Documento preparatorio di
Ferry.Byte all'incontro del 12-13 gennaio
Bolliamo la SIAE con la GNU Economy
Lunedi' 15 gennaio 2001 dalle 15.00 alle 18.00 siete tutt* invitat* a
partecipare al corteo telematico che si terra' contro la SIAE e per la
liberta' dei saperi
Ora fate un respirone, chiudete gli occhi e contate fino a dieci... il
vostro istinto non vi ha gridato di partecipare senza indugi ? ahi ! brutto
segno, cercheremo quindi di rimediare con un po' di argomentazioni razionali...
AAA cercasi netstriker - www.netstrike.it:
Il netstrike e' una manifestazione di pensiero politico. Se credete quindi
nella rappresentazione diretta del proprio sentire, siete favorevoli alla
libera circolazione dei saperi e non sopportate la SIAE allora e' fatta !
PROPOSTE INDECENTI - www.siae.it:
Viceversa se sapete poco della Societa' Italiana Autori Editori o piu'
probabilmente siete informat* male allora vi offriamo (gratis!) un paio di
spunti di riflessione veramente HARD...
- Fare fotocopie di libri costera' 65 lire in piu' a copia grazie
all'accordo per la qualificazione e la modalita' di riscossione dei diritti
d'autore relativi alla fotocopie dei libri - accordo siglato con la
Confederazione Nazionale Artigianato e Piccola e Media Impresa e
Confartigianato in rappresentanza delle copisterie italiane, la somma
aumentera' gradualmente fino a raggiungere le 135 lire nel 2005 quale
compenso per le fotocopie effettuate nei limiti del 15 per cento di ciascun
volume secondo il dettato della legge. Non vi basta? forse non lo sapete ma
tasse simili pro-siae esistono anche in altri casi come per l'acquisto di
cassette e videocassette vergini, a prescindere dell'utilizzo che fate del
vostro VHS - magari come zeppa per il comodino traballante; infatti si
suppone che i supporti vengano utilizzati sempre e comunque per duplicare
illegalmente originali bollati siae e quindi si paga anticipatamente una
quota risarcitoria per le presunte malefatte... per la siae e' sempre Natale !
- Il bollino siae - vera unita' di misura della limitazione della
circolazione dei saperi in Italia - e' una tassa che nel mondo abbiamo la
sfortuna di condividere seppur in forma diversa con il solo popolo del sol
levante e consiste nell'apposizione forzata di un rettangolino di carta (da
comprare naturalmente dalla Siae) su qualsiasi supporto su cui sia ritenuto
stampato un prodotto autoriale da "proteggere" e posto in commercio o
ceduto a fine di lucro, indipendentemente dal fatto che l'autore in
questione sia o non sia iscritto alla SIAE !?! (ricordiamoci che la difesa
dei propri diritti morali puo' avvenire in altre forme quali la spedizione
di una raccomandata a se stessi o a un Notaio con l'opera inclusa, da non
aprire se non in caso di controversie e senza pagare tasse alla Siae, e che
la soddisfazione dei diritti economici per la realizzazione di una propria
opera non risulta sinceramente troppo difficoltosa in questa societa' di
libero mercato)
EXCURSUS GIURIDICO - www.ecn.org/crypto/law:
La nuova legge sul diritto d'autore, i casi ripetuti di censura, la
Conferenza Europea sui Brevetti, l'arroganza della BSA, la proposta Abruzzo
di imbavagliamento della informazione online, la questione Cavazza: ecco
alcuni fra i piu' recenti tentativi per mettere un bavaglio alla liberta'
d'espressione in Rete e cercare di arginare la straripante condivisione di
risorse in Rete.
La tutela legale del copyright in Italia e' sempre stata feroce e
contemporaneamente anacronistica se confrontata con lo sviluppo
tecnologico. Si passa dai 50 ai 70 anni di tutela per evitare la perdita di
guadagno della Mondadori sulle opere di Pirandello e si fa subito rientrare
in questo regime di tutela anche il software malgrado vada in soffitta dopo
pochi mesi. Essendo un paese ricco di beni artistici si pensa bene nel '94
con la legge Ronchey di istituire un tariffario per la riproduzione in
qualsiasi forma degli stessi, ma e' con le Nuove norme di tutela del
diritto d'autore (2000) che il legislatore nostrano - su palese pressing di
lobbies quali appunto la Siae e la BSA - raggiunge il massimo del cattivo
gusto irrigidendo ulteriormente le sanzioni previste, introducendo il
meccanismo della gogna, aumentando i profitti diretti e indiretti per la
Siae anche tramite una piu' capillare applicabilita' del famoso bollino
fino a chiamare in causa le Questure per monitoraggio delle attivita'
editoriali e distributive. Emergono altresi' sempre dalla legislazione e
dalla giurisprudenza alcune vie di fuga da questa galleria degli orrori
rapprentate dalle UTILIZZAZIONI LIBERE previste dalla stessa legge sul
diritto d'autore del 1941, e una serie di SENTENZE che hanno interpretato
in senso (si potrebbe dire quasi) libertario le pur rigide norme nostrane.
