Una cellula della Federazione Anarchica Informale / Fronte Rivoluzionario Internazionale (FAI-FRI), di nome Circolo di Guerra Urbana Asimmetrica, ha rivendicato un attacco esplosivo contro i tribunali di Evelpidon di Atene, avvenuto all’alba di sabato 24 marzo. La polizia e i media istituzionali hanno inizialmente cercato di mantenere celato l’attacco mantenendo un rigido silenzio sull’accaduto, ma adesso hanno ammesso la sua esistenza dopo la pubblicazione della rivendicazione sul sito di Indymedia Atene. La bomba è esplosa in una guardiola della polizia dietro il tribunale, causando danni minori e nessun ferito.

Il lungo comunicato del Circolo di Guerra Urbana Asimmetrica dichiara tra l’altro:

“Sabato mattina, 24 marzo 2018
Abbiamo collocato un congegno esplosivo a tempo, di bassa intensità, contenente mezzo chilo di polvere da sparo, all’interno della guardiola sul retro dei tribunali di Evelpidon.
Sappiamo che il nostro dispositivo ha funzionato correttamente, perché quando eravamo ormai lontano dal luogo siamo riusciti a sentire il rumore della detonazione, avvenuta nel momento preciso in cui l’avevamo impostata per esplodere. Non sappiamo che tipo di danni materiali abbia causato dato che il nostro attacco è stato occultato dal regime.”

L’azione è stata realizzata in solidarietà con i compagni anarchici detenuti Konstantinos Giagtzoglou, Gerasimos Tsakalos, Nikos Romanos, Argyris Dalios, Dimitris Politis e Giannis Michailides, tutti recentemente condannati a eccessivamente lunghi anni di carcere in base alla draconiana legge antiterrorismo 187A.

L’attacco è stato realizzato anche come risposta diretta agli attacchi delle organizzazioni fasciste e dello Stato greco contro gli spazzi occupati a Salonicco, Atene e a Volos, e in memoria combattiva insurrezionale del compagno anarchico Lambros Foundas, membro del gruppo di guerriglia urbana Lotta Rivoluzionaria, ucciso dai proiettili di polizia il 10 marzo 2010.

Concludiamo questo resoconto con un’altro passo tratto dalla rivendicazione:

“Il nostro dolore, le nostre negazioni e le nostre affermazioni sono armate, vanno al contrattacco, diventano ostinate, diventano freddi calcoli di probabilità, si organizzano in modo informale e diventano collettive. Cessiamo di piangere ed eliminiamo tutte le esitazioni, avendo solo il nostro desiderio di vivere questa guerra di cui molti hanno detto moltissimo come la nostra unica guida. La guerra anarchica contro gli Stati, l’economia, il commercio, le nazioni, il patriarcato e contro tutte le forme di coercizione e di sfruttamento.”

(articolo redatto da Insurrection News in base alle informazioni pubblicate nei media corporativi greci e su Indymedia Atene)