CRONOLOGIA

1998

1998 - 11 Gennaio = Fermato a Roma Hashi Omar Hassan, uno dei somali, presunti vittime di militari italiani, venuti in Italia per testimoniare. Hassan è stato riconosciuto come l'autista del commando che uccise Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Dopo quattro anni riprende corpo l'ipotesi che a volere l'uccisione dei due giornalisti siano stati responsabili di un traffico d'armi.

1998 - 13 Gennaio = Al processo che si svolge a Firenze per le stragi del '93, Giovanni Brusca dichiara di essere stato contrario alla strategia stragista e che il suo programma era di fare azioni dimostrative, come spargere sulle spiagge siringhe infette dal virus dell'Hiv oppure avvelenare le merendine in vendita nei supermercati.

1998 - 18 Gennaio = Viene reso noto che l'avvocato palermitano di Gaetano Badalamenti, Paolo Gullo, ha consigliato al suo assistito di non venire in Italia e di non parlare più con i magistrati. Badalamenti era stato citato dai pm del processo per mafia contro Giulio Andreotti e aveva accettato il confronto con Buscetta per il processo Pecorelli. La decisione potrebbe influire sulla trasferta negli Stati Uniti del gip Renato Grillo per interrogare il capomafia sull'omicidio di Giuseppe Impastato.

1998 - 19 Gennaio = Al processo per le stragi mafiose del '93 Giovanni Brusca, durante la sua testimonianza, coglie l'occasione per esprimere sospetti sulla gestione dell'arresto di Totò Riina da parte dei carabinieri, ipotizzando che ci siano stati contatti tra Riina e l'Arma, nella persona del colonnello Mario Mori, tramite il figlio di Vito Ciancimino. Dice Brusca: «Di Maggio aveva tutte le informazioni possibili per fare arrestare Riina a casa mentre dormiva, per questo pensammo che ci avessero pilotati. Perché l'arresto avvenne per strada e non nella sua abitazione, così da permettere che dalla casa venissero fatti sparire documenti». Però poi aggiunge: «Si tratta di riflessioni personali dopo aver letto i giornali». Le parole di Brusca suscitano proteste da parte di rappresentanti di tutte le forze politiche. Il procuratore Pier Luigi Vigna, esprimendo «stima nei confronti dell'Arma», afferma che «i collaboratori debbono riferire solo fatti vissuti, e quindi compiuti, che potranno avere valore soltanto se poi saranno riscontrati. E' quindi del tutto improprio che un dichiarante faccia affermazioni suppositive».

1998 - 21 Gennaio = Reso noto il testo dell'audizione, del 10 febbraio '93, del capitano Giuseppe De Donno alla Commissione antimafia. Si tratta delle indagini sul sistema mafioso di spartizione degli appalti, al centro del rapporto del Ros presentato alla Procura di Palermo nel 1991. Le dichiarazioni di De Donno riguardano anche gli appalti, per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle fogne, assegnati dal Comune di Palermo alle aziende Cosi e Sico, dietro cui c'era Vito Ciancimino.

Reso noto il contenuto delle dichiarazioni rese da Balduccio Di Maggio alla Procura di Palermo a fine ottobre '97, qualche giorno dopo il suo arresto per il ritorno a San Giuseppe Jato e la ripresa delle attività criminali, riguardanti le presunte pressioni per fargli ritrattare le rivelazioni sull'incontro, con bacio, tra Giulio Andreotti e Totò Riina: l'avvocato Vito Ganci lo avrebbe fatto incontrare con due uomini, forse dei servizi segreti, che gli avrebbero promesso 6 miliardi.

1998 - 23 Gennaio = Depositati, agli atti del processo che si svolge a Firenze per le stragi del '93, i verbali delle deposizioni del capitano Giuseppe De Donno e del colonnello Mario Mori sui contatti presi, alla fine del '92, dai vertici del Ros con Vito Ciancimino, a cui fu chiesto di collaborare per permettere la cattura di Totò Riina. Dopo qualche incertezza Ciancimino aveva dato la sua disponibilità, ma non potè far nulla perché poco dopo fu arrestato.

