BEGIN:VCALENDAR VERSION:2.0 PRODID:-//mezzoradaria.subsite//NONSGML kigkonsult.se iCalcreator 2.20// CALSCALE:GREGORIAN METHOD:PUBLISH X-FROM-URL:https://www.autistici.org/mezzoradaria X-WR-TIMEZONE:Europe/Rome BEGIN:VTIMEZONE TZID:Europe/Rome X-LIC-LOCATION:Europe/Rome BEGIN:STANDARD DTSTART:20231029T030000 TZOFFSETFROM:+0200 TZOFFSETTO:+0100 RDATE:20241027T030000 TZNAME:CET END:STANDARD BEGIN:DAYLIGHT DTSTART:20240331T020000 TZOFFSETFROM:+0100 TZOFFSETTO:+0200 TZNAME:CEST END:DAYLIGHT END:VTIMEZONE BEGIN:VEVENT UID:ai1ec-3301@www.autistici.org/mezzoradaria DTSTAMP:20240329T160130Z CATEGORIES;LANGUAGE=it-IT:cortei CONTACT: DESCRIPTION:
\n DTSTART;TZID=Europe/Rome:20210711T170000 LOCATION:P.zza XXIV maggio - Milano SEQUENCE:0 SUMMARY:Corteo a Milano contro la violenza della polizia URL:https://www.autistici.org/mezzoradaria/evento/corteo-a-milano-contro-la -violenza-della-polizia/ X-COST-TYPE:free X-WP-IMAGES-URL:thumbnail\;https://www.autistici.org/mezzoradaria/wp-conten t/uploads/2021/06/zerocalc3-1024x408-1-300x300.jpg\;300\;300\;1\,medium\;h ttps://www.autistici.org/mezzoradaria/wp-content/uploads/2021/06/zerocalc3 -1024x408-1-660x263.jpg\;660\;263\;1\,large\;https://www.autistici.org/mez zoradaria/wp-content/uploads/2021/06/zerocalc3-1024x408-1.jpg\;618\;246\;\ ,full\;https://www.autistici.org/mezzoradaria/wp-content/uploads/2021/06/z erocalc3-1024x408-1.jpg\;1024\;408\; X-TAGS;LANGUAGE=it-IT:anticarcerario\,corteo\,Milano\,repressione\,solidari età X-INSTANT-EVENT:1 END:VEVENT BEGIN:VEVENT UID:ai1ec-3483@www.autistici.org/mezzoradaria DTSTAMP:20240329T160130Z CATEGORIES;LANGUAGE=it-IT:mobilitazioni\,presidi CONTACT: DESCRIPTION:\n DTSTART;TZID=Europe/Rome:20220320T150000 LOCATION:Casa di Reclusione di Saluzzo 'Rodolfo Morandi' @ Regione Bronda\, 19/B\, Saluzzo CN SEQUENCE:0 SUMMARY:Saluzzo (CN): presidio sotto le mura del carcere URL:https://www.autistici.org/mezzoradaria/evento/saluzzo-cn-presidio-sotto -le-mura-del-carcere/ X-COST-TYPE:free X-WP-IMAGES-URL:thumbnail\;https://www.autistici.org/mezzoradaria/wp-conten t/uploads/2020/05/prison-mind-1-300x300.jpg\;300\;300\;1\,medium\;https:// www.autistici.org/mezzoradaria/wp-content/uploads/2020/05/prison-mind-1-66 0x440.jpg\;660\;440\;1\,large\;https://www.autistici.org/mezzoradaria/wp-c ontent/uploads/2020/05/prison-mind-1.jpg\;618\;412\;\,full\;https://www.au tistici.org/mezzoradaria/wp-content/uploads/2020/05/prison-mind-1.jpg\;750 \;500\; X-TAGS;LANGUAGE=it-IT:carcere\,presidio\,repressione\,Saluzzo\,solidarietà X-INSTANT-EVENT:1 END:VEVENT BEGIN:VEVENT UID:ai1ec-3601@www.autistici.org/mezzoradaria DTSTAMP:20240329T160130Z CATEGORIES;LANGUAGE=it-IT:cortei\,mobilitazioni CONTACT: DESCRIPTION:GENOVA 2001-PARIGI 2022
