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Seminario
UNA RAGNATELA SULLA TRASFORMAZIONE
Facolta' di Scienze Politiche - Firenze, febbraio 1998



Telematica e diritti: l’esperienza dell’Associazione Isole nella Rete

Le nuove tecnologie di comunicazione digitale, ormai nemmeno tanto nuove, consentono molti approcci ed usi differenti: da quelli personali, a scopo di svago, gioco e intrattenimento, di lavoro e formazione, a quelli collettivi, con finalita' politica e sociale. Qui e' di questi ultimi casi che ci interessa parlare.
Le minoranze politiche e sociali, in particolare quelle non-istituzionali, hanno avuto un rapporto privilegiato con la telematica fin dal suo primo diffondersi, grazie alla sua relativa facilita' d'accesso dovuta ai bassi costi e all'assenza di una normativa eccessivamente strutturata, alla possibilita' di un uso orizzontale, multidirezionale e articolato.
Un rapporto favorito - negli ultimi anni - non solo da elementi di ordine tecnico ed economico, ma anche dalla ricaduta sociale dei mutamenti produttivi, dalla disponibilita', all'interno della societa', dei saperi necessari ad utilizzare in modo evoluto queste tecnologie.
Stampa, radio e televisione comportano una modalita' comunicativa monodirezionale e centralistica, alti costi e la presenza di una legislazione molto restrittiva e burocratizzata, che mirano a sottoporli a un forte controllo da parte dei poteri politici ed economici e ad escluderne l'accesso attivo alla maggior parte dei soggetti presenti nella societa'.
E' necessario precisare che dal punto di vista funzionale - ed e' il punto di vista che qui interessa affrontare - la telematica non sostituisce, se non in modo molto parziale, gli altri media, ma ne e' piuttosto un'estensione, una forma di evoluzione, se vogliamo, ma comunque si tratta di un altro medium con proprie caratteristiche peculiari e distintive, alcune delle quali, per quanto estremamente interessanti per chi si occupa di telematica, per ora non hanno ricadute significative in termini di un loro uso sociale immediato.
Va quindi premesso che l'approccio di questo intervento e' estremamente parziale, pone la sua attenzione su di un aspetto circoscritto e trascura altri punti di vista, probabilmente altrettanto se non piu' interessanti. Punti di vista orientati verso la sperimentazione, e quindi piu' capaci di approfondire e mettere a fuoco gli aspetti maggiormente innovativi della comunicazione telematica, che riguardano la sfera cognitiva, del linguaggio, delle relazioni personali.

Quello di Isole nella Rete e' un progetto di lavoro su internet a cui hanno dato vita nel 1996 diversi gruppi e persone che hanno iniziato ad occuparsi di comunicazione telematica da ben prima dell'avvento dell'uso delle reti come le conosciamo oggi, e che hanno inoltre la caratteristica comune di appartenere al "movimento dei centri sociali", ad un'esperienza concreta di militanza politica e di abitudine ad esercitare un punto di vista critico sul mondo.
Si tratta per lo piu' di soggetti che gia' avevano promosso tra la fine degli anni '80 e la meta' dei '90 la crezione di reti in tecnologia amatoriale: ECN (European Counter Network) e Cybernet in particolare, due esperienze cresciute parallelamente che sono andate progressivamente contaminandosi e intrecciandosi nel corso degli anni.
L’esperienza della rete ECN nasce con un forte orientamento verso l'uso della telematica quale strumento dell'agire politico, di dibattito e di collegamento tra centri sociali, collettivi, radio e riviste appartenenti all'area politica tradizionalmente definita dell'autonomia, un uso prevalentemente funzionalistico e strettamente connesso all'agire nel mondo concreto, che non scorda mai il duplice contenuto delle innovazioni tecnologiche: come possibili strumenti di progresso e contemporaneamente come possibili strumenti di sfruttamento dell'umanita'. 
I soggetti che si approcciano alla telematica da questo versante, in genere interessati ad un uso strettamente militante, finalizzato alla diffusione dei propri contenuti, arrivano spesso all'eccesso di considerare la telematica in maniera strettamente funzionalistica, riducendone la concezione a quella di una specie di telefax evoluto, un approccio  scarsamente disponibile alla ricerca ed alla sperimentazione, in molti casi incapace di relazione sulla rete, fino all'estremo di utilizzarne gli strumenti come una bacheca a cui appendere i propri volantini.
La rete Cybernet, anch’essa portatrice di forti elementi di critica politica e sociale, cresce attorno ai filoni delle controculture underground, pone maggior attenzione alla riflessione sullo strumento telematico e sugli aspetti di innovazione cognitiva e sociale che presenta l'affermarsi di un nuovo strumento di comunicazione con caratteristiche tanto peculiari. Sono i primi ed i piu' votati a fare ricerca sulle potenzialita' dello strumento ed a porre all'ordine del giorno la riflessione sulla nuova sfera dei diritti e del Diritto che prende via via corpo attorno ai nuovi media e in generale alla pervasivita’ del digitale in questo fine millennio.
L'eccesso di questo punto di vista sta nel rischio della deriva tecno-feticista, dell'idealizzazione del "mondo virtuale" come altro da quello reale: il mondo virtuale quale mondo della liberta', contrapposto a quello materiale, quale mondo delle costrizioni e di una vita eterodiretta, quando non vi e' nulla di piu' eterodiretto di un mondo che funziona secondo le modalita' pensate da chi ha scritto i programmi che servono a dargli funzionalita' e apparenza.

