotta contro le “politiche migratorie” degli stati\, le imma gini delle morti alle frontiere\, la notizia dei soprusi e delle torture n ei campi d’internamento fuori o dentro l’Europa\, produrranno forse qualch e senso di colpa\, ma senza atti conseguenti. “Le immagini dei bambini mor ti sono inaccettabili” dice Draghi\, ma non sono le immagini a essere inac cettabili\, è la loro morte che lo è. Come lo sono le morti nei Centri per il Rimpatrio\, ultimo infame anello del circuito dell’esclusione per gli emigranti sgraditi. Al CPR di Torino è morto un ragazzo di 23 anni\, Musa Balde\, che dopo aver subito un meschino pestaggio a Ventimiglia da parte di tre italiani è stato incredibilmente rinchiuso in un CPR invece di esse re soccorso e protetto. Là ha trovato altri aguzzini? I pestaggi da parte della polizia all’interno di quei centri non sono certo un evento raro\, p rova ne sia l’ultimo nel tempo avvenuto il 25 maggio a Corelli. Oltre a es sere rinchiusi senza neppure aver commesso reati\, in spazi lisci come le più inquietanti celle di isolamento in carcere\, ricevendo cibo avariato e nessuna assistenza né sanitaria né legale\, quando si “permettono” di pro testare ciò che li aspetta sono bastonate\, arresti e deportazioni. Dalla prima legge Martelli del 1990 in materia di rifugiati e profughi\, fino ad arrivare all’ultimo pacchetto sicurezza Lamorgese del 2020\, passando per la Turco-Napolitano del 1998 che istituì i centri di reclusione per i sen za documenti e la Bossi-Fini con le sue spietate modifiche\, la “questione migratoria” è sempre stata affrontata come un problema di ordine pubblico ed economico. Il meccanismo fondamentale di controllo dell’immigrazione r imane la politica dei flussi. Le ricadute per il sistema sono evidenti: se si agisce una spietata repressione contro gli immigrati li si tiene sedat i e ricattati\, uniti potrebbero creare sconvolgimenti difficilmente gesti bili\, e diventerebbe più semplice far accettare norme restrittive della l ibertà anche per tutti gli altri. Il razzismo è insito nella pretesa di of frire accoglienza\, quando non esiste per queste persone la libertà di muo versi. Decretando quali individui possano e quali no raggiungere una qualu nque parte del mondo\, si aprono campi vastissimi per guadagnare soldi e p otere sulla pelle degli indesiderati. Gli emigrati sgraditi diventano una risorsa da mettere a profitto per trafficanti di varia specie. Da chi gest isce centri ipocritamente definiti d’accoglienza\, lager da cui non si può uscire o luoghi in cui attendere improbabili documenti liberatori\, da ch i fornisce servizi per cibo e vestiario\, sempre di pessima qualità\, a ch i si ricava uno stipendio come controllore\, mediatore o qualunque figura possa impersonare per ritagliarsi una propria quota di profitto nella divi sione della torta.\nUn colossale affare che gareggia con altri considerati deprecabili\, quelli d’armi e droga.\nIn solidarietà con i reclusi e i ri voltosi dei CPR\, contro i Lager di Stato\nInvitiamo al Presidio che si te rrà il 5 giugno dalle 17 al CPR di Milano in via Corelli\nPunto di Rottura \nFb: Punto di Rottura-Contro i CPR\; mail: puntodirottura@riseup.net DTSTART;TZID=Europe/Rome:20210605T170000 LOCATION:CPR @ Via Corelli Milano SEQUENCE:0 SUMMARY:Presidio al cpr di Milano in via Corelli URL:https://www.autistici.org/mezzoradaria/evento/presidio-al-cpr-di-milano -in-via-corelli/ X-COST-TYPE:free X-WP-IMAGES-URL:thumbnail\;https://www.autistici.org/mezzoradaria/wp-conten t/uploads/2020/08/Lager-Gradisca-300x300.jpg\;300\;300\;1\,medium\;https:/ /www.autistici.org/mezzoradaria/wp-content/uploads/2020/08/Lager-Gradisca- 660x588.jpg\;660\;588\;1\,large\;https://www.autistici.org/mezzoradaria/wp -content/uploads/2020/08/Lager-Gradisca.jpg\;618\;550\;\,full\;https://www .autistici.org/mezzoradaria/wp-content/uploads/2020/08/Lager-Gradisca.jpg\ ;714\;636\; X-ALT-DESC;FMTTYPE=text/html:\\n\\n
