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PRIMAVERA LEGNANESE

Nella serata di sabato 23 marzo un folto gruppo di ragazzi di Legnano e dintorni si sono ritrovati davanti al Parco Castello portando musica, banchetti e spettacoli di giocoleria col fuoco.
Il “Collettivo cani sciolti” in un volantino distribuito durante l’iniziativa spiega le motivazioni che hanno spinto il gruppo ad organizzarsi: “Qualcuno ha deciso che la normalità è questa: telecamere ad ogni angolo, l’insicurezza sociale ed economica, la paura dell’altro, gli spazi privati e inutilizzabili, vuoti, spenti, morti come loro vogliono morta la nostra rabbia e la nostra voglia di restare vivi e pulsanti […] Il nostro desiderio, quello che ci sta cuore e chi ci anima, è che i luoghi che ci circondano tornino a vivere. Tornino a pulsare di amore e di ogni forte emozione”.
Sono stati realizzati anche dei graffiti, in particolare due di notevole grandezza che recitano: AZIONE ANTIFA e UNITED AGAINST RACISM.
In una città che ha visto in un solo mese l’apertura di due sedi fasciste, La Gorgone di CasaPound e Avalon di Lealtà Azione, c’è chi ha deciso di non rimanere indifferente e di contrastare i loro messaggi di discriminazione e oppressione, portando messaggi di libertà e eguaglianza organizzandosi lontani da logiche di profitto e autorità.

CORRE, CORRE!

L’attacco repressivo di queste settimane può avere diverse chiavi di lettura. Una è sicuramente quella di intimidire, di rompere i legami di solidarietà, di isolare gli arrestati.
Ecco un primo parziale riepilogo della solidarietà:

Appiano Gentile (CO)

10 febbraio 2019
Striscione dei Masnada Ultras

 

Saronno (VA)

11 febbraio 2019
Sottopasso della stazione

 

Limbiate (MB)

17 febbraio 2019
Striscione Masnada Ultras

Saronno (VA)

20 febbraio 2019
Presidio a Saronno contro la Lega e il governo

Legnano (MI)

21 febbraio 2019
Scritta solidale sulla sede della Lega Nord di Legnano
21 febbraio 2019
La statua simbolo della Lega Nord addobbata con striscione di solidarietà: “CONTRO LA REPRESSIONE LIBERI TUTTI”

 

PRESIDIO A LEGNANO

In un freddo pomeriggio di fine autunno, domenica 16 dicembre 2018, un gruppo di circa 40 persone hanno presidiato, in Piazza IV Novembre a Legnano, contro il decreto Salvini “Decreto Sicurezza”.

In una città in cui i fascisti negli ultimi mesi hanno aperto 2 sedi.

La presenza in piazza è stata partecipata e alla fine del presidio, raccolti gli striscioni, che erano stati messi  nei pressi del presidio, si sono diretti verso la vicina piazza per distribuire dei  volantini.

LEGNANO CONTRO CASAPOUND

Nella giornata in cui è stata inaugurata la nuova sede di CasaPound la città di Legnano ha vissuto un pomeriggio con un andamento un po’ diverso rispetto al solito. Un nutrito ed eterogeneo gruppo di antifascisti si è dato appuntamento in un parchetto adiacente al centro città. Nel corso del pomeriggio in un centinaio hanno cercato di raggiungere l’inaugurazione dell’ennesima sede fascista in città per far sapere ai fascisti del terzo millennio cosa ne pensano a riguardo. Ovviamente la Polizia intervenuta in forze ha impedito l’avvicinamento, i manifestanti sono riusciti però a girovagare per la città e a farsi sentire dagli indomiti fascisti, che sono rimasti a brindare nella nuova sede.

NUOVA SEDE DI CASAPOUND A LEGNANO

Ecco il tris. Dopo la sede di Fratelli d’Italia a Saronno e quella di Lealtà Azione a Legnano ecco la sede di CasaPound, anch’essa a Legnano.
Inevitabile a questo punto scorgere il dipanarsi di un progetto, relativo alla zona compresa tra il nord milanese e il basso varesotto. Si sono infatti moltiplicate iniziative e sigle della galassia relativa all’estrema destra.
Nel giro di pochi mesi questa zona è stata protagonista prima dell’incontro di Accademia 19 a Ceriano Laghetto, le aperture delle sedi sopra citate, un incontro al MILS di Saronno organizzato dall’ex consigliere Alfonso Indelicato e Ordine Futuro, oltre altri numerosi eventi, alcuni passati altri già in programma nelle città di Legnano e Saronno.
Mala tempora currunt sed peiora parantur.