La diffusione dell'uso del PC e l'avvento della tecnologia web, grafica e ipertestuale, ha reso Internet uno strumento di comunicazione tendenzialmente di massa ed e' naturale che chi proveniva da precedenti esperienze - come i gruppi costituenti ECN e Cybernet - vi ponesse subito attenzione, avviando nuovi progetti basati su questa tecnologia, spesso ognuno per conto proprio. Cio' presentava degli limiti evidenti.
L'abbandono delle precedenti tecnologie e dei progetti che vi si erano sviluppati rischiava di portare anche allo scioglimento delle reti di relazioni e di collaborazione che si erano costituite negli anni.
La ricerca della disponibilita' di spazio web a costi contenuti portava tutti questi gruppi ad aprire i propri siti nei luoghi piu' disparati frammentandone la visibilita' nel gran calderone della rete.
L'uso di spazi forniti da terzi avrebbe reso difficile - e costosa - la possibilita' di disporre di servizi piu' articolati e complessi della semplice tecnologia web, come le mailing lists, per esempio.
Inoltre l'essere ospite altrui, sia pure con un regolare contratto di fornitura del servizio, espone ad ampi margini di arbitrio da parte dello stesso provider: i contratti di utilizzo dei servizi internet contengono sempre clausole in cui ne viene prevista la sospensione in caso di uso contro la legge e la morale comune. Cosi' non sarebbe possibile, solo per fare un esempio, pubblicizzare o sostenere le campagne per la legalizzazione e la liberalizzazione della marijuana, facendo inevitabilmente apologia dell'uso di un prodotto vietato dalla legge, e non sarebbe possibile la realizzazione di spazi dedicati alla comunita' omosessuale, dove, specialmente da parte maschile, l'esibizione del corpo e i comportamenti trasgressivi hanno una valenza comunicativa spesso importante. E via dicendo.

In seguito a queste considerazioni ed in coerenza con la necessita' di autonomia, sia nella gestione dei contenuti che nella possibilita' di configurare nuovi servizi senza dover rispettare limiti tecnici imposti dall'esterno, nasce l’Associazione Isole nella Rete con un progetto che si concretizza nel dotarsi di un proprio server, un'intero computer gestito direttamente ed in completa autonomia per fornire servizi di comunicazione telematica, oltre che ai gruppi "costituenti", anche a tutte quelle realta', quei soggetti interni o vicini ai percorsi dei centri sociali, che ne facciano richiesta.
Questo significa poter distribuire costi e impegno di gestione, rendere disponibili numerosi servizi differenti, secondo le necessita' del caso: spazio web, mail-box, mailing list pubblicabili su web, un server RealAudio (che permette di ascoltare on-line campionature musicali e intere trasmissioni radiofoniche, per esempio), presto un anonymous remailer, un servizio che permette di tutelare il proprio anonimato in rete.

La realizzazione di questo progetto ha significato anche creare nella rete un luogo di forte visibilita' per i soggetti che vi partecipano, soggetti che non sono piu’ solo quelli costituenti, poiche' una volta avviati ci siamo trovati a ricevere richieste di ospitalita' da realta' differenti e a volte anche lontane dal movimento dei centri sociali, ma pur sempre appartenenti alla cosiddetta "sinistra non istituzionale".
Tutto cio' si e’ realizzato riuscendo contemporaneamente a mantenere ad ognuno di questi soggetti la completa autonomia di progetto, di realizzazione e di gestione dei loro spazi sul server.
Siamo anche riusciti a realizzare una gestione economica tipicamente mutualistica, dove chi ha maggiori possibilita’ contribuisce maggiormente rendendo possibile fornire i servizi anche a chi non ha le risorse economiche necessarie a pagarli e in un contesto di mercato si troverebbe completamente escluso dall'uso di questo strumenti.