\\nLa gestio ne dell’immigrazione: un circuito infame e mortifero
\nL’eccidio che si consuma da anni alle frontiere è frutto dell
e politiche razziste funzionali al capitale saccheggiatore di vite e di ri
sorse. Nessuno mette a fuoco l’unica causa di queste morti: il divieto di
movimento per chi arriva dai paesi da depredare. Quando si vedono bambini
morti sulle spiagge o il numero delle vittime di uno degli ennesimi naufra
gi è troppo grande per voltare la testa dall’altra parte\, allora qualche
turbamento prende le anime belle democratiche e due o tre parole di cordog
lio escono dalle loro bocche\, per un giorno\, due\, poi più nulla. Si pas
sa ad altro e tutto continua come prima. Solo nei primi mesi del 2021 sono
già 700 i morti nel Mediterraneo\, per quanto è dato sapere. Ma chissà qu
anti barconi affondano continuamente senza lasciare traccia. Dal 2013 al 2
020 i morti e i dispersi nel mare davanti casa nostra sono stati quasi 22
mila. Almeno 1.773 emigranti sono morti alle frontiere interne dell’Europa
. Circa 3.174 persone sono morte\, dall’inizio del 2020\, nelle rotte migr
atorie mondiali. Senza una lotta contro le “politiche migratorie” degli st
ati\, le immagini delle morti alle frontiere\, la notizia dei soprusi e de
lle torture nei campi d’internamento fuori o dentro l’Europa\, produrranno
forse qualche senso di colpa\, ma senza atti conseguenti. “Le immagini de
i bambini morti sono inaccettabili” dice Draghi\, ma non sono le immagini
a essere inaccettabili\, è la loro morte che lo è. Come lo sono le morti n
ei Centri per il Rimpatrio\, ultimo infame anello del circuito dell’esclus
ione per gli emigranti sgraditi. Al CPR di Torino è morto un ragazzo di 23
anni\, Musa Balde\, che dopo aver subito un meschino pestaggio a Ventimig
lia da parte di tre italiani è stato incredibilmente rinchiuso in un CPR i
nvece di essere soccorso e protetto. Là ha trovato altri aguzzini? I pesta
ggi da parte della polizia all’interno di quei centri non sono certo un ev
ento raro\, prova ne sia l’ultimo nel tempo avvenuto il 25 maggio a Corell
i. Oltre a essere rinchiusi senza neppure aver commesso reati\, in spazi l
isci come le più inquietanti celle di isolamento in carcere\, ricevendo ci
bo avariato e nessuna assistenza né sanitaria né legale\, quando si “perme
ttono” di protestare ciò che li aspetta sono bastonate\, arresti e deporta
zioni. Dalla prima legge Martelli del 1990 in materia di rifugiati e profu
ghi\, fino ad arrivare all’ultimo pacchetto sicurezza Lamorgese del 2020\,
passando per la Turco-Napolitano del 1998 che istituì i centri di reclusi
one per i senza documenti e la Bossi-Fini con le sue spietate modifiche\,
la “questione migratoria” è sempre stata affrontata come un problema di or
dine pubblico ed economico. Il meccanismo fondamentale di controllo dell’i
mmigrazione rimane la politica dei flussi. Le ricadute per il sistema sono
evidenti: se si agisce una spietata repressione contro gli immigrati li s
i tiene sedati e ricattati\, uniti potrebbero creare sconvolgimenti diffic
ilmente gestibili\, e diventerebbe più semplice far accettare norme restri
ttive della libertà anche per tutti gli altri. Il razzismo è insito nella
pretesa di offrire accoglienza\, quando non esiste per queste persone la l
ibertà di muoversi. Decretando quali individui possano e quali no raggiung
ere una qualunque parte del mondo\, si aprono campi vastissimi per guadagn
are soldi e potere sulla pelle degli indesiderati. Gli emigrati sgraditi d
iventano una risorsa da mettere a profitto per trafficanti di varia specie
. Da chi gestisce centri ipocritamente definiti d’accoglienza\, lager da c
ui non si può uscire o luoghi in cui attendere improbabili documenti liber
atori\, da chi fornisce servizi per cibo e vestiario\, sempre di pessima q
ualità\, a chi si ricava uno stipendio come controllore\, mediatore o qual
unque figura possa impersonare per ritagliarsi una propria quota di profit
to nella divisione della torta.