\nA PIÙ DI VENT’ANNI DAL G8 DI GENOVA 2001\, SI DECIDONO A PARIGI LE SORTI DI VINCENZO VECCHI
\nRICERCATO IN ITALIA PER AVER MANIFES TATO LA SUA OPPOSIZIONE AI GRANDI DELLA TERRA
\nCONDANNATO NEL 2012 AD UNA PENA TANTO PESANTE QUANTO ASSURDA\, COME È STATO PER TUTTI I CONDAN NATI PER GENOVA 2001
\nCATTURATO IN FRANCIA NELL’AGOSTO 2019 DOPO DI ECI ANNI DI PROCESSI E QUASI ALTRETTANTI DI LATITANZA
\nVINCENZO SI TROVA ATTUALMENTE LIBERO GRAZIE ALLA MOBILITAZIONE SOLIDALE CRESCIUTA IN F RANCIA AL MOMENTO DEL SUO ARRESTO
\nDOPO ALCUNE SENTENZE POSITIVE DE I TRIBUNALI FRANCESI\, CHE HANNO RIGETTATO IL REATO DI DEVASTAZIONE E SACC HEGGIO UTILIZZATO DAI GIUDICI ITALIANI\, UNA SENTENZA DELLA CORTE DI GIUST IZIA EUROPEA RISCHIA ORA DI RIBALTARE LA DECISIONE FRANCESE DI NON ESTRADA RE VINCENZO
\nPER QUESTO LA SUA LIBERTÀ È DI NUOVO IN PERICOLO E I COMITATI DI SOLIDARIETÀ SONO TORNATI PER LE STRADE
\nIL PROSSIMO 11 OTTOBRE LA CORTE DI CASSAZIONE DI PARIGI PRENDERÀ UNA DECISIONE CHE POTREB BE ESSERE QUELLA DEFINITIVA
\nCOME FAMILIARI\, AMICI E COMPAGNI DI V INCENZO INVITIAMO CHIUNQUE POSSA E VOGLIA FARLO A MOBILITARSI ANCHE IN ITA LIA
\nDAL PROSSIMO 1º OTTOBRE
\nIN OGNI MANIE
RA\, ANCHE SOLO CON UN PRESIDIO\, UN VOLANTINAGGIO\, UNO STRISCIONE\, UN D
ISEGNO O UNA SCRITTA SU UN MURO
\n(se puoi\, comunicaci quanto hai in
tenzione di fare e\, se possibile\, inviaci immagini da condividere con i
comitati francesi\, a questo contatto: info@sosteniamovincenz
o.org)
IN VISTA DI UN CORTEO A MILANO
SABATO 8 OTTOBRE
\nORE 15\,00 P.ta GENOVA<
/p>\n
PER SOSTENERE CHE LE RAGIONI DI CHI ALLORA SCESE PER LE STRADE DI GENOVA SONO OGGI ANCORA PIÙ GIUSTE ED URGENTI
\nPER RIBADIRE CHE I GOVERNANTI NON VANNO LASCIATI TRANQUILLI MENTRE DEVASTANO E SACCHEGGIANO I L PIANETA SU CUI VIVIAMO
\nPER PROTESTARE CONTRO UNA GIUSTIZIA EUROP EA OSTAGGIO DEGLI INTERESSI COMMERCIALI E MILITARI
\nPER RICORDARE C HE IL CARCERE NON È UNA SOLUZIONE MA UN PROBLEMA
\nNESSUNA E
STRADIZIONE\, NESSUNA PRIGIONE!
\nVINCENZO LIBERO\,
LIBERI/E TUTTI/E!