1998 - 10 Febbraio = David Carret, ufficiale dell?US Navy (la marina statunitense) e agente della CIA in Italia è indagato per spionaggio politico e militare, concorso nella strage di Piazza Fontana e in altri attentati avvenuti a cavallo fra gli anni '60 e '70. Il giudice Salvini, inoltre, ha rinviato a giudizio Sergio Minetto, capozono CIA in Veneto e il neofascista, agente dell'agenzia di spionaggio USA, Carlo Digilio.  Avviso di comparizione anche per Yves Guerin Serca e Stefano Delle Chiaie. Questi alcuni dei provvedimenti presi dopo la conclusione dell'inchiesta del giudice Salvini dalla quale emerge che le organizzazioni neofasciste presenti negli anni '60 e '70, La Fenice, Avanguardia Nazionale e Ordine Nuovo erano teleguidate da membri deglle istituzioni statali con la supervisione della CIA. Carlo Digilio, a proposito dell'attentato alla questura di Milano del 1973, ha dichiarato: "Il capitano Carret si mostrò preoccupatissimo, e disse che poteva finire male. Aggiunse che se fosse stata effettivamente colpita una così alta personalità (Mariano Rumor) dello Stato le indagini sarebbero state molto approfondite con il rischio di mettere allo scoperto l'intera struttura e di venire a sapere tutto quello che ra avvenuto, anche in passato, compresi gli attentati e il progetto di golpe del '69." E' stato reso noto, inoltre, che recentemente, nel 1995 il fiduciario della CIA a Milano, Carlo Rocchi, è stato sorpreso mentre era impegnato a raccogliere notizie sull'inchiesta del giudice Salvini.

1998 - 16 Febbraio = Depositate dal pm Francesco Greco, al processo "All Iberian" che vede Silvio Berlusconi imputato di falso in bilancio e di finanziamento illecito al Psi, le risultanze dell'inchiesta sui 1.103 miliardi passati, tra il 1990 e il 1995, dai conti della Silvio Berlusconi Finanziaria S.A. del Lussemburgo sui conti delle società All Iberian e Catwell che, secondo la Guardia di Finanza, erano le «tesorerie estere riservate».

1998 - 17 Febbraio = Confermati dalla Corte d'assise d'appello di Palermo gli ergastoli per Totò Riina, Bernardo Provenzano, Bernardo Brusca, Michele Greco, Pippo Calò, Nenè Geraci e Francesco Madonia, considerati mandanti degli omicidi del segretario provinciale della Dc, Michele Reina, del presidente della Regione, Piersanti Mattarella, e del segretario regionale del Pci, Pio La Torre, ucciso assieme al militante che gli faceva da autista, Rosario Di Salvo. La Corte ha assolto i terroristi neri Giuseppe Valerio Fioravanti e Gilberto Cavallini per l'omicidio di Mattarella, escludendo che ci fosse stato un patto tra neofascisti e mafiosi. Contro l'assoluzione di Fioravanti, che era stato riconosciuto come il killer dalla moglie di Mattarella ed era stato accusato dal fratello, mentre Tommaso Buscetta, Francesco Marino Mannoia e Gaspare Mutolo avevano escluso un coinvolgimento dei neofascisti, il procuratore generale ha preannunciato ricorso in Cassazione.

1998 - 24 Febbraio = Resi noti alcuni contenuti delle registrazioni dei colloqui avvenuti nell'aprile del '97 tra Angelo Siino e il colonnello dei carabinieri Gian Carlo Meli, consegnate alla Procura di Caltanissetta. Siino parla, tra l'altro, di un incontro avvenuto nel '93 con il colonnello del Ros, Mario Mori, in cui questi gli chiese se conoscesse il nome dell'alto personaggio dello Stato (Mori fece il nome del presidente Scalfaro) che avrebbe raccomandato a Giulio Andreotti e a Salvo Lima l'impresa "Tor di Valle" di Piero Catti De Gasperi, genero di Alcide De Gasperi, per un appalto a Monreale (Pa). La Procura di Caltanissetta precisa «di non aver ravvisato alcun elemento che coinvolga, a qualunque titolo, la figura del Capo dello Stato», e inoltre che «dalle indagini non è emerso alcun elemento che possa far dubitare della correttezza e lealtà dell'Arma ed in particolare del Ros del generale Mori».

1998 - 3 Marzo = Chiesta dall'associazione "Non solo Portella", formata dai parenti delle vittime della strage di Portella delle Ginestre e degli altri attentati del '47, la riapertura dell'inchiesta sulla strage e su altri delitti che hanno avuto come vittime militanti del movimento contadino.