\nUn colossale affare che gareggia co
n altri considerati deprecabili\, quelli d’armi e droga.
In solida
rietà con i reclusi e i rivoltosi dei CPR\, contro i Lager di Stato
\nInvitiamo al Presidio che si terrà il 5 giugno dalle 17 al CPR di Milano
in via Corelli
Punto di Rottura
\nFb: Punto di Rottura-Contr
o i CPR\; mail: puntodirottura@riseup.net
VIA SPALATO DOPO UN ANNO E MEZZO…
\nDopo un anno e mezzo di confinamento\, coprifuoco\, violenze di
Stato\, vaccinazioni coatte e indotte da propaganda\, minacce e discrimina
zioni realizzate… dopo un anno e mezzo durante il quale il tecno-controllo
sociale si è perfezionato spietatamente\, ora che anche le nostre città a
ssomigliano sempre più a galere a cielo aperto\, con le loro sezioni diffe
renziate in base al censo… il carcere
\nrimane il paradigma della soc
ietà penale\, la massima deterrenza\, la pietra angolare di tutto l’edific
io. Anche dopo i massacri di Santa Maria Capua Vetere\, sul proprio fondam
ento penale lo Stato
\nnon discuterà mai.
Perciò ritorniamo i n via Spalato per riprendere il contatto e il dialogo con i detenuti\, per capire qual è la loro condizione di vita in questi ultimi mesi\, per capi re in che condizione si trova l’area sanitaria\, il cui degrado cronico è stato pubblicamente denunciato dai detenuti stessi. Ritorniamo per ricorda re Ziad\, il giovane morto in via Spalato il 15 marzo 2020 a causa della m alasanità e della psichiatrizzazione forzata praticata in quel carcere.
\nPer continuare la lotta e sostenere che si ribella a tutto ciò!
\nSABATO 2 OTTOBRE 2021
\ndalle h 15.00 all
e 17.00
\nvia Ragusa angolo via Zara (laterale di via Civida
le) – UDINE
Presidio solidale con i detenuti di via Spalat o
\nAssemblea permanente contro il carcere e la repressione FVG
\n X-TAGS;LANGUAGE=it-IT:carcere\,presidio\,solidarietà\,Udine END:VEVENT BEGIN:VEVENT UID:ai1ec-3373@www.autistici.org/mezzoradaria DTSTAMP:20240328T090146Z CATEGORIES;LANGUAGE=it-IT:presidi CONTACT: DESCRIPTION:I Centri di Permanenza per il Rimpatrio sono prigioni in cui ve ngono recluse le persone senza i giusti documenti: il loro scopo è quello di isolare e rimpatriare chi viene rinchiuso lì dentro. Queste strutture s ono uno degli elementi delle politiche di controllo della popolazione migr ante in mano allo Stato. Da anni però c’è chi lotta contro questi Centri\, da dentro e da fuori quelle mura. L’operazione Scintilla del febbraio del 2019\, legata allo sgombero dell’Asilo occupato a Torino\, va a colpire c ompagne e compagni che hanno lottato contro il sistema di detenzione ammin istrativa per persone senza documenti. Il 7 Ottobre inizierà il