Assemblea di sostegno a Vincenzo\, 18 s ettembre\, Milano (prossimi appuntamenti: www.sosteniamo vincenzo.org)
\n DTSTART;TZID=Europe/Rome:20221008T150000 LOCATION:Porta Genova - Milano SEQUENCE:0 SUMMARY:Presidio solidale con Vincenzo URL:https://www.autistici.org/mezzoradaria/evento/presidio-solidale-con-vin cenzo/ X-COST-TYPE:free X-WP-IMAGES-URL:thumbnail\;https://www.autistici.org/mezzoradaria/wp-conten t/uploads/2022/09/2-300x300.jpg\;300\;300\;1\,medium\;https://www.autistic i.org/mezzoradaria/wp-content/uploads/2022/09/2-660x438.jpg\;660\;438\;1\, large\;https://www.autistici.org/mezzoradaria/wp-content/uploads/2022/09/2 .jpg\;618\;410\;\,full\;https://www.autistici.org/mezzoradaria/wp-content/ uploads/2022/09/2.jpg\;1680\;1115\; X-TAGS;LANGUAGE=it-IT:carcere\,Genova 2001\,mobilitazioni\,presidio\,repres sione\,solidarietà\,vincenzo X-INSTANT-EVENT:1 END:VEVENT BEGIN:VEVENT UID:ai1ec-3615@www.autistici.org/mezzoradaria DTSTAMP:20240329T160130Z CATEGORIES;LANGUAGE=it-IT:mobilitazioni\,presidi CONTACT: DESCRIPTION: \nIL CAPITALISMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE
\n
“Una buona salute mentale consente alle persone di lavorare in modo produt
tivo e di realizzare appieno il proprio potenziale. Al contrario\, una cat
tiva salute mentale interferisce con la capacità di lavorare\, studiare e
apprendere nuove competenze. Essa ostacola i risultati scolastici dei bamb
ini e può avere un impatto sulle prospettive occupazionali future.
\n
I ricercatori stimano che solo a causa della depressione e dell’ansia si p
erdono ogni anno 12 miliardi di giorni lavorativi produttivi\, per un cost
o di quasi 1.000 miliardi di dollari. Questo dato comprende i giorni persi
per assenteismo\, presenzialismo (quando si va al lavoro ma non si lavora
) e turnover del personale.” (World mental Health report. Tranforming ment
al health for all\; Cap. 4.3.2 Economic Benefits\; OMS 2022).
\nIl 13
e 14 ottobre 2022 si terrà a Roma l’incontro internazionale promosso dall
’OMS (Organizzazone Mondiale della Sanità) in cui si presenterà il World M
ental Health Report. È in questa occasione che nasce la chiamata a scender
e in piazza a Roma Giovedì 13 Ottobre.
OCCUPARSI DELLE CAU SE NON GENERA PROFITTO
\nLa gestione sanitaria dell’emergen
za pandemica ha evidenziato una totale assenza di interventi diretti ad ap
profondire le cause che l’hanno determinata\, occupandosi esclusivamente d
ei sintomi. Focalizzare l’attenzione sulla ricerca delle cause avrebbe sig
nificato inevitabilmente attuare una radicale trasformazione delle politic
he sociali\, economiche\, ambientali\, sanitarie\, relazionali.
\nTro
ppo costoso e quindi\, poco produttivo. La psichiatria funziona con le ste
sse modalità: al presentarsi di una crisi non vengono prese in considerazi
one le cause che l’hanno determinata\, la persona viene espropriata della
possibilità di esprimere i propri significati e di autodeterminarsi attrav
erso un potere del tutto arbitrario il cui interesse non é affatto quello
dichiarato della cura\, ma piuttosto la progressiva medicalizzazione e cro
nicizzazione della crisi.
\nLo Stato in questi due anni si è comporta
to allo stesso modo: in nome di una presunta irresponsabilità collettiva h
a imposto le sue direttive dall’alto imponendosi come organo iper-razional
e\, una mente che ‘decide’ e sovradetermina il ‘corpo’ sociale\, che in qu
anto ‘corpo’ è ad esso subordinato secondo un dualismo riduzionista para-p
sichiatrico appunto. Lo Stato e i suoi tecnici hanno valutato lo ‘stato di
necessità’ secondo le leggi dell’economia\, e gestito l’emergenza/crisi c
on la contenzione – l’esproprio della salute – esattamente come avviene in
psichiatria. Allo stesso modo si è imposto un trattamento farmacologico c
ol ricatto\, impedendo alle persone di esprimere il proprio consenso\, ass
icurando l’immediato introito per Big Pharma e lasciando solo chi ha subit
o le conseguenze sulla propria salute degli effetti collaterali del vaccin
o.