1998 - 6 Marzo = Emessi dalla Procura di Milano avvisi di garanzia per Giancarlo Rossi, agente di cambio romano, Luigi Bisignani, ex iscritto alla loggia P2 e implicato nell'affare Enimont, e Filippo Troja, direttore per le relazioni istituzionali della società per l'Alta velocità. Sono accusati di «associazione per delinquere, ancora perdurante» per aver corrotto Giorgio Crisci, presidente delle Ferrovie dello Stato quando era amministratore delegato Lorenzo Necci, indagato a Roma per falso in bilancio e rimosso qualche giorno fa, e l'ex magistrato della Procura di Roma, Antonio Vinci, «perché favorisse loro o le persone che avrebbero indicato in modo da conseguire l'impunità». Altri nomi, di avvocati, magistrati e vertici della Finanza, sarebbero iscritti nel registro degli indagati.

1998 - 18 Marzo = La Corte d'appello di Milano respinge l'istanza di revisione del processo a Sofri, Bompressi e Pietrostefani, affermando che non esistono nuovi elementi. I magistrati sostengono che è inattendibile la dichiarazione dell'ex brigatista romano Raimondo Etro, che avrebbe appreso dal brigatista Alessio Casimirri che ad uccidere Calabresi era stato "Matteo", nome di battaglia di Valerio Morucci, che smentisce decisamente. Gli avvocati degli ex militanti di Lotta continua annunciano che ricorreranno in Cassazione.

1998 - 20 Marzo = 14 arresti tra Catania e Roma per un traffico di metallo radioattivo e sequestrata una barra di uranio, per il valore di venti miliardi. Il traffico è stato smascherato da tre finanzieri infiltrati. Coinvolti nel traffico di uranio mafiosi catanesi, uomini della 'ndrangheta e della banda della Magliana

1998 - 24 Marzo = Al processo contro Giulio Andreotti, il capomafia Gaetano Badalamenti, che avrebbe dovuto deporre in videoconferenza, si avvale della facoltà di non parlare.

1998 - 1 Aprile = Al processo per l'omicidio di Mino Pecorelli, la collaboratrice di giustizia Fabiola Moretti, l'ex componente della banda della Magliana che aveva accusato Claudio Vitalone di avere avuto contatti con la banda, dice di non potere ricordare più nulla. La Moretti è stata legata a tre componenti della banda: Danilo Abbruciati che era il tramite con la cosca dei corleonesi, Renato De Pedis, da cui la donna avrebbe saputo notizie su Vitalone e Andreotti, e, dopo la morte dei primi due, Antonio Mancini, anche lui ora accusatore di Vitalone.

1998 - 6 Aprile = Il presidente della Commissione antimafia Ottaviano Del Turco annuncia che verrà tolto il segreto sulle carte che riguardano la strage di Portella della Ginestra.

1998 - 9 Aprile = Viene reso noto che è sotto inchiesta, presso la Procura di Brescia, il generale dei carabinieri Francesco Delfino, accusato di avere ottenuto un miliardo da un figlio di Giuseppe Soffiantini, Giordano, con il pretesto di dover pagare un informatore. Indagato anche un ex socio di Soffiantini, Giordano Anghisi, che avrebbe fatto da tramite tra la famiglia e il generale. Il generale Delfino vanta molti successi, tra cui la cattura di Renato Curcio e Alberto Franceschini, operazioni contro le bande di sequestratori in Calabria e Sardegna e contro un clan milanese affiliato alla 'ndrangheta, la cattura di Baldassare Di Maggio. La sua carriera è stata accompagnata però da sospetti e denunce: secondo il collaboratore Saverio Morabito, nel '77 non avrebbe impedito due sequestri di cui era stato informato in anticipo per riscuotere il premio per la liberazione, ma l'inchiesta è stata archiviata, e inoltre è stato accusato dai familiari delle vittime di piazza della Loggia a Brescia di avere depistato le indagini. Si parla anche di un coinvolgimento di Delfino nel golpe Borghese. Intanto, per ordine del pm romano Franco Ionta, è stato arrestato Luciano Ligas, di Tortolì (Nu), accusato di riciclaggio di denaro proveniente dal riscatto Soffiantini.

1998 - 10 Aprile = Interrogato dal pm di Venezia Felice Casson il comandante generale dell'Arma dei carabinieri ed ex direttore del Sismi, Sergio Siracusa, indagato con l'accusa di favoreggiamento e abuso d'ufficio per essersi rifiutato di rispondere a domande su una somma che sarebbe stata pagata ad un neofascista collaboratore del pm milanese Guido Salvini nelle indagini sulla strage di piazza Fontana. Per queste indagini lo stesso Salvini, nell'ottobre del '95, era stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Venezia.