processo e per questo ci sarà un PRESIDIO a partire dalle ore 10:30 al Tribunale in via Giovanni Falcone\, per portare solidarietà a chi ha deciso di combatte re contro ogni gabbia. Ma soprattutto le persone recluse hanno dimostrato che questi lager si possono chiudere con il fuoco delle rivolte\, come è a ccaduto il 10 settembre quando\, a seguito di una rivolta dentro il Cpr di Corso Brunelleschi\, una delle aree del centro è stata resa completamente inagibile.\nPRESIDIO\nsotto le mura del CPR\nSabato 9 Ottobre\nalle ore 1 6\nin Corso Brunelleschi\nangolo via Monginevro Torino\nsempre solidali e complici di chi lotta per la libertà DTSTART;TZID=Europe/Rome:20211009T160000 LOCATION:Centro di Permanenza per i Rimpatri @ Corso Brunelleschi angolo vi a Monginevro - Torino SEQUENCE:0 SUMMARY:Torino: presidio al CPR di Corso Brunelleschi URL:https://www.autistici.org/mezzoradaria/evento/torino-presidio-al-cpr-di -corso-brunelleschi/ X-COST-TYPE:free X-WP-IMAGES-URL:thumbnail\;https://www.autistici.org/mezzoradaria/wp-conten t/uploads/2016/07/9677986925_f11ef40e1c_o-300x300.jpg\;300\;300\;1\,medium \;https://www.autistici.org/mezzoradaria/wp-content/uploads/2016/07/967798 6925_f11ef40e1c_o-660x440.jpg\;660\;440\;1\,large\;https://www.autistici.o rg/mezzoradaria/wp-content/uploads/2016/07/9677986925_f11ef40e1c_o-1920x12 80.jpg\;618\;412\;1\,full\;https://www.autistici.org/mezzoradaria/wp-conte nt/uploads/2016/07/9677986925_f11ef40e1c_o.jpg\;2048\;1365\; X-ALT-DESC;FMTTYPE=text/html:\\n\\n\\nI Centri di Per manenza per il Rimpatrio sono prigioni in cui vengono recluse le persone s enza i giusti documenti: il loro scopo è quello di isolare e rimpatriare c hi viene rinchiuso lì dentro. Queste strutture sono uno degli elementi del le politiche di controllo della popolazione migrante in mano allo Stato. D a anni però c’è chi lotta contro questi Centri\, da dentro e da fuori quel le mura. L’operazione Scintilla del febbraio del 2019\, legata allo sgombe ro dell’Asilo occupato a Torino\, va a colpire compagne e compagni che han no lottato contro il sistema di detenzione amministrativa per persone senz a documenti. Il 7 Ottobre inizierà il processo e per ques to ci sarà un PRESIDIO a partire dalle ore 10:30 al Tribunale in via Giovanni Falcone\, per portare solidarietà a chi ha de ciso di combattere contro ogni gabbia. Ma soprattutto le persone recluse hanno dimostrato che questi lager si possono chiudere con il fuoco delle rivolte\, come è accaduto il 10 settembre quando\, a seguito di una rivolta dentro il Cpr di Corso Brunelleschi\, una delle aree del centro è stata resa completamente inagibile.