PER LA LIBERTÀ DI SCELTA CONTRO L’OBBLIGO DI CURA
\nL’attuale prassi nelle istituzioni psichiatriche prevede l’ass
unzione obbligatoria di psicofarmaci che a lungo termine risultano il più
delle volte essere dannosi e invalidanti. La progressiva cronicizzazione d
ella sofferenza è funzionale da un lato alla presa in carico a vita dall’a
ltro al profitto delle multinazionali del farmaco.
\nLa parola della
persona non viene presa in considerazione o addirittura giudicata come sin
tomo della malattia\, mentre vivere in una società fondata sulla prestazio
ne e l’individualismo\, la solitudine e l’assenza di una dimensione comuni
taria sembra cosa del tutto normale. Si interviene sui sintomi categorizza
ndoli come espressione di “malattia mentale” ricorrendo ai TSO\, alla cont
enzione fisica\, meccanica e farmacologica. Nei CIM i colloqui sono troppo
brevi e non c’è nessuna possibilità di essere ascoltatз o di esprimere du
bbi e difficoltà.
\nCrediamo che rivendicare il diritto ad avere paro
la e ad autodeterminarsi significhi anche riappropriarsi delle proprie esp
erienze\, delle difficoltà\, della sofferenza e della molteplicità di modi
per affrontarla. Siamo convintз che ci siano persone\, tra coloro che ope
rano all’interno delle strutture sanitarie\, che si rifiutano di essere co
mplici di questo sistema di oppressione e che preferiscono slegare piuttos
to che contenere\, ascoltare piuttosto che mettere a tacere con i farmaci\
, essere solidali con chi si sottrae alle logiche di competizione. Sono lo
ro che vorremmo al nostro fianco.
TECNOLOGIE E DIGITALIZZA ZIONE: LA RELAZIONE NEGATA
\nSi parla di “salute mentale di gitale”\, un processo che strumentalizza le retoriche dell’innovazione\, d ell’accessibilità e dell’inclusione\, introducendo invece forme sempre più specializzate di controllo\, disciplinamento ed esclusione. Una “salute” sempre più delegata al dispositivo tecnico\, costruita intorno alle esigen ze del mercato dell’industria tecnologica e all’inesorabile sottrazione di reali spazi di soggettivazione\, autodeterminazione e solidarietà dal bas so.
\nCONTRO IL PROIBIZIONISMO PER LA RIDUZIONE DEL DANNO
\nC’è un’evidente contraddizione nei proclami dell’OMS\, da u n lato si promuove il consumo di sostanze “psicotrope” legali con effetti disastrosi\, dall’altro si criminalizza l’autoconsumo di sostanze psicoatt ive. Al mondo un detenuto su cinque è in carcere per violazioni delle legg i sulle droghe. In Italia circa un terzo della popolazione detenuta è in c arcere per questo motivo. Il proibizionismo non solo ha fallito\, ma è esc lusivamente funzionale al controllo sociale e a finanziare narco-mafie e n arco-stati utili al riciclo e alla riproduzione del Capitale. E’ fondament ale dare voce allз consumatorз\, attivando politiche dal basso improntate alla riduzione del danno e al consumo consapevole.
\nPER L’A BOLIZIONE DELLA CONTENZIONE E DELL’ELETTROSHOCK
\nNonostant
e le belle parole dell’OMS nei reparti psichiatrici si continua a morire l
egati nei letti di contenzione. Continuano ad essere praticati dispositivi
manicomiali e coercitivi come l’uso dell’elettroshock\, l’obbligo di cura
\, la contenzione farmacologica\, le porte chiuse\, le grate alle finestre
\, le limitazioni e il controllo della libertà personale.
\nNon c’è s
alute nei CPR\, nelle carceri\, negli SPDC\, luoghi di tortura e annientam
ento delle persone. Non c’è salute dove c’è violenza e discriminazione di
genere\, senza diritto effettivo all’aborto e supporto alla genitorialità.