1998 - 13 Aprile = Confermata dalla Procura di Palermo l'iscrizione nel registro degli indagati del generale del Ros Mario Mori, accusato di falsa testimonianza nel processo Contrada perché secondo l'accusa avrebbe offerto due versioni diverse dell'episodio della fuga, avvenuta nel 1984, dell'imprenditore Oliviero Tognoli accusato di riciclaggio. Oltre Mori altre 12 persone sarebbero indagate, tra cui il prefetto Emanuele De Francesco, ex direttore del Sisde ed ex Alto Commissario per la lotta alla mafia, il questore di Catanzaro Vittorio Vasquez, e il maggiore della Guardia di Finanza Michele Adinolfi. Vengono rivolti attacchi al Governo e alla Procura di Palermo da parte della destra che parla di complotto contro l'Arma dei carabinieri. Il generale Sergio Siracusa dichiara che non c'è nessun contrasto tra carabinieri e magistratura e nessuna volontà di delegittimazione da parte del Governo.

1998 - 14 Aprile = Arrestati il generale Francesco Delfino e l'imprenditore Giordano Alghisi. Indagato il capitano Arnaldo Acerbi, comandante del nucleo operativo dei carabinieri di Brescia, con l'accusa di avere ricevuto da Carlo Soffiantini confidenze sul ruolo svolto da Delfino e di non averne parlato alle autorità giudiziaria.

1998 - 17 Aprile = E' stato arrestato in Francia il neonazista Carlo Cicuttini, latitante dal 1972 e ricercato in seguito ad un mandato di cattura per la strage di Peteano, per la quale è stato condannato all'ergastolo.

1998 - 20 Aprile = Chiesto dalla Procura di Perugia il rinvio a giudizio, per corruzione in atti giudiziari, per l'ex magistrato Filippo Verde, per l'avvocato Attilio Pacifico e per il cassiere della banda della Magliana, Enrico Nicoletti.

1998 - 22 Aprile = Il generale Francesco Delfino tenta il suicidio nella sua cella del carcere militare di Peschiera del Garda.

Annullata dalla Corte di Cassazione la condanna a quattro anni inflitta a Carlo De Benedetti per il crack del Banco Ambrosiano.  Nuovo processo invece per Orazio Bagnasco che ra stato condannato in appello a 4 anni e 2 mesi. Confermate le condanne a dodici anni per Licio Gelli e Umberto Ortolani, a 8 anni per Maurizio Mazzotta e Francesco Pazienza,  a 8 anni e sei mesi per Flavio Carboni, a 5 anni e 7 mesi per Mario Valeri Manera, a 5 anni e 4 mesi per Giuseppe Prisco, a 5 anni e 3 mesi per Alessandro Mennini, a 4 anni e 10 mesi per Gennaro Casella e Giacomo Di Mase, a 4 anni e 6 mesi per Mario Davoli, Emilio Pellicani e Giuseppe Ciarrapico, a 4 anni e 4 mesi per Adriano Bianchi, a 4 anni e 3 mesi per Carlo Von Castelberg.

1998 - 28 Aprile = Tolto dalla Commissione antimafia il segreto su 41 documenti, che avrebbero dovuto essere visibili nel 2012, riguardanti la strage di Portella della Ginestra del primo maggio 1947. 6 documenti riguardano la strage; 18 il bandito Salvatore Giuliano e la sua morte; 6 il comportamento degli organi di polizia; 7 le responsabilità politiche nella vicenda dell'uccisione di Giuliano; 4 il fenomeno del banditismo nel dopoguerra in Sicilia.

1998 - 6 Maggio = Reso noto che dal 4 maggio è irreperibile Licio Gelli, che deve scontare dodici anni di reclusione, confermati dalla Cassazione il 22 aprile, per il crack Ambrosiano. Critiche al governo da tutte le forze politiche, An chiede le dimissioni del ministro dell'Interno. Annunciata dal ministro Flick un'ispezione in Cassazione per capire come mai l'ordine di cattura per Gelli sia arrivato con un ritardo di 13 giorni.

1998 - 8 Maggio = Si riaccendono le polemiche sull'eventuale ruolo dei Servizi segreti durante il rapimento di Aldo Moro, dopo la notizia, rivelata nel libro di Sergio Flamigni, "Convergenze parallele", della presenza nel condominio di via Gradoli di una ventina di appartamenti che, direttamente o indirettamente, appartenevano al Sisde.