Va inoltre non solo ricordato ma rivendicato che i prodotti d'autore
circolanti sotto LICENZA GPL non risentono - qualora distribuiti non a fini
commerciali e di lucro - delle tasse sul sapere pocanzi riportate, e che la
diffusione di Free software, quanto meno auspicato da piu' parti nella
Pubblica Amministrazione, farebbe almeno cessare il vampirismo parassitario
della cordata potentissima del software proprietario - ricordandoci la
vecchia ma pur sempre valida regola che la miglior maniera di spiazzare
l'avversario e' quella di non accettare le sue regole di conflitto.
TAVOLE ROTONDE - http://strano.net/news:
Confermando un'attitudine sociale della scena hacker italiana, una serie di
incontri e' confermata a Bologna per il 19-21 gennaio e a Milano per il
12-13 gennaio sul tema "E-ditoria e GNU economy: liberta' di accesso e
circolazione dei saperi" durante i quali numerosissimi
autori-editori-musicisti-giornalisti-esperti_di_diritto si confronteranno
sull'opportunita' di mettere in pratica alcune...
VIE DI FUGA - www.ecn.org/loa:
-
La prima proposta prende spunto curiosamente da una norma fascista del
'39 tuttora in vigore che, elaborata a fini di controllo sociale, prevede
per ogni stampatore l'obbligo di consegnare per qualsivoglia suo stampato o
pubblicazione, quattro esemplari alla Prefettura della Provincia nella
quale ha sede l'officina grafica, ed un esemplare alla locale Procura del
Regno (ora Prefettura). Dei quattro esemplari ricevuti, la Prefettura
trattiene uno per l'adempimento delle funzioni di sua competenza, e
trasmette gli altri tre, rispettivamente, uno alla Presidenza del Consiglio
dei ministri (Ufficio stampa), uno alla Biblioteca Nazionale Centrale di
Firenze ed uno alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Paradossalmente
si arriva cosi' da un movente da Grande Fratello orwelliano a una prassi
che garantisce alle biblioteche pubbliche principali il deposito di
qualsivoglia stampato. Da tempo le associazioni di bibliotecari premono
affinche' venga approvata una proposta di legge (progetto di legge - n.
3610) piu' consona alle attuali esigenze culturali, e contemporaneamente si
comincia a parlare di biblioteche digitali - come ad esempio il progetto
dafne - http://www.cib.unibo.it/dafne/ferrara.html.
La prima via di fuga proposta e' quindi quella di ottimizzare questi
progetti di deposito pubblico delle opere culturali prodotte, considerando
Internet - attraverso lo sviluppo da parte di un ente pubblico di un sito
specifico - come la BIBLIOTECA DIGITALE UNIVERSALE per eccellenza dove ci
sia l'obbligo e non solo la possibilita' di depositare e mettere
liberamente a disposizione un'opera prodotta (sia essa stampata su carta
oppure realizzata su altro supporto).
Siamo piu' che convint* che questo
tipo di operazione non danneggerebbe alcun editore (oramai anche grandi
editori come Einaudi e Apogeo sperimentano soluzioni del genere www.strano.net/copydown) mentre salvaguarderebbe il diritto di accesso ai
saperi di chi si connette alla Rete (rendendo di conseguenza necessaria
anche una campagna per la diffusione di posti di accesso pubblico alla
Rete, e perche' no, nelle stesse biblioteche locali)
- Se la prima proposta richiama una delle parole magiche del 2000
(Internet) cosi' la seconda proposta richiama alla mente un'altra icona
della cultura contemporanea: Linux.
Infatti cosi' come per il software, la circolazione di licenze GNU per la
documentazione nota come Free Documentation License [FDL - www.gnu.org/copyleft/copyleft.html#translationsGFDL
] puo' rappresentare una
soluzione legittima per aggirare l'accerchiamento di tasse e vincoli sempre
piu' frequenti alla libera circolazione dei saperi.
Lo scopo di questa
licenza e' di rendere un manuale, un testo o altri documenti scritti,
"liberi" nel senso di assicurare a tutt* la liberta' effettiva di copiarli
e redistribuirli, con o senza modifiche, a fini di lucro o no. In secondo
luogo questa licenza prevede per autori ed editori il modo per ottenere il
giusto riconoscimento del proprio lavoro, preservandoli dall'essere
considerati responsabili per modifiche apportate da altr*.
E' una licenza
"copyleft": cio' vuol dire che i lavori che derivano dal documento
originale devono essere ugualmente liberi. Secondo questa licenza si puo'
copiare e distribuire il documento con l'ausilio di qualsiasi mezzo, per
fini di lucro e non, fornendo per tutte le copie questa stessa licenza, le
note sul copyright e l'avviso che questa licenza si applica al documento, e
che non si aggiungono altre condizioni al di fuori di quelle della licenza
stessa.
Cosi' come la GPL non e' stato un freno economico bensi' un
propellente a un'economia di nuovo tipo (GNU economy? ;-) cosi' la FDL
potrebbe essere anche in Italia - HOPS edizioni e' uno dei primi esempi -
un sistema per garantire, insieme, meccanismi economici e libera
circolazione dei saperi
siamo sicur* che grande sara' la partecipazione al netstrike e a questi due
incontri
se l'editoria ufficiale e gli enti pubblici non recepiranno gli input di
una nuova e-ditoria e di una gnu-economy subiranno un output dalla storia,
e se non sara' un netstrike, una risata li seppellira'...
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