Non c’è salute nelle politiche economiche che finanziano armamenti e guer
re\, sottraendo risorse alla collettività e ai bisogni delle persone.
\nLa salute che vogliamo si basa su percorsi di solidarietà\, autogestion
e e mutualismo dal basso. E’ il frutto dell’interdipendenza tra corpi\, co
ndizioni sociali e ambientali.
\nNon si può garantire salute per tutt
з\, senza lavoro\, scuola e università\, spazi comuni e di socialità liber
ati dalle logiche del profitto neoliberista. Crediamo che non ci sia bisog
no di uno Stato né di un’organizzazione Mondiale che si proponga di riorga
nizzare e che sovradetermini la nostra salute e le nostre vite. Siamo conv
intз che ritrovarsi\, ricostruire delle relazioni e delle comunità\, ripre
ndersi strade e spazi\, possa essere un primo passo per aprire un orizzont
e nel quale dar vita a luoghi liberi dalle dinamiche individualistiche\, d
i sfruttamento e mercificazione.
PRESIDIO COMUNICATIVO
\nGiovedì 13 ottobre alle ore 11.00 – Piazza del Risorgimento –
Roma
\nINVITIAMO TUTT3 A PARTECIPARE!
Assemblea Antipsichiatrica
\n DTSTART;TZID=Europe/Rome:20221013T110000 LOCATION:Piazza del Risorgimento – Roma SEQUENCE:0 SUMMARY:Presidio anti-psichiatrico a Roma URL:https://www.autistici.org/mezzoradaria/evento/presidio-anti-psichiatric o-a-roma/ X-COST-TYPE:free X-WP-IMAGES-URL:thumbnail\;https://www.autistici.org/mezzoradaria/wp-conten t/uploads/2020/05/4309.0.450063121-kx1H-U431805064099677pE-1224x916@Corrie re-Web-Sezioni-300x300.jpg\;300\;300\;1\,medium\;https://www.autistici.org /mezzoradaria/wp-content/uploads/2020/05/4309.0.450063121-kx1H-U4318050640 99677pE-1224x916@Corriere-Web-Sezioni-660x494.jpg\;660\;494\;1\,large\;htt ps://www.autistici.org/mezzoradaria/wp-content/uploads/2020/05/4309.0.4500 63121-kx1H-U431805064099677pE-1224x916@Corriere-Web-Sezioni.jpg\;618\;462\ ;\,full\;https://www.autistici.org/mezzoradaria/wp-content/uploads/2020/05 /4309.0.450063121-kx1H-U431805064099677pE-1224x916@Corriere-Web-Sezioni.jp g\;1224\;916\; X-TAGS;LANGUAGE=it-IT:antipsichiatria\,presidio\,repressione\,salute X-INSTANT-EVENT:1 END:VEVENT BEGIN:VEVENT UID:ai1ec-3627@www.autistici.org/mezzoradaria DTSTAMP:20240329T160130Z CATEGORIES;LANGUAGE=it-IT:cortei CONTACT: DESCRIPTION:Contro il carcere e la società che lo rende necessario
\nIl 5 maggio 2022 il compagno ana rchico Alfredo Cospito è stato trasferito nel carcere di Bancali in Sardeg na e rinchiuso nel regime di 41 bis. Il 6 luglio la Cassazione ha condanna to nel processo “Scripta manent” Anna\, Alfredo e Nicola per il reato di a ssociazione sovversiva con finalità di terrorismo (articolo 270-bis c.p.). Inoltre\, la Corte ha accolto la richiesta di riqualificare l’accusa vers o Alfredo e Anna\, dal reato di strage semplice al reato di strage politic a (articolo 285 c.p.) – che prevede come pena l’ergastolo – in relazione a d un attentato esplosivo alla scuola allievi carabinieri di Fossano che ha provocato danni materiali alla struttura\, senza conseguenze lesive.