\nPRESIDIO
\nsotto le mura del CPR
Sabato 9 Ottobr
e
\nalle ore 16
\nin Corso Bru
nelleschi
\nangolo via Monginevro Torino
sempre solidali e complici di chi lotta per la libertà
\n X-TAGS;LANGUAGE=it-IT:cpr\,frontiere\,migranti\,presidio\,solidarietà\,tori no X-INSTANT-EVENT:1 END:VEVENT BEGIN:VEVENT UID:ai1ec-3598@www.autistici.org/mezzoradaria DTSTAMP:20240328T090146Z CATEGORIES;LANGUAGE=it-IT:presidi CONTACT: DESCRIPTION:11 anni dopo quel 15 ottobre 2011\nCosa è stata quella giornata ? Cosa ha significato per chi l’ha attraversata?\nNe abbiamo parlato tante volte e vogliamo ancora farlo: per non dimenticare.\nCosì come molti e mo lte di noi non hanno mai dimenticato Genova 2001 perché\, anche allora\, e ravamo nel giusto. Si portava per le strade una chiave di lettura anticipa trice di ciò che oggi stiamo vivendo: devastazioni ambientali e guerre per l’appropriazione di risorse e per l’occupazione dei punti nevralgici e st rategici alle mire geopolitiche degli Stati e delle potenti multinazionali \; la conseguente fuga di intere popolazioni da terre devastate e le condi zioni di sfruttamento imposte loro dalle politiche degli Stati in cui appr odano\, sempre che le loro vite non siano risucchiate dalla liquidità dei muri che sono costretti ad attraversare in condizioni estreme\; l’immiseri mento delle condizioni di vita dei più.\nCi sono dei giorni in cui la rass egnazione cede il posto alla gioiosità di una rabbia collettiva finalmente espressa\, in cui luoghi\, simboli e responsabilità non sono più avvertit i come lontani e intoccabili. In cui non c’è più separazione tra desiderio e azione.\nQuesto è stato per molte e molti di noi quel 15 ottobre.\nDopo 11 anni Daiyvid\, ricercato dalle autorità italiane poiché condannato per quella giornata del reato di devastazione e saccheggio\, è stato arrestat o ad Atene lo scorso mese di luglio. Il 19 agosto il tribunale greco ha de ciso a favore dell’applicazione del mandato di arresto europeo (MAE)\, ord inandone il rimpatrio.\nDall’8 settembre si trova rinchiuso dentro il carc ere di Civitavecchia.\nUn altro nome che si aggiunge alla lista dei “fuggi tivi” agguantati per questo infausto reato in giro per l’Europa.\nCome Vin cenzo che è nuovamente a forte rischio “estradizione”\, a tre anni dal gio rno della sua cattura in Francia e a più di venti dalle manifestazioni con tro il G8 di Genova 2001 per cui è ricercato.\nLo scorso 14 luglio la Cort e di Giustizia Europea si è espressa a favore della sua consegna\, nonosta nte le evidenti incompatibilità tra questo particolare articolo di reato e il codice penale francese. Il prossimo 11 ottobre\, la Corte di Cassazion e di Parigi deciderà sulla sua estradizione ma gli spazi per una decisione contraria si sono notevolmente ridotti se non azzerati.\nDue storie\, que lla di Daiyvid e Vincenzo che intrecciano giustizialismo all’italiana e ga rantismo all’europea\; se il primo ha armato la repressione verso i manife stanti che a Genova e a Roma protestavano contro il nuovo Ordine globale\, il secondo disarma ora le difese per garantire una “serena” collaborazion e tra Stati in materia di “estradizione”. Si conferma\, infatti\, come il MAE – introdotto nel 2004 – tenda nella prassi a spianare la strada verso un sistema di riconsegne rapide e frettolose tra paesi alleati\, aggirando ciò che resta delle precedenti tutele in materia.\nSe lo Stato non diment ica è bene che sappia che anche noi non lo facciamo. Ieri come oggi\, la n ostra solidarietà ai compagni colpiti dalla repressione non vacilla ma anz i si rafforza.\nPortiamo domenica 25 settembre la nostra vicinanza fuori d alle mura del carcere di Civitavecchia alle ore 11 e facciamola sentire fo rte e chiara a Daiyvid.