Forse sono stati "i comunisti", forse le stesse compagnie colpite,
ma certo non è colpa degli hacker se i più rinomati e frequentati
siti Internet statunitensi sono stati paralizzati da un
misterioso quanto massiccio attacco. Sono gli stessi pirati
telematici di professione a dirlo, su una delle loro più famose
pagine web: 2600.com, la rivista culto dei telematici accaniti.
"Siamo dispiaciuti per gli attacchi ai siti commerciali, ma non
possiamo permettere che si dia la colpa agli hacker", si legge
nella home page di 2600.com.
Secondo gli hacker di professione, quegli altri, gli sconosciuti
che hanno messo in atto il sabotaggio, hanno scopi ben precisi:
"potrebbe essere opera di qualcuno che ha perso i risparmi di una
vita nel commercio elettronico, o dei comunisti, o delle stesse
compagnie". D'altra parte, scrivono i redattori di 2.600.com,
"chi avrebbe i vantaggi maggiori da un'ulteriore diffamazione
dell'immagine degli hacker e di una maggiore restrizione della
libertà individuale?". Certo, gli autori del sabotaggio non sono
per forza dei superesperti perché, spiegano i pirati informatici,
non servono particolari abilità da hacker per far funzionare un
programma, come è accaduto in questi giorni.
E loro, gli incursori telematici, al loro buon nome ci tengono.
Hanno pagine specializzate su Internet nelle quali disegnano la
personalità del perfetto hacker. Su www.thefuturesite.com/catman
c'è la lista dei libri, il dizionario, la storia e le strategie
degli hacker.
Vengono poi indicati i film e riportate interviste ai pirati
informatici che aprono ai neofiti le porte della grande rete
mondiale.