\nSempre a luglio Juan Sorroche\, un altro compagno anarchico\, è stato condannato in primo grado a 28 anni di reclusione per il reato di attenta to con finalità di terrorismo (articolo 280 c.p.) per due ordigni\, di cui uno inesploso\, che danneggiarono il portone della sede della Lega Nord d i Villorba (TV) nell’estate 2018.
\nQueste sentenze segnano un punto di svolta importante nella repressione da parte dello Stato italiano\, no n solo nei confronti del movimento anarchico\, ma più in generale verso ch iunque provi a lottare e a ribellarsi. Non è un caso che questo inasprirsi delle condanne e delle condizioni detentive per i prigionieri anarchici e le prigioniere anarchiche arrivi in un periodo di forte repressione che c olpisce tutte le soggettività e gruppi che incrinano la pacificazione soci ale perseguita dallo Stato.
\nNello stato di emergenza perenne che o rmai è diventato normalità\, qualsiasi protesta verso le imposizioni dello Stato è marchiata come minaccia verso la società intera\; se poi dalla pr otesta si passa all’azione concreta\, l’accusa verso chi agisce deve esser e esemplare. Ne sono un esempio i diversi tentativi di contestazione di re ati associativi susseguitisi negli ultimi anni\, ad esempio contro la lott a NO TAV\, contro la presenza militare in Sardegna e più di recente contro i sindacati di base impegnati nella lotta dei lavoratori nel settore dell a logistica.
\nL’inasprirsi delle pene è rivolto verso tutte quelle azioni che mettono in crisi la pacificazione funzionale a Stato e capitale . Basti pensare alla riesumazione del reato di devastazione e saccheggio ( che prevede fino a 15 anni di reclusione) nell’ambito di cortei\, a carico degli ultras e dei reclusi/e in carceri o CPR. Oppure pensiamo all’aggrav amento della pena prevista per il reato di “blocco stradale” (pratica da s empre appartenente ai più svariati ambiti di lotta) che oggi prevede sino a 12 anni di reclusione.
\nSotto attacco non ci sono solo le azioni\ , ma anche le idee. Diversi\, ad esempio\, sono i musicisti che di recente si sono trovati accusati di istigazione a delinquere e vilipendio\, sempl icemente per il contenuto dei loro testi inneggianti all’ostilità contro l e forze dell’ordine\, i militari o le autorità più in generale. In ambito anarchico invece\, sempre più spesso\, il reato di istigazione a delinquer e viene affiancato dall’aggravante di terrorismo ed utilizzato per costrui re ipotesi associative. Si pensi alle pubblicazioni messe sotto accusa per aver sostenuto la necessità della violenza rivoluzionaria e per aver dato voce al contributo alla lotta che Alfredo non ha mai smesso di portare\, anche da dietro le sbarre delle sezioni di alta sicurezza. Proprio per que sto motivo si è visto trasferire a maggio 2022 in 41-bis a Bancali\, regim e che prevede il blocco pressoché totale della corrispondenza.
\nEvi dentemente le idee di Alfredo sono scomode perché\, coerentemente all’azio ne che nel 2012 lo ha portato in carcere – la gambizzazione dell’amministr atore delegato di Ansaldo Nucleare – spiegano con semplicità lo slancio et ico che sta dietro all’agire. Questa azione riconosce chiaramente come die tro allo sfruttamento della terra e dei popoli\, non ci sono solo dei nomi di multinazionali o di società per azioni ma uomini e donne che ogni gior no prendono decisioni che rendono l’esistenza sempre più invivibile alla m aggior parte della popolazione mondiale.
