A proposito della mobilitazione nazionale del coordinamento dei detenuti in lotta

Alcuni detenuti delle carceri italiane hanno proposto una mobilitazione nazionale dal 5 al 20 aprile 2014 per un’amnistia generalizzata, il miglioramento delle condizioni di vita dei reclusi, la scarcerazione dei malati cronici e contro l’ergastolo, i regimi speciali e punitivi, i reati ostativi, il sovraffollamento.

Lottare contro il carcere non è facile, siamo a sostegno di chi intraprende questa via, libero dal giogo politico e dall’alveo istituzionale. Non abbiamo proposte relative a riforme carcerarie utili o possibili perché pensiamo che l’abbattimento dell’istituzione carceraria sia l’unica possibilità per la creazione della società libera alla quale aspiriamo.

Crediamo nella necessita’ di un mondo senza galere e confini. La nostra presenza sotto il carcere di Marassi sarà a sostegno della forza e della scelta dei detenuti partecipanti di oltrepassare l’isolamento al quale questa società-prigione cerca di relegare, nel tentativo di creare un momento di rottura.

Qualunque aspetto della realtà penitenziaria è inaccettabile: dall’isolamento alla tortura, alla morte alla quale conduce, come il lucro sulla vita dei detenuti. Spezzare l’isolamento al quale il totalitarismo democratico-capitalista cerca di costringerci in ogni luogo delle nostre vite è necessario. Siamo per un mondo libero dallo sfruttamento e dalla sopraffazione dell’uomo sull’uomo. L’ordinamento dello Stato non ci rappresenta. Nella tensione al suo sovvertimento, manifestiamo la nostra critica a questo sistema imposto dall’alto con la brutalità e il ricatto.

Rilanciamo la lotta anti-autoritaria contro questo presente di controllo, sbarre e chiavistelli. Scegliamo di esserci in queste giornate non perché riteniamo efficace scandire limiti di tempo alla lotta, piuttosto per contribuire alla realizzazione di un momento conflittuale condiviso, nutrito dalla passione per la libertà, dentro come fuori da quelle infami mura. Vogliamo vedere smantellato il carcere, come il Diritto che lo sorregge e soprattutto la società che, non potendone fare a meno, lo riproduce a sua immagine.

RIVOLTA PERMANENTE PER LA LIBERTA’

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