FASCISTI A LEGNANO

Lo scorso 8 settembre a Legnano ha aperto al pubblico la nuova sede dei fascisti di Lealtà Azione, il progetto politico che è diretta emanazione della Skinhouse di Bollate.
Lealtà Azione ha l’ambizione di diventare in poco tempo una realtà politicamente solida ed estesa sul territorio nazionale. L’ambiente da cui arrivano questi figuri è il circuito hammerskin, in particolare il gruppo che fa riferimento alla Skinhouse di Bollate. Il progetto politico è evidente: uscire dal ghetto, rifiutare l’immaginario legato ai naziskin, darsi una nuova verginità politica e radicarsi nel territorio, puntando ad avere consenso e seguito tra la popolazione.
Per una realtà di naziskin è stato decisamente un cambio radicale, questo cambio ha ricevuto diversi seguiti (col tempo si sono affiliati a Lealtà Azione, e al progetto nazionale chiamato Feder-azione, diverse realtà nazionali del circuito hammerskin come Firenze, Genova e Catanzaro), ma non ha ricevuto consenso unanime nella galassia dei naziskin, tant’è che Do.RA (Comunità Militante dei Dodici Raggi) ha deciso di proseguire col proprio nome e il proprio progetto, che poco si integra con quello di Lealtà Azione.
A livello locale i vertici di Lealtà Azione sono quella generazione di naziskin che nei primi anni duemila si è resa protagonista di aggressioni a chiunque non rappresentasse il prototipo dell’italico vigore: alternativi, omosessuali, stranieri, sovversivi etc.
Stefano Del Miglio, leader di Lealtà Azione, era nel gruppo che assalì diversi compagni fuori da Conchetta nel 2004, insieme a Pedrazzoli e altri nazisti dello stesso gruppo. Il progetto politico di Lealtà Azione prevede il diffondersi a macchia di leopardo di sedi e gruppi affliati. Attorno a Bollate, sede della skinhouse aperta nel 2009 e vero cuore pulsante del progetto, negli anni hanno aperto diverse sedi:
Milano, via Giuseppe Govone 35, “Avamposto”
Milano, via Vittorio Pareto 16
Monza, via Dante 3, “Valinor”
Lodi, via Milite Ignoto 8, “Vallum”
Magenta-Abbiategrasso, via Damiano Chiesa 19, Abbiategrasso, “Astrea”
Firenze, via Mario Pagano 12, “Il rifugio”
Genova, viale Cembrano, Sturla, “La superba”

E infine:
Legnano, viale Gorizia 72/A, “Avalon”

E’ evidente che tante sedi, tanti progetti, necessitano di una cassa costantemente rifornita di denaro.
Sugli ingenti fondi di Lealtà Azione ci ritorneremo.
Per ora ci interessa soffermarci sul progetto. Anche sui social e in generale sul web è in corso una ridefinizione dell’identità di Lealtà Azione, sempre più “politica”. Questo, naturalmente, non significa niente affatto che i nazisti hanno deposto le lame e sono ora docili agnellini, tutt’altro. Significa che i due piani su cui agiscono sono ad uno sguardo ingenuo sempre più divisi, restando ovviamente entrambi parte dello stesso agire politico. La scommessa di questi anni è quella di governare. Ci sono riusciti a Monza con l’assessore allo sport, ci sono riusciti facendo entrismo nella Lega Nord con Stefano Pavesi in zona8 a Milano. L’ambizione è prima o poi quella di non doversi più mascherare indossando abiti altrui, ma di presentarsi col proprio simbolo.

Perchè Legnano
Legnano perchè dopo essersi sviluppati nel sud milanese con Magenta-Abbiategrasso e Lodi, a nord est con Monza, avevano bisogno di una sede nel nord/nord ovest milanese.
Ci provarono ormai tre anni fa con Saronno, prima organizzando un evento tramite la sigla Wolf of the ring, patrocinato dalla giunta Fagioli (Lega Nord) e assessore Guaglianone (Doma Nunch), poi organizzando un incontro contro l’aborto all’auditorium Aldo Moro insieme a FdI e l’allora consigliere comunale Alfonso Indelicato e infine organizzando un concerto dei Malnatt all’Old Jesse in via Maestri del Lavoro.
La risposta degli antifascisti fu convincente, e i nazisti cambiarono mira.
Escludendo le altre città in provincia con realtà conflittuali, escludendo Busto Arsizio che nella galassia dell’estrema destra è già occupata, rimaneva Legnano, e così è stato.
A riprova di come il progetto prevedesse inizialmente la sede a Saronno c’è il fatto che responsabile della sezione legnanese è Alessandro Liburdi, classe 1993, aspirante hammerskin del saronnese che ha fatto inizialmente da trait d’union tra il mondo di Lealtà Azione e l’estrema destra saronnese, nella fattispecie Fronte Ribelle e Doma Nunch.