\nIn una società neoliberal e come quella in cui viviamo è sempre più evidente che le condizioni di sa lute e benessere sono garantite a una ristretta fascia di popolazione\, me ntre per la restante parte lo sfruttamento lavorativo\, l’insicurezza abit ativa e relazionale\, il malessere fisico e psicologico sono la quotidiani tà. In questo contesto il carcere si configura come un “ghetto sociale” in cui vengono rinchiuse le persone che per scelta\, o semplicemente per nec essità\, si trovano a non rispettare le leggi dello Stato e che non posseg gono le risorse economiche per pagarsi una difesa né tanto meno la copertu ra delle istituzioni concessa a chi ricopre posizioni di potere. É interes sante notare come più della metà delle persone recluse abbia una condanna per reati legati alla legge sugli stupefacenti o contro la proprietà (furt o\, rapina)\, che il 15% dei carcerati sia classificato come tossicodipend ente e che oltre il 30% non abbia la cittadinanza italiana. La funzione ri abilitativa del carcere rimane una dichiarazione della propaganda di Stato per rendere più accettabile una situazione che di riabilitativo non ha nu lla. Come può essere riabilitativo un luogo dove si vive in 3 metri quadra ti di cella\, dove l’assistenza medica è garantita solo quando si tratta d i psicofarmaci\, dove si muore per mancanza di cure adeguate e per suicidi o (67 i suicidi da inizio 2022)?
\nSe dentro come fuori dalle carcer i le condizioni degli oppressi e delle oppresse sono sempre peggiori\, è c hiaro come per lo Stato diventi fondamentale recidere ogni potenziale lega me di solidarietà. Lo vediamo nel nostro quotidiano dove\, da anni\, quals iasi dimensione collettiva o comunitaria viene continuamente posta sotto a ttacco. Dalla precarietà e dal ricatto che caratterizzano ogni condizione lavorativa\, passando al massivo ricorso della tecnologia per mediare ogni forma di comunicazione e scambio\, alla soppressione pressoché totale di spazi fisici di aggregazione che non rispondono alla logica del profitto\, sino alla puntuale costruzione di “nemici pubblici” contro cui\, ci vien detto\, ogni strumento repressivo è lecito.
\nL’emarginazione dell’i
ndividuo passa dunque anche dal carcere\, strumento per eccellenza finaliz
zato ad annichilire l’individuo attraverso l’isolamento dalla sua comunità
di riferimento (che sia quella affettiva\, politica o altra). Al suo inte
rno\, nel corso degli anni\, sono nati circuiti pensati per determinati re
ati\, come quelli di Alta Sicurezza (AS)\, e il regime di carcere duro del
41bis. Quest’ultimo è stato istituito sulla scia della cosiddetta lotta a
lla mafia e sull’onda emotiva della strage di Capaci. Il clima di paura e
il mostro da annientare sono stati la cornice che ha reso questo strumento
socialmente accettabile. Isolamento totale per anni\, discrezionalità tot
ale e possibilità di rinnovare continuamente questo stato detentivo\, limi
tazione nel tenere beni personali (come la foto di un proprio caro) in cel
la\, divieto di ricevere libri dall’esterno\, censura della posta e così v
ia. Queste sono solo alcune delle condizioni imposte per legge ai prigioni
eri e alle prigioniere in 41 bis\, ma ad esse si aggiungono quelle “discre
zionali”: schermatura delle finestre con pannelli di plexiglas\, sezioni p
oste sotto terra come quella del carcere di Bancali\, primi due anni in to
tale isolamento. L’obiettivo del regime è duplice: da un lato indurre il p
rigioniero a denunciare altre persone\, a “collaborare” per riguadagnare u
n po’ di vivibilità purché si getti nelle segrete medievali qualcun altro.
\nDall’altro\, isolare in modo totale l’individuo\, spezzare ogni le
game sociale sia dentro che fuori le mura\, renderlo disumano e annientarl
o.
Come sempre\, l’applicazione di nuovi e più gravosi strumenti r
epressivi riguarda inizialmente chi già rientra nella classificazione di “
nemico pubblico” e poi\, una volta passati nell’assetto legislativo e nell
’immaginario sociale\, viene estesa anche ad altri. E così il 41 bis è sta
to esteso nel 2005 ai prigionieri/e politici delle BR-PCC Morandi\, Mezzas
alma\, Lioce e Blefari\, quest’ultima uccisa proprio dalle pesanti condizi
oni di questo regime. Ora\, come dimostra il caso di Alfredo\,
\ntocc
a agli anarchici. E domani chissà.