1998 - 9 Maggio = Carlo Fumagali, ex capo del MAR, accusa di essere l'organizzatore e il mandante della strage di Brescia a Piazza della Loggia  del '74 il generale dei carabinieri Francesco Delfino e che a depositare materialmente la bomba nella piazza sarebbe stato il confidente dei carabinieri e "uomo di fiducia" di Delfino, Gianni Maifredi. Fumagalli ha anche dichiarato che il MAR progettava di fare un colpo di Stato nei primi anni '70 iniziando dalla Valtellina, con l'appoggio dei carabinieri, in particolare del generale Nardella. del colonnello Dogliotti. Ma l'appoggio dei carabinieri si rivelò poi una trappola e i membri del MAR furono poi arrestati. Fu proprio Delfino ad arrestare Fumagalli nel '74

1998 - 22 Maggio = Fuga di notizie su un probabile coinvolgimento di Licio Gelli ed estremisti di destra, come Stefano Delle Chiaie, in un progetto eversivo della cupola mafiosa (in cui si inserirebbero le stragi del '92 e del '93) che avrebbe avuto lo scopo di creare nel Meridione movimenti separatisti.

1998 - 27 Maggio = Assolto dalla Corte d'appello di Palermo, nel processo "Golden market", l'avvocato Carmelo Cordaro condannato in primo grado a cinque anni e sei mesi per concorso in associazione mafiosa. Ridotta da nove a sei anni la pena per il bancario Salvatore Cuccia accusato di riciclaggio. Per gli altri imputati, mafiosi e fiancheggiatori, pene confermate o leggermente ridotte: in totale sono stati inflitti a 13 imputati 62 anni di carcere.

1998 - 28 Maggio = Al processo per la strage di via D'Amelio che si svolge a Caltanissetta il collaboratore Giovan Battista Ferrante, che ha ammesso di avere partecipato a tutte le stragi mafiose, ha dichiarato di aver saputo da Riina che le stragi del '92 erano state volute dai massoni.

1998 - 1 Giugno = Reso noto che Giovanni Brusca dovrà testimoniare al processo per l'assassinio di Giorgio Ambrosoli, in seguito alle sue dichiarazioni secondo cui Cosa nostra si sarebbe rifiutata di eseguire l'omicidio, per il quale Michele Sindona sarebbe stato disposto a pagare mezzo miliardo di lire, con la motivazione che «Cosa nostra non uccide per soldi».

1998 - 2 Giugno = Notificati dalla Procura di Caltanissetta ordini di custodia a Totò Riina, Bernardo Brusca, Leoluca Bagarella, Antonino Marchese e Turi Pillera per gli omicidi, avvenuti circa venti anni fa, di Francesco Madonia, padre di "Piddu" capomafia del Nisseno, di Carlo Napolitano e Giuseppe Di Fede, guardaspalle dell'allora capomafia di Riesi Giuseppe Di Cristina. Arrestato a Roma, dove gestisce da anni una gioielleria, Gaetano Di Bilio, accusato dell'omicidio di Francesco Madonia. Gli omicidi avvennero durante la guerra di mafia tra i corleonesi di Luciano Liggio e la cosca di Di Cristina, che fu ucciso il 30 maggio del '78. Secondo il collaboratore di giustizia Gaetano Iannì, Di Bilio saprebbe tutto sulla morte di Enrico Mattei. Di Bilio, scampato all'uccisione nell'83 (in un agguato davanti al carcere di Palermo da dove era appena uscito), è considerato uno dei fondatori della Stidda.

1998 - 5 Giugno = Confermate dalla Cassazione le condanne per il gran maestro della loggia massonica coperta "Iside 2" di Trapani, Gianni Grimaudo, e il suo braccio destro Natale Torregrossa. Sono accusati di aver creato una loggia coperta, all'interno del circolo culturale Scontrino, a cui avrebbero aderito politici e mafiosi.

1998 - 6 Giugno = Condannati all'ergastolo dalla Corte d'assise di Firenze 14 dei 26 imputati delle stragi del '93: sono capimafia di Cosa nostra e killer appartenenti alla famiglia dei Graviano, tra cui Leoluca Bagarella, Giuseppe Barranca, Francesco Giuliano, Filippo Graviano, Cosimo Lo Nigro, Antonino Mangano, Gaspare Spatuzza e i latitanti Matteo Messina Denaro e Bernardo Provenzano. Agli altri imputati, tra cui alcuni collaboratori di giustizia, sono state comminate pene dai ventotto agli undici anni di reclusione. Venti anni a Giovanni Brusca a cui sono state concesse attenuanti.