E allora?
Tirando le fila del discorso appare evidente il progetto politico di Lealtà Azione, che necessita di una verginità tanto politica quanto “giudiziaria”. È per questo che Lealtà Azione, in questa fase, non ricerca la guerra tra bande contrapposte. Questo non significa affatto che non usino la violenza, solo viene fatta secondo tempi e modi che reputano non inficiare il consenso che stanno ricercando.
E quindi va bene fare appostamenti notturni a chi esce da un circolo di aggregazione a Saronno va meno bene ritrovarsi manifestazioni e azioni dirette contro le proprie iniziative, perchè questo macchia l’immagine candida e pura che vogliono darsi.
E quindi?

Le note musicale non sono che cinque, ma le loro melodie sono così numerose che nessuno può dire di averle udite tutte.
I colori fondamentali non sono che cinque, ma le loro combinazioni sono così tante che nessuno può immaginarle tutte.
Cinque soltanto sono i sapori, ma le loro mescolanze sono così varie che nessuno può dire di averle gustate tutte.
Le azioni d’attacco in battaglia sono soltanto due: l’attacco frontale ordinario e quello laterale di sorpresa, ma le loro combinazioni sono infinite e nessuno può dire di conoscerle tutte.
Sun Tzu, L’arte della guerra

NELLA COLTRE

LIMBIATE
Due ragazzi di 14 e 16 anni si sono divertiti a bruciare i giochi dei bambini nel parco pubblico di via Alleanza, a Limbiate. I ragazzi sono stati sfortunatamente denunciati per danneggiamento. Sempre a Limbiate quattro ragazzi sono stati sorpresi mentre a sassate rompevano i finestrini di un furgone Ford Transit. Tre sono scappati, uno è stato fermato: un 15enne è stato denunciato.

SARONNO
Dieci giorni fa le telecamere di videosorveglianza comunale sono state nuovamente messe fuori uso. Il Comune di Saronno dovrà far fronte, oltre alle ingenti spese di installazione, anche a quelle riparazione.

BUSTO ARSIZIO
La notte tra il 7 e l’8 novembre due ragazzi sono stati beccati dopo aver dipinto alcuni vagoni Trenord e un muro della ferrovia. Sarebbero stati incastrati da alcune loro foto appena scattate che ritraevano i convogli appena verniciati.

LEGNANO
Ha tentato di rubare merce per quasi duemila euro all’Esselunga di via Sabotino. Dopo aver riempito a dovere il carrello della spesa il 50enne si è avvicinato ad una porta di emergenza, poi un colpo sul maniglione anti panico ed è uscito. Gli addetti alla vigilanza si sono messi all’inseguimento, facendo chiamare prima il 112, e lo hanno preso poco dopo.

GALLARATE
Occupazione abitativa sgomberata nelle case popolari di via MonteLeone a Gallarate: la Polizia Locale e l’Aler sono intervenute nella mattina di venerdì 10 novembre per sgomberare un appartamento di proprietà pubblica che era stato occupato nella notte da una famiglia, con tre minori. «A Gallarate applichiamo la tolleranza zero sulle occupazione abusiva di immobili di proprietà pubblica» commenta l’assessore ai servizi sociali Paolo Bonicalzi. «L’intervento di oggi valga da monito per tutti: abbiamo occhi ben aperti, per intervenire immediatamente e per evitare che gli alloggi finiscano in mano di chi non ne ha diritto. Oggi non è stato necessario usare le maniere forti, ma si sappia che che siamo pronti a farlo se sarà necessario. A Gallarate la casa è un diritto ma per chi questo diritto ce l’ha».

MA QUALI MELE MARCE!

Non ci stiamo stupiti di fronte all’uscita, a dir poco infelice, della Serracchiani, poi ripresa da Salvini e addirittura da Forza Nuova. Secondo la governatrice piddina del Friuli ci sarebbero violenze sessuali più inacettabili di altri, a seconda del colore della pelle di chi la compie.
Non ci stupiamo nemmeno nel sapere che Matteo Portone, poliziotto al momento sospeso dal servizio, si è presentato nei giorni scorsi al Tribunale di Legnano per il processo a suo carico. E’ accusato infatti di avere sia perseguitato sia malmenato ripetutamente la sua ex fidanzata. Sbattuta al muro, presa a calci sulla schiena e pugni in faccia.
Un rispettabile cittadino che faceva il suo lavoro con dignità.