Un altro tassello dell’annienta
mento del singolo e della sua possibilità di essere parte di una comunità
umana è l’ergastolo ostativo\, strumento con cui lo Stato condanna l’indiv
iduo a un fine pena mai\, senza se e senza ma. Tra i tanti ergastolani\, r
icordiamo Mario Trudu\, morto di carcere in Sardegna dopo una vita rinchiu
sa tra le sbarre. A chi è sottoposto all’ergastolo
\nostativo sono ne
gati tutti i benefici\, in nome di una valutazione sulla “pericolosità” de
l soggetto basata sul rifiuto di collaborare con lo Stato\, su legami veri
o presunti con la criminalità organizzata o con la lotta politica\, o sul
la mancata partecipazione all’opera “rieducativa”.
\nL’isolamento\, t
uttavia\, si configura anche quando non vengono applicati strumenti partic
olarmente afflittivi di cui abbiamo parlato\; ci riferiamo ad esempio all’
utilizzo di strumenti punitivi interni al carcere\, quali l’applicazione d
el regime 14 bis\, o le svariate condizioni di isolamento de facto.
La storia della Sard
egna\, oltre a essere storia di conquista e colonizzazione\, è anche stori
a di carcerazione. L’introduzione del carcere avviene nel XVIII secolo con
l’avvio della cosiddetta modernità\, la sua affermazione passa attraverso
la definizione del banditismo come piaga sociale ed endemica della Sardeg
na.
\nCon il Regno d’Italia la Sardegna diviene il luogo in cui chiud
ere “gli irregolari”\, cioè tutti coloro che non accettano le leggi del nu
ovo Stato o che\, ridotti in miseria\, cercano fuori dalla legge spazi di
sopravvivenza.
\nAncora\, con la ristrutturazione del sistema peniten
ziario degli anni ‘70 del Novecento\, essa diventa il luogo di detenzione
e tortura prima per i detenuti accusati di reati di mafia poi per i prigio
nieri politici e ribelli. Con l’istituzione delle “carceri speciali”\, ben
due delle prime cinque strutture individuate a tal fine si trovano sull’i
sola.
D’altronde l’espandersi e l’evolversi del sistema carcerario sardo è da sempre legato a doppio filo con i momenti chiave della sua col onizzazione da parte dello Stato. Si pensi alla strenua opposizione contro l’esportazione della proprietà privata da parte dei sabaudi nei primi del l’800\, al susseguirsi degli scioperi dei minatori nei primi del Novecento \, passando alle lotte contro l’imposizione delle industrie petrolchimiche nel secolo scorso\, oppure contro le servitù militari.
\nL’ultima p
agina di questa politica è stata\, come già accennato\, il Piano Carceri d
el 2009 che oltre ad aumentare notevolmente la capacità detentiva dell’iso
la\, per la prima volta ha predisposto la costruzione di un carcere apposi
tamente progettato per l’applicazione del 41 bis: Bancali.
\nIn total
e ad oggi ci sono 10 strutture detentive di cui 5 carceri speciali\; 3 dif
ferenti 41 bis sparsi nel territorio e un quarto in costruzione.
P erché abbiamo sentito la necessità di scrivere tutto questo in vista della manifestazione di fine ottobre in solidarietà ad Alfredo e tutti i prigio nieri e le prigioniere? Perché pensiamo che oggi più che mai sia necessari o inserire la lotta contro il carcere all’interno della nuova cornice poli tica e sociale nella quale stiamo vivendo. Un mondo dove il controllo è se mpre più pervasivo e dove l’isolamento del prigioniero è speculare all’iso lamento di ogni individuo. Gli strumenti messi in campo sono molteplici\, ma l’obiettivo sembra comune: distruggere la dimensione comunitaria dell’i ndividuo\, annichilire ogni possibilità di deviazione rispetto all’ordine costituito.
\nA chi quell’ordine costituito ha messo in discussione nelle parole e nei fatti va tutta la nostra solidarietà. Con chi lotta con ogni mezzo necessario contro la disumanizzazione dell’individuo saremo al fianco.
\nPer Anna\, Alfredo\, Juan e tutte le prigioniere e i prigionieri che lottano saremo in strada il 29 Ottobre e oltre.
\nFuori Alfredo dal 41 bis! Chiudere il 41 bis! Liberi tu tti\, libere tutte!
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