Benché la solidarietà risulta sempre essere importante – sotto tutti gli aspetti – non possiamo condividere molte azioni che vengono sollevate in sostegno ai nostri affini, anche se sono sempre necessarie. Riteniamo che una parte importante di riconoscersi come rivoluzionari risiede nell’essere disposti – come lo sono – ad attaccare l’apparato statale e il capitale. In questo modo crediamo che la solidarietà deve trascendere le parole, forgiarsi nell’attacco e così trasformarsi in azione costante contro l’ordine. Perché il riconoscimento di affinità va accompagnato dalle complicità ed esperienze, che creano un legame indissolubile tra anonimi.” – Cospirazione Internazionale per la vendetta / Cellula deflagrante Gerasimos Tsakalos

Il 06 marzo 2018 i compagni Joaquín García Chanks e Kevin Garrido affronteranno la preparazione del processo in una percorso teatrale iniziato nel novembre 2015, quando entrambi sono stati arrestati.

In questa udienza saranno definite le prove della Procura Sud che saranno utilizzate nel futuro processo, dove si scatenerà la sua frenesia di repressione e castigo, questa volta utilizzando la legge sul controllo delle armi.

Il compagno Joaquin rischia:
– 15 anni di carcere per la collocazione dell’ordigno esplosivo contro il 12° commissariato (azione rivendicata dalla Cospirazione Internazionale per la vendetta / Cellula deflagrante Gerasimos Tsakalos)
– 4 anni e 6 mesi per porto illegale di armi (dopo aver sfuggito agli arresti domiciliari che dovevano iniziare nel giugno 2016, il compagno Joaquin viene arrestato dagli agenti della BIPE [brigata per le indagini speciali di polizia, ndt.] nel settembre dello stesso anno con addosso una pistola)
– 800 giorni per detenzione di munizione (munizione trovata nel momento dell’arresto).

Kevin invece è accusato di attentato alla Scuola di gendarmeria di San Bernardo (dove è stato arrestato), e di detenzione di materiale esplosivo, porto illegale di arma da taglio, di attentato all’azienda Chilectra (rivendicato dalla Cellula Karr-Kai), e come Joaquin per il fallito attacco contro il 12° commissariato. La procura chiede per lui più di trenta anni di carcere.

“L’orgoglio e la convinzione di posizionarci come entità rivoluzionarie forgiano in noi una dignità incrollabile, che non vacilla, questi non sono elementi che vengono riesumati per essere utilizzati come armi, ma fanno parte di una prassi costante nel nostro agire.” – Joaquin Garcia

Demolire gli ingranaggi dell’inquisizione democratica!
Solidarietà insurrezionale e antiautoritaria!