\nCassa di solidarietà La Lima DTSTART;TZID=Europe/Rome:20220925T110000 LOCATION:Casa Circondariale @ Via Aurelia Nord 144 - Civitavecchia - Roma SEQUENCE:0 SUMMARY:15 ottobre 2011: 11 anni dopo URL:https://www.autistici.org/mezzoradaria/evento/15-ottobre-2011-11-anni-d opo/ X-COST-TYPE:free X-WP-IMAGES-URL:thumbnail\;https://www.autistici.org/mezzoradaria/wp-conten t/uploads/2022/09/camioneta_carabinieri_roma-300x300.jpg\;300\;300\;1\,med ium\;https://www.autistici.org/mezzoradaria/wp-content/uploads/2022/09/cam ioneta_carabinieri_roma-660x413.jpg\;660\;413\;1\,large\;https://www.autis tici.org/mezzoradaria/wp-content/uploads/2022/09/camioneta_carabinieri_rom a.jpg\;618\;387\;\,full\;https://www.autistici.org/mezzoradaria/wp-content /uploads/2022/09/camioneta_carabinieri_roma.jpg\;738\;462\; X-ALT-DESC;FMTTYPE=text/html:\\n\\n\\n< img class='alignnone size-medium wp-image-3599' src='https://www.autistici .org/mezzoradaria/wp-content/uploads/2022/09/Locandina-660x371.jpg' alt='' width='660' height='371' srcset='https://www.autistici.org/mezzoradaria/w p-content/uploads/2022/09/Locandina-660x371.jpg 660w\, https://www.autisti ci.org/mezzoradaria/wp-content/uploads/2022/09/Locandina-768x432.jpg 768w\ , https://www.autistici.org/mezzoradaria/wp-content/uploads/2022/09/Locand ina-1536x864.jpg 1536w\, https://www.autistici.org/mezzoradaria/wp-content /uploads/2022/09/Locandina.jpg 1920w' sizes='(max-width: 660px) 100vw\, 66 0px' />
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on dimenticare.
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vendo: devastazioni ambientali e guerre per l’appropriazione di risorse e
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degli Stati e delle potenti multinazionali\; la conseguente fuga di inter
e popolazioni da terre devastate e le condizioni di sfruttamento imposte l
oro dalle politiche degli Stati in cui approdano\, sempre che le loro vite
non siano risucchiate dalla liquidità dei muri che sono costretti ad attr
aversare in condizioni estreme\; l’immiserimento delle condizioni di vita
dei più.
\nCi sono dei giorni in cui la rassegnazione cede il posto a
lla gioiosità di una rabbia collettiva finalmente espressa\, in cui luoghi
\, simboli e responsabilità non sono più avvertiti come lontani e intoccab
ili. In cui non c’è più separazione tra desiderio e azione.
Dopo 11
anni Daiyvid\, ricercato dalle autorità italiane poiché condannato per qu
ella giornata del reato di devastazione e saccheggio\, è stato arrestato a
d Atene lo scorso mese di luglio. Il 19 agosto il tribunale greco ha decis
o a favore dell’applicazione del mandato di arresto europeo (MAE)\, ordina
ndone il rimpatrio.
\nDall’8 settembre si trova rinchiuso dentro il c
arcere di Civitavecchia.
Un altro nome che si aggiunge alla lista
dei “fuggitivi” agguantati per questo infausto reato in giro per l’Europa.
\nCome Vincenzo che è nuovamente a forte rischio “estradizione”\, a
tre anni dal giorno della sua cattura in Francia e a più di venti dalle ma
nifestazioni contro il G8 di Genova 2001 per cui è ricercato.
\nLo sc
orso 14 luglio la Corte di Giustizia Europea si è espressa a favore della
sua consegna\, nonostante le evidenti incompatibilità tra questo particola
re articolo di reato e il codice penale francese. Il prossimo 11 ottobre\,
la Corte di Cassazione di Parigi deciderà sulla sua estradizione ma gli s
pazi per una decisione contraria si sono notevolmente ridotti se non azzer
ati.
Due storie\, quella di Daiyvid e Vincenzo che intrecciano giu stizialismo all’italiana e garantismo all’europea\; se il primo ha armato la repressione verso i manifestanti che a Genova e a Roma protestavano con tro il nuovo Ordine globale\, il secondo disarma ora le difese per garanti re una “serena” collaborazione tra Stati in materia di “estradizione”. Si conferma\, infatti\, come il MAE – introdotto nel 2004 – tenda nella prass i a spianare la strada verso un sistema di riconsegne rapide e frettolose tra paesi alleati\, aggirando ciò che resta delle precedenti tutele in mat eria.
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\nCassa di solidarietà La Lima\n
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