[…] continueremo a fomentare la discussione, a gettare semi di disordine

 dentro e fuori il solco del “movimento”…che questi semi germoglino

sovversione nella teppa e si incistino, velenosi, nelle carni degli ignavi.

Estate 2015, i redattori della Crocenera.

 

Il 6 settembre 2016 una manovra repressiva colpisce alcuni anarchici. Sette arresti e 30 perquisizioni in Piemonte, Lazio, Liguria, Sardegna, Emilia-Romagna e Campania.

Il provvedimento riguarda, tra gli altri, compagni già detenuti nel carcere di Ferrara: Alfredo e Nicola. Due individui che non hanno chinato il capo all’obbedienza, che non hanno porto l’altra guancia, che non hanno atteso ma hanno agito; uomini che si sono armati e hanno colpito il potere praticando l’azione diretta: la linfa vitale dell’Anarchismo. Essi hanno diffuso e rivendicato fieramente le loro pratiche regalando nuovi esempi alla storia incontenibile della ribellione.

Alessandro, Anna, Daniele, Emiliano, Marco, sono stati invece sottoposti ad arresto preventivo e sono in custodia cautelare con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo. Secondo le parole del gip Maurizio Caivano “andavano arrestati per evitare che potessero compiere ulteriori delitti della stessa specie, ovvero con finalità eversive.”

Mai nessuno riuscirà a dominare l’impetuoso turbine della rivolta, l’incontentabile fuoco che arde l’esistente in ogni momento. Non meravigliamoci se i porci del potere usano metodi forti contro individui ingovernabili; i loro strumenti di controllo mostrano l’efficacia dell’azione diretta distruttiva e forniscono energia utile a migliorare e continuare l’attacco, lungo le strade della guerra agli oppressori. Questo  tipo di manovre repressive prova ad allargare le maglie del controllo per catturare “pesci” considerati grossi per poi stringerle attorno a “pesci piccoli” o più sfuggenti. I porci agiscono intercettando, tabulando, pedinando, infiltrandosi. La detenzione e la diffusione di materiale scritto, digitale o cartaceo, considerato terroristico, basta al nemico per incarcerare preventivamente qualsiasi individuo: la consapevolezza di ciò non causi vittimismo ma coraggio e destrezza utili ad aumentare azioni dirette e multiformi contro gli oppressori e i loro strumenti.

Invitiamo tutte le individualità ad entrare in azione contro il dominio. Progettare e ed effettuare attacchi e bruciare con la rivolta le montagne di carta della repressione e scrivere l’istante con la grafia delle fiamme.

Complici e solidali con chi contrasta e combatte le stregonerie del dominio.

Anarchici vesuviani