Fonte Contrainfo 

 Le compagne Tamara Sol e Natalia Collado hanno inviato il seguente comunicato in occasione delle seguenti iniziative:Giornata antiautoritaria per le compagne Tamara Sol, Natalia e Nataly alla Biblioteca Libertaria Manuel Rojas. Domenica 17 Luglio; 1° Cafè Literario Antiautoritario alla biblioteca Suga Kanno e Denjiro Kotoku. Sabato 30 Luglio.

 

Ai compagni,agli affini, ai presenti. Con sorpresa apprendiamo di questa iniziativa, e gli diamo molto valore sapendo che è un’iniziativa che nasce da persone che non conosciamo o con cui non abbiamo legami, nelle quali come individualità e come gruppo sorge il desiderio di ritrovarsi in un atto di solidarietà e affinità, che da parte nostra viene accolto con l’affetto e la forza che ci vengono trasmessi e che ci dà l’energia per affrontare come vorremmo il contesto carcerario.

Sono passate tre settimane da quando ci siamo ritrovate nella sezione di alta sicurezza del carcere dove a differenza della restante popolazione carceraria (gli altri padiglioni), non possiamo uscire dalla sezione se non ammanettate e con un secondino al fianco che ci controlla. Allo stesso modo ci è vietato partecipare alle attività di apprendistato o ricreative a parte uscire un paio di giorni a giocare a calcio femminile al campo.

Questo mette in evidenza il timore che le istituzioni hanno nei confronti dei libertari, anarchici e persone che si scontrano con il sistema e la civilizzazione. Questo per lo meno nel carcere femminile.

Ma in questo contesto cerchiamo di rompere l’isolamento e il controllo anche delle nostre idee attraverso spazi di apprendistato come un orto che abbiamo costruito con materiale riciclato, e al momento aspettiamo il progetto di sartoria e serigrafia qui in sezione, oltre ad altri che abbiamo in mente.

Vogliamo farvi sapere che siamo felici di essere insieme e di star lavorando per nutrire le nostre idee e rafforzare anche di più i legami e le pratiche come forme di scontro con l’ordine stabilito. E su questo punto ci inquieta l’arresto di compagni che è aumentato in seguito alla nuova legge sul controllo di armi ed esplosivi che prevede condanne ostative e senza benefici da 3 a 5 anni per chi ha un’arma o una molotov, come per chi attiva congegni incendiari o esplosivi.

Davanti a questo nuovo panorama e soppesando i costi in termini di un maggior numero di compagni arrestati, pensiamo che al momento di passare all’attacco attraverso un’azione, si debba considerare lo scopo, la potenza e l’efficacia della stessa, ed al contempo ampliare gli obiettivi e visualizzare i punti deboli della macchina capitalista, patriarcale, tecno-industriale, tanto materialmente quanto nel morale e nelle idee.

Ricordiamo a mo’ di riferimento azioni come assalti, espropri che oggi vedono una compagna prigioniera in Spagna; l’ondata di chiese bruciate nel sud; i centri tecnologici e scientifici distrutti; l’autobomba alla Microsoft; le azioni contro il patriarcato delle Rote Zora; le CCF, i Mapuche e i gruppi di affinità che si organizzano e cospirano nell’anonimato.

Da queste celle vi mandiamo il nostro affetto, ricevendo la forza e la solidarietà che avete generato.

Tamara Sol Farías y Tato (Natalia Collado).

S.E.A.S (Sección especial de Alta Seguridad/Cárcel de San Joaquín).