Al processo per l'omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, il collaboratore di giustizia Tullio Cannella ha parlato del movimento "Sicilia Libera" che avrebbe fondato assieme a Leoluca Bagarella per aggregare politici, massoni ecc. per: «avere tutto in mano. Volevamo separare l'Italia in due perché questo fatto avrebbe determinato la nostra ingerenza nelle scelte di governo e di coloro che avrebbero ricoperto incarichi nelle procure e nelle magistrature».

1998 - 8 Giugno = Al processo a Marcello Dell'Utri che si svolge a Palermo i collaboratori di giustizia Tony Calvaruso e Salvatore Ciulla dicono di non aver mai saputo nulla di rapporti tra l'ex manager della Fininvest e uomini di Cosa nostra. Calvaruso però afferma che Leoluca Bagarella, non ritenendo possibile, perché troppo dispendioso, fondare "Sicilia Libera" che avrebbe dovuto essere il partito di Cosa nostra, indicò di votare Forza Italia, mentre prima «appoggiava il Psdi dove c'erano amici di Giovanni Brusca, come Salvatore Cintola» (ora deputato regionale del Cdu).

Interrogato in videoconferenza Tommaso Buscetta al processo che si svolge a Roma per gli omicidi, avvenuti nell'81, di Giovanbattista Brusca, ucciso perché appartenente alla cosca di Gaetano Badalamenti, e Domenico Balducci, ucciso perché si era appropriato di una parte dei 700 milioni ricevuti da Pippo Calò per prestarli a Flavio Carboni. Gli imputati sono Totò Riina, Pippo Calò e Raffaele Ganci accusati di essere i mandanti, e i membri della banda della Magliana Raffaele Pernasetti, Francesco La Marca e Vincenzo Buccafusca accusati di essere i killer.

1998 - 9 Giugno = Contro Gaspare Giudice, deputato siciliano di Forza Italia è stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare per associazione mafiosa, riciclaggio, bancarotta fraudolenta e altri 18 reati minori.  Oltre a quella di Giudice sono stati emesse altri 16 ordini di custodia cautelare. Quindici anni fa il capitano Gennaro Scala, aveva individuato nel "circolo Margherita" gli "appartenenti ad un blocco di potere politico mafioso estremamente inquietante nel triangolo Termini Imerese, Trabia e Caccamo". Nel rapporto di Scala comparivano molti dei nomi degli arrestati.  Tra gli altri Salvatore Catanese (imprenditore ed ex presidente di una USL), Antonino Mandalà e l'allora direttore di banca Gaspare Giudice. Scala venne successivamente trasferito e le indagini sul circolo Margherita vennero bloccate. A impedire di andare avanti con l'inchiesta sarebbe stato l'allora comandante generale dell'arma Umbero Cappuzzo, amico di Catanese, che poi fu eletto senatore per la DC a Termini Imerese.  Nella richiesta di arresto per Giudice si legge: "Per quasi un ventennio ha stretto legami personali e di affari con esponenti di Cosa Nostra... ha realizzato operazioni bancariefinalizzate al riciclaggio.... ha partecipato con altre persone ad un'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti." 

1998 - 11 Giugno = Inizia a Palermo il processo d'appello a Bruno Contrada, condannato in primo grado a dieci anni per concorso in associazione mafiosa.

1998 - 16 Giugno = Uno dei principali testimoni nell'inchiesta sulla strage di Piazza Fontana del '69, Carlo Digilio, è stato colpito da un ictus e non sarebbe più dotato di facoltà mnemoniche. I PM Grazia Pradella e Massimo Meroni produrranno copia degli interrogatori precedenti, i difensori dei 7 rinviati a giudizio per la strage si sono opposti

1998 - 30 Giugno = E' stato individuato il primo rifugio di Licio Gelli dopo la fuga del 4 maggio scorso. Si tratta di un appartamento ad Arezzo senza mobili ma dove sono stati rinvenuti tre scatoloni pieni di documenti e 6 miliardi in franchi e lire. L'apprtamento era stato affittato dalla famiglia di Gelli attraverso un prestanome, all'attico dello stesso palazzo abita il figlio di Gelli, Maurizio che ha ricevuto un avviso di garanzia insieme alla sorella Maria Rosa per associazione a delinquere, bancarotta, truffa e altri reati.