Poiche’ cio' che prevale nell'Internet massmediatizzata non e' un "mondo virtuale" altro dal mondo presente, ma e' piuttosto la rappresentazione del mondo materiale, una rappresentazione tesa a confermarci continuamente che questo e' il migliore dei mondi possibili, con una smaccata funzione di costruzione del consenso.
Nel dibattito costitutivo del progetto di Isole ha avuto un peso notevole la critica alla tecnologia web come forma tendenzialmente televisiva dell'uso della rete. Spettacolare, ricco di effetti speciali, ma sostanzialmente passivo. Tanto che ci si e' preoccupati di dare molto spazio ad altri dispositivi, al cui centro vi e' la produzione di contenuti e relazioni tra gli utenti, l'interattivita', il ruolo attivo degli utenti nella produzione di contenuti, in particolare le mailing lists.
Le mailing lists di isole sostengono quotidianamente le istanze zapatiste e le lotte di solidarieta' in Italia, fornendo un agile strumento di informazione, di discussione ma anche di organizzazione. Vengono distribuite informazioni quotidiane sulle lotte di liberazione del popolo kurdo, sulla situazione albanese, sulle lotte francesi dei sans papiers e dei disoccupati. Notizie - di prima mano - dalle scuole occupate, dai centri sociali e dal sindacalismo di base. Informazioni sui diritti civili nel nostro paese, sulla detenzione politica e sull'immigrazione, sulle tematiche dell'omosessualita', della lotta all’Aids e di quelle yes">  antiproibizioniste, sullo sviluppo delle tecnologie di comunicazione digitale, della legislazione, della riflessione teorica e della sperimentazione concreta ad esse legate, arrivando a realizzare anche dei collegamenti che mettono in comunicazione le tecnologie internet con quelle delle reti in tecologia amatoriale cosi’ da consentire una circolazione delle informazioni ancora piu’ ampia.

Tecnicamente tutto questo puo' essere asetticamente definito come attivita' di difesa e garanzia dei diritti civili. Per noi e' anche progetto politico, un piccolo contributo alla possibilita' di costruire una societa' radicalmente differente dall'attuale.
Il server di Isole ospita circa 100 soggetti differenti, soggetti che in molti casi convivono senza interagire, realizzando un curioso effetto condominio, mentre in altri casi hanno dato vita a processi di contaminazione, come quelli che hanno avvicinato sempre piu' "autonomi" e "cyberpunk", giusto per utilizzare definizioni tanto sintetiche quanto rozze e approssimative che sono state in voga a lungo, proprio per segnare inconciliabili differenze; in realta' ognuna di queste esperienze raccoglie in se' tutta la complessita' degli anni che stiamo attraversando e il saldo di questa relazione e' stato positivo per tutti.
Oltre ai soggetti piu' "tradizionali" - dai centri sociali alle associazioni - vi e' una presenza sempre maggiore di soggetti attivi in modo specifico nel campo della produzione culturale, dai fumetti alla spray-art, alla musica, con l'idea di ricostruire un'articolata unitarieta' di senso, andando oltre agli aspetti di espressione puramente politico-sociale. Vi e' il tentativo di spaziare in tutta la sfera di quanto vi e' di "altro" che dal mondo della relata' si affaccia su quello della sua rappresentazione digitale.

Ora, dopo quasi due anni di vita dell'associazione Isole nella Rete il nostro progetto naviga a gonfie vele, e' un punto di riferimento nello scenario della telematica sociale in Italia e probabilmente non solo, se ne sta allargando l'uso ad altri paesi, in particolare Francia e Spagna, continua ad accumulare esperienza e saperi, ad aggregare persone disponibili a collaborare e ad allargare reti di relazioni.
Relazioni che ne intrecciano saldamente il percorso con quello di altre esperienze consorelle: Strano Network di Firenze e Tactical Media Crew di Roma, in particolare.

In tutto questo una cosa importante, forse la piu' importante per non perdere la rotta, e' stata la capacita' di non feticizzare la tecnologia, di continuare a pensare alla rete come a un mondo virtuale ma non separato, non un altro luogo da qui, ma una parte di questo mondo reale e uno strumento per esservi ancora piu' presenti. Uno strumento al servizio dell'umanita', e non un'ulteriore mezzo per separare l'umanita